LIBRI - LIBRI - LIBRI - Mondo Voc novembre-dicembre 2014 Torna al sommario
A cura di Luciano Cabbia
Cettina Militello,
La Casa del popolo di Dio.
Modelli ecclesiologici, modelli architettonici,
Edizioni Dehoniane, Bologna 2006, pp. 280 + 16 pp. a colori
Attraverso un affascinante itinerario l’Autrice accompagna a “leggere” venticinque edifici liturgici, additando il rapporto costitutivo tra il tipo di architettura di ciascuno e l’ecclesiologia che vi soggiace. L’edificio è infatti immagine del mistero della Chiesa e insieme del suo agire, della coscienza che in quel tempo la Chiesa ha di sé.
Per fare qualche esempio: per la memoria dei martiri viene presa in considerazione la domus ecclesiae dei Santi Giovanni e Paolo al Celio; per la “fractio panis” nelle Catacombe si esamina la “Cappella greca” nelle Catacombe di Priscilla; viene spiegato perché la basilica Lateranense del Salvatore è la “Omnium Urbis et orbis ecclesiarum mater et caput”; perché la basilica giustinianea di Santa Sofia a Costantinopoli risponde all’immagine dei fedeli come “Pietre vive di un edificio regale”; e quando la storia registra il prevalere del “regnum” sul “sacerdotium”, allora il modello di chiesa è la cappella Palatina di Aquisgrana… e così tanti altri interessanti esempi.
Per giungere ai tempi recenti quando il movimento liturgico avvia una rinnovata ricerca architettonica, fino ad arrivare sulla soglia della mutazione conciliare, laddove è la Cappella di Ronchamp (presso Belfort in Francia), realizzata da Le Corbusier, a prestare il modello architettonico di una nuova sensibilità ecclesiale.
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François Boespflug,
Nobile semplicità - Liturgia, arte e architettura del Vaticano II,
Edizioni Qiqajon, Magnano (BI) 2014, pp 344.
Se il Concilio Vaticano II è stato un evento che ha cambiato il corso della storia non solo del cattolicesimo e delle altre Chiese ma anche della società, la Costituzione Sacrosanctum concilium ha sen’altro cambiato il corso della liturgia cristiana.
L’XI Convegno liturgico internazionale di Bose – dal titolo: Il Concilio Vaticano II. Liturgia, architettura e arte – è stato dedicato proprio ai cinquant’anni della Costituzione liturgica, e gli Atti raccolti in questo volume narrano, in sintesi, come il Concilio non abbia creato uno stile artistico proprio, bensì abbia costituito un corpus di chiese generate da una nuova comprensione della liturgia e della Chiesa.
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Goffredo Boselli (a cura),
L’adeguamento liturgico - Identità e trasformazione delle chiese,Edizioni Qiqajon, Magnano (BI) 2013, pp 270.
L’adeguamento di una chiesa alla riforma liturgica voluta dal Concilio Vaticano II è un reale servizio al popolo cristiano, perché l’incontro con Dio nella liturgia sia aderente alla fede del popolo stesso, e allo spazio in cui questa fede si esprime.
L’adeguamento liturgico delle chiese è oggi un tema di grande attualità, che spesso suscita aspri dibattiti e denuncia evidenti incertezze e difficoltà.
Attraverso una riflessione storica, teologica e liturgica, il X Convegno liturgico internazionale di Bose, di cui questo volume raccoglie gli Atti, ha fornito elementi conoscitivi utili affinché si possa cogliere con sempre maggiore lucidità la complessità di tali interventi, e la necessità di ricercare soluzioni segnate da un’elevata qualità artistica.
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Autori Vari,
Chiesa e città,
Edizioni Qiqajon, Magnano (BI) 2010, pp 288.
Si edifica una chiesa in una città affinché essa sia Chiesa per quella città, nel senso che edificare una chiesa non è semplicemente dotare la comunità cristiana di un luogo di culto, ma significa trasformare in realtà l’idea che ogni chiesa è metafora della presenza della Chiesa di Dio nella città degli uomini.
La Chiesa di fronte alle grandi trasformazioni oggi in atto nelle città è chiamata a non subire questo cambiamento ma a interpretarlo e valutarlo criticamente. Questo contesto sociale ed ecclesiale in rapido mutamento fa da sfondo agli studi raccolti nel volume, che affronta dal punto di vista sociologico, storico, liturgico, teologico, architettonico e urbanistico il tema del rapporto tra Chiesa e città.
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Johnny Farabegoli, Natalino Valentini,
Architettura, arte e teologia.
Il simbolismo della luce nello spazio liturgico,
Pazzini Editore, Villa Verucchio (Rimini) 2013, pp. 184, illustrato
Nella Prefazione del volume, uno degli Autori in maniera efficace dice che la luce, nella sua duplice accezione di sorgente che genera lo spazio, ma anche come metafora della divina Presenza, si offre quale simbolo privilegiato per un dialogo fecondo tra architettura e teologia.
Entrare in una chiesa vuol dire lasciarsi sorprendere da una luce altra: una luce che, “guidata” dall’architettura rischiara il buio originario degli spazi interni, facendo sperimentare una luce che è trionfo sull’oscurità.
In maniera eloquente il rito di dedicazione della chiesa afferma: “L’illuminazione della chiesa significa che della luce di Cristo brilla la Chiesa e per mezzo di essa tutta la famiglia umana”. Di questa epifania luminosa, poi, lo spazio della celebrazione eucaristica rappresenta l’eccellenza più alta. Qui l’architettura si fa “teologia” dello spazio, luogo d’incontro in cui la comunità cristiana è inserita in maniera unica dentro il mistero pasquale attraverso la presenza viva del corpo eucaristico.
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Lluís Martínez Sistach,
La Sagrada Família - Un dialogo tra fede e cultura.
Un’icona per la Chiesa del XXI secolo,
Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2012, pp. 214.
In questo volume l’Autore, attraverso una serie di aneddoti, documenti e citazioni, descrive la bellezza della Sagrada Familia di Barcellona - considerata uno dei simboli della città, il capolavoro rappresentativo dell’architetto Antoni Gaudí - conferendole, in modo esplicito ed incontrovertibile, lo status di icona.
In questo modo, la ricca simbologia espressa dall’archietettura della Sagrada Familia diventa non solo lo strumento per un produttivo dialogo tra coloro che credono e coloro che sono alla ricerca di un significato nella vita, ma anche un progetto che impegna tutta la comunità cristiana in un percorso di nuova evangelizzazione.
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