MEDIAEDUCATION - Mondo Voc maggio 2014 Torna al sommario
LA PRIMA MESSA TELEVISIVA TRIDIMENSIONALE
Dal bianco e nero al 3D
La storia di due Santi in tv
Giovanni XXIII lo ricordiamo in bianco e nero. Giovanni Paolo II a colori. La loro canonizzazione sarà invece ricordata nella storia dei media come la prima mandata in onda in 3D.
di Stella F.
C’era un tempo, quello di Giovanni XIII, in cui la televisione trasmetteva in bianco e nero. Sono gli anni settanta a segnare un sensazionale cambiamento nel mondo televisivo, con le prime trasmissioni a colori. In Italia la novità fa il suo ingresso ufficiale nel 1977, l’anno prima che Giovanni Paolo II salisse al soglio pontificio.
Una prima significativa conquista
Vedere oggi le registrazioni video magnetiche di Papa Roncalli fa uno strano effetto. Sembrano di un’epoca giurassica (e tecnologicamente lo sono), con quelle striature e il pulviscolo che spesso le accompagna. Del commuovente “Discorso alla luna”, nessuno che non fosse presente ha mai potuto vedere le vere tinte di quel cielo placido né della piazza illuminata. Qualcuno che conosce il contesto le avrà immaginate tante volte, sotto la suggestione delle toccanti parole di san Giovanni XXIII.
Di Papa Woytila invece ricordiamo benissimo le gote rosate, che sporgevano dal viso ogni volta che si abbandonava ai sorrisi, o le tonalità delle bandiere che facevano da cornice ai suoi viaggi. San Giovanni Paolo II lo abbiamo vissuto a colori e non solo attraverso il tubo catodico. I ricordi delle sue immagini visti con tecnologia LCD (liquid crystal dispaly) o al plasma attraversano le nostre menti con la loro nitidezza e brillantezza.
Le nuove frontiere della comunicazione
Ma è noto, cinema e televisione hanno da sempre nutrito l’ambizione di poter ricreare la realtà nel modo più fedele possibile. Non solo dunque di rappresentarla, ma di riprodurla. Non solo di mostrarla quanto più aderente possibile al vero, ma di duplicarla.
Questo ha fatto sì che negli anni venissero esplorate nuove frontiere, ad esempio quella della multisensorialità, capaci cioè di coinvolgere il più ampio novero delle percezioni dello spettatore.
Non solo i classici udito e vista dunque, ma anche – ad esempio – olfatto e tatto, in qualche caso il senso dell’equilibrio. Oppure la frontiera della tridimensionalità, che coinvolge anche la dimensione spaziale della profondità.
L’esperienza delle tre dimensioni – conosciuta con la sigla 3D –riduce fortemente, dal punto di vista visivo, le differenze con la realtà. Quella tridimensionale è una fruizione immersiva della riproduzione cinematografica o televisiva, che cala lo spettatore dentro la rappresentazione.
La rivoluzione della terza dimensione
Proprio come è accaduto per la canonizzazione dei due Papi, il 27 aprile scorso. L’evento è stato trasmesso appunto in 3D e le persone che hanno partecipato alla celebrazione da casa, se in possesso delle opportune modalità di ricezione, hanno potuto vivere l’evento come se fossero fisicamente in piazza. Non solo vederla (la piazza), ma esserci con tutte le percezioni conseguenti.
Esserci infatti è diverso che assistere. Non è guardare la scena da un punto di osservazione esterno, ma è trovarsi nella scena stessa, poter guardare non solo davanti, ma accanto e dietro, sopra e sotto, percependo l’esatta misura delle proporzioni, delle distanze, delle dimensioni, l’esatta portata dei suoni.
Una conquista insomma che, al momento, non si può esitare a definire rivoluzionaria, per aver aperto nuovi orizzonti di percezione della realtà, e che, come tutte le rivoluzioni che hanno segnato la storia dei mezzi di comunicazione, è destinata a creare nuovi linguaggi e a cambiare, in sostanza, il modo in cui interpretiamo culturalmente ciò che ci circonda.
Una data storica anche per i mezzi di comunicazione
La data del 27 aprile 2014 resterà dunque agli annali per tante ragioni. È il giorno in cui sono stati canonizzazioni due papi insieme ed è il giorno in cui hanno concelebrato insieme altri due papi. Ma tra le varie ragioni di ordine storico, agiografico e canonico, se ne impone una di stampo tecnologico che afferisce alla storia dei media ed ha un titolo dal sapore epocale: la prima messa trasmessa in 3D.
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