MEDIAEDUCATION- Mondo Voc aprile 2013                                                    Torna al sommario

 

 

 

 

Seminaristi e media

 

Istruzioni per l’uso

 

I seminaristi di oggi saranno i nuovi sacerdoti di domani. Loro, che nel 60% dei casi hanno un profilo su Facebook, saranno gli evangelizzatori digitali. Anche attraverso i nuovi media. Compito importante e delicato, al quale occorre essere preparati adeguatamente.

 

di Stella F.

 

seminaristi_e_mediaNelle Lectio divina tenuta il 16 febbraio 2012, davanti a 190 seminaristi, il Papa emerito, Benedetto XVI, ha ammonito i futuri sacerdoti a non conformarsi al potere dei media. “Abbiamo bisogno di informazioni – ha detto - di conoscenza delle realtà del mondo, ma può essere poi un potere dell’apparenza; alla fine, quanto è detto conta di più che la realtà stessa.”. Queste parole le ha rivolte a coloro che ha definito “i miei seminaristi”, “in cammino verso il sacerdozio”. A coloro che sono “la Chiesa di domani”, affidando loro un messaggio importante, soprattutto se letto alla luce delle recenti iniziative di evangelizzazione attraverso la rete da lui stesso intraprese sul blog e su Twitter.

 


Il potere del’apparenza

Media sì, in sintesi, ma con consapevolezza e coscienza. Sono strumenti, ha riconosciuto il Papa emerito, che “di per sé stessi sono utili e buoni, ma che sono [anche] facilmente abusabili”. Rappresentano un potere, quello dell’apparenza. “Un’apparenza” – ha continuato- che “si sovrappone alla realtà, diventa più importante, e l’uomo non segue più la verità del suo essere, ma vuole soprattutto apparire, essere conforme a queste realtà”.


Se Benedetto XVI ha avvertito l’urgenza di ricordare ai seminaristi, ai futuri sacerdoti delle nostre Chiese, che tra i poteri a cui stare attenti c’è anche quello dei media (oltre alla finanza), è perché ne ha riconosciuto i pericoli. Pur reputandoli strumenti indispensabili per la nuova evangelizzazione, riconosce la loro capacità di omologare il pensiero e l’agire delle persone. Ai seminaristi quindi ha chiesto di riflettere su questo concetto, sulle dinamiche del potere dell’apparenza, per far sì che da future guide della comunità cattolica sappiano discernere il buon uso dei media dal cattivo e porsi come educatori esperti di quanti invece non sanno farlo.


È importante che questo messaggio sia stato consegnato a coloro che si stanno formando per diventare sacerdoti, per assumere cioè il fondamentale e delicato ruolo di punti di riferimento nella società, prima ancora che nelle parrocchie.

 


La formazione

seminaristi_media_2Proprio con l’obiettivo di preparare adeguatamente i seminaristi al rapporto con i media e al loro uso, sono attive iniziative mirate (corsi universitari nella Università cattoliche, settimane residenziali di studio dedicate, seminari …) che hanno l’obiettivo di informare e formare ad uso   responsabile e proficuo.


Esigenza che nasce anche dall’aver riscontrato che molti sacerdoti, religiosi e seminaristi usano i social network e quindi sono potenzialmente i più esposti ai rischi ma anche i più capaci e idonei ad evangelizzare attraverso essi.


La conferma nei dati emersi da una ricerca del Dipartimento Istituzioni e Società dell’Università di Perugia e del Cremit, il centro di ricerca sull’educazione ai media all’informazione alla tecnologia dell’Università cattolica di Milano. Gli esiti evidenziano che il 20% dei preti ha un profilo su Facebook. La percentuale sale al 59,7, se si guarda ai seminaristi, a coloro cioè che domani saranno gli evangelizzatori digitali. La loro formazione/educazione diventa quindi essenziale.  Lo stesso Benedetto XVI, nel messaggio per la 44° Giornata Mondiale per le Comunicazioni Sociali ha invitato i sacerdoti, anche quelli in cammino sulla strada per il sacerdozio, a fare un uso opportuno e competente dei nuovi media. Non si tratta solo di imparare ad usare Facebook, Twitter o a gestire un sito web. Si tratta di imparare ad avere un approccio alla realtà con criteri ermeneutici nuovi e di avere modalità inedite di azione pastorale.

 

 

 

Copyright © La riproduzione degli articoli di MondoVoc richiede il permesso espresso dell'editore