ORIENTARSI - Mondo Voc maggio 2014                                                 Torna al sommario

 

 

Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa

La risposta alla chiamta di due grandi uomini


Dalle parole del Vangelo di Matteo, una riflessione sulla chiamata del Signore al soglio pontificio. Cosa ha significato per Pietro? E cosa per i due Papi santi?

 

di Graziano Ghisolfi

 

due_papi_santiPensando alla canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II non posso non pensare alla loro vicenda umana. Siamo tutti abituati a vedere le manifestazioni esterne delle persone, pensando poco al loro lato interiore.

 

Quando guardiamo a questi due Papi vengono alla mente tanti ricordi e vicende del loro operato.

 

Mi chiedo, però: come avranno reagito nel momento in cui sono stati eletti Pontefici? Si potrà, in qualche maniera, immaginare cosa possa essere passato nella loro testa e nel loro cuore?

 


“Vi farò pescatori di uomini”

ghisolfi_2_secondo_capoversoProviamo a guardare la vicenda dell’apostolo Pietro: forse riusciamo a intuire cosa possono aver vissuto anche i nostri nuovi Santi.

 

Simone, chiamato Pietro, era un normale pescatore: aveva una famiglia e un lavoro. Poteva tirare avanti tranquillo a vivere la sua vita. Un giorno si presenta Gesù: «Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: "Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini". Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono»(Mt. 4,18-20).


Non c’è alcun tentennamento nel rispondere alla chiamata di Gesù. Sia Simone che Andrea lasciano tutto, appena dopo aver sentito l’invito di Gesù. Forse stavano proprio aspettando un’occasione così: una vita normale è buona cosa, ma ci doveva essere nel loro cuore il desiderio di un’esperienza più forte e impegnativa. Non possiamo spiegare altrimenti questa prontezza di risposta.


Pietro ha dato una svolta alla sua vita; se aveva desiderato questo momento, ora si sta avverando tutto. Può sentirsi realizzato, pienamente a posto. Ma seguire Gesù non è uno scherzo. La predicazione del Maestro rivela una grande autorità e la necessità di un continuo cambiamento per mettersi sulla sua lunghezza d’onda. Gesù è veramente esigente. Chiede a tutti, discepoli compresi, di cambiare modo di vivere e di agire. Se Pietro aveva pensato che sarebbe bastato ascoltare il Maestro per fare una nuova esperienza, ora si deve ricredere. La nuova vita è molto impegnativa.

 


Seguire il Signore non è uno scherzo

ghisolfi_3_terzo_paragrafo_andate_a_predicareAd un certo punto Gesù si inventa anche di mandare a predicare i suoi discepoli. Li invia a due a due, quasi allo sbaraglio.  

 

La partenza è stata un po’ dura perché il Signore non sarebbe stato con loro. Ma si devono ricredere: i prodigi che accadono davanti ai loro occhi sono enormi e inimmaginabili. Ne è valsa proprio la pena.


Ogni tanto, poi, Gesù fa dei discorsi strani parlando della sua sorte futura a Gerusalemme: Pietro non accetta proprio queste parole. Se davvero è il Signore potrà sottrarsi benissimo ad una sorte atroce.

 

Nonostante tutto, Pietro e gli altri discepoli continuano a seguire Gesù: Vediamo un po’ cosa succederà - avrà pensato.


Un giorno accade un fatto particolare: «Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: "La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?". Risposero: "Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti". ghisolfi_4_terzo_paragrafo_chi_credete_io_siaDisse loro: "Ma voi, chi dite che io sia?". Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". E Gesù gli disse: "Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli»(Mt 16,13-19).


Pietro, su ispirazione divina, riconosce la vera identità di Gesù, che gli affida una missione enorme, edificare la sua Chiesa e diventare colui che deve sostenerla. Forse Pietro non ha capito bene cosa dovrà fare, lo capirà dopo.  

 

Gradualmente si renderà conto di cosa significhi tutto questo. Passerà in mezzo al peccato e al tradimento. Però, dopo la Pasqua, vedrà il Cristo risorto e confermerà i suoi fratelli.

 


ghisolfi_5_tu_sei_pietroConversione continua, ascolto e amore

Pietro comprende sempre più che seguire Cristo significa convertirsi continuamente, ascoltarlo e soprattutto amarlo. Amare Lui e farlo amare da tutti. Dalla sua fede e dal suo amore dipende la fede di tutti credenti.


Anche l’esperienza di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II è stata un crescendo di impegno e di sequela. Rispondendo alla loro vocazione di diventare sacerdoti avranno sicuramente pensato di essere arrivati alla meta, di aver raggiunto quanto Gesù chiedeva loro. Ma non era così. Si sono accorti gradatamente che il Signore continua a chiamare e a chiedere qualcosa in più fino ad arrivare a chiedere loro il Pontificato. Ambedue si sono sentiti rivolgere queste parole: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”.


Come Pietro si saranno sentiti inadeguati e avranno scoperto pian piano cosa volesse dire essere la pietra su cui il Signore stava per edificare la sua Chiesa. E, come Pietro, hanno risposto a questa chiamata amando: Gesù Cristo e tutti gli uomini.

 

 


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