A cura di Luciano Cabbia
Come e perché ho abbandonato la Fede
(ma forse la Fede non ha abbandonato me)
Editrice Elledici, Leumann (TO) 2011, pp. 128
Ormai solo la metà dei giovani tra i 18 e i 29 anni si dichiarano cattolici (statistiche di inizio decennio). Il libro analizza questa “fotografia”, che per la Chiesa rappresenta una sfida formidabile, ossia come proporre oggi ai giovani un cristianesimo credibile.
Il libro affronta il tema dell’emergenza educativa dei giovani in riferimento alla fede; riporta testimonianze di giovani che hanno abbandonato la pratica religiosa nel dopo-Cresima; e testimonianze di giovani rimasti, a riguardo di impegno, responsabilità, volontariato e solidarietà. Passa poi la parola agli adulti, gli educatori, i genitori, i catechisti, i preti e i vescovi. Traccia, infine, alcune indicazioni per il futuro della Pastorale giovanile.
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Alessandro Castegnaro, Giovanni Dal Piaz, Enzo Biemmi
Fuori dal recinto.
Giovani, fede, chiesa: uno sguardo diverso
Editrice Àncora, Milano 2013, pp. 208
I giovani sono il futuro e la speranza. Non possiamo averne altre. Perché allora descriverli solo attraverso gli aspetti problematici, come si tende oggi a fare in Italia, anche nella Chiesa cattolica? C’è bisogno di uno sguardo diverso, che questo libro – nato da approfondite ricerche sul campo – tenta di assumere.
Un attento ascolto delle loro voci suggerisce che i giovani non siano diventati sordi alle ragioni del cuore, che il loro orizzonte spirituale non sia chiuso al trascendente, e che non siano dunque divenuti increduli e indifferenti, ma piuttosto che siano “usciti dal recinto”.
Da quel mondo cioè in cui si pensa che l’istituzione – anche quella religiosa – venga prima della persona, che la risposta venga prima della domanda, che la legge venga prima della coscienza, che l’obbedienza venga prima della libertà.
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Mario Chiarapini
E loro se ne vanno. L’incognita del postcresima
Paoline Editoriale Libri, Milano 2001, pp. 158
È un dato statistico incontestabile che dopo la Cresima i giovani prendono le distanze dalle attività parrocchiali e catechistiche. Parroci, operatori e animatori di catechesi si interrogano, per tentare di capire che cosa ci sia alla radice di questa tendenza.
L’Autore si pone una domanda e la rilancia: e se fosse la pastorale a non essere sempre adeguata alle richieste dei giovani? Una domanda che insinua dubbi salutari e obbliga a riconsiderare metodi e linguaggi della catechesi.
Infatti, quanto più profondi sono i cambiamenti culturali e sociali, tanto più profondo deve essere l’impegno di trasmissione di un messaggio che interessa il senso profondo dell’essere del giovane, e la sua possibilità di piena realizzazione.
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David Kinnaman (with Aly Hawkins)
You Lost Me: Why Young Christians are Leaving Church… and Rethinking Faith
Baker Books, Grand Rapids, Michigan (USA), 2011, pp. 256
Viene proposto all’attenzione questo libro in lingua inglese perché nelle sue analisi e proposte sull’annoso problema dei giovani che abbandonano la Chiesa, sollecita anche la riscoperta del concetto teologico di vocazione, al fine di favorire una più approfondita considerazione da parte dei giovani di ciò che Dio ha in mente per la loro vita.
Nel libro viene esaminata un’ampia ricerca statistica sulle ragioni che allontanano i giovani dalla Chiesa. Analizzando le cause dell’allontanamento dalle Chiese da parte dei giovani, si rileva che c’è una grande varietà di frustrazioni che porta le persone all’abbandono.
Alcuni considerano la loro Chiesa come un ostacolo alla creatività e all’auto-espressione. Altri si annoiano a causa di insegnamenti superficiali e luoghi comuni. I più intellettuali percepiscono una incompatibilità tra fede e scienza. Non ultima la percezione che la Chiesa imponga regole repressive per quanto riguarda la morale sessuale.
Il libro mette in evidenza che in molti casi le Chiese non riescono a istruire i giovani in modo sufficientemente profondo. Una fede superficiale lascia gli adolescenti e i giovani adulti con un elenco di credenze vaghe e una incoerenza tra la fede e la loro vita quotidiana. Di conseguenza molti giovani considerano il cristianesimo come noioso e irrilevante. Inoltre, molte Chiese non disporrebbero di soluzioni pastorali per aiutare in modo efficace coloro che non seguono iltradizionale percorso verso l’età adulta.
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Matias Augé
L'iniziazione cristiana. Battesimo e confermazione
Editrice LAS, Libreria Ateneo Salesiano, Roma 2010, pp. 358
La trattazione che nel volume viene fatta dei sacramenti dell’iniziazione cristiana, tiene conto sia della stretta unità che sul piano storico, liturgico e teologico intercorre tra il Battesimo e la Confermazione, sia anche della loro reciproca relazione con l’Eucaristia come punto di arrivo del processo di iniziazione cristiana.
L’Autore offre una teologia dei sacramenti dell’iniziazione cristiana che sia consona a nutrire non solo l’intelligenza ma anche la vita spirituale del credente, nonché atta ad illuminare l’azione pastorale in questo settore che è da considerarsi di somma importanza per la vita della Chiesa, in quanto riguarda la “generazione” alla fede da parte dei giovani, le nuove generazioni chiamate non solo ad essere evangelizzate, ma anche ad annunciare e testimoniare il Vangelo nel mondo di oggi.
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