ATTUALITÀ - Mondo Voc dicembre 2012 Torna al sommario
UNA FAMIGLIA IN FESTA
Natale: elogio della famiglia e della vita
Il Natale è per molti la festa del consumismo e del sentimentalismo superficiale. Non nelle famiglie in cui è vivo e profondo il senso di questa solennità, come occasione di raccoglimento, momento per rafforzare l’unione interna ed opportunità di impegno verso gli altri.
di Aldo Maria Valli
Il Signore mi ha fatto una grande grazia: una famiglia numerosa. Mia moglie ed io l’abbiamo sempre desiderata, fin da quando eravamo fidanzati, e siamo stati esauditi, anche al di là delle nostre aspettative. Mia moglie dice che se al Signore dai un dito lui ti prende il braccio!
Per una famiglia numerosa il Natale è la festa per eccellenza. A noi, a dire il vero, piace festeggiare alla grande ogni occasione: onomastici, compleanni, anniversari, successi sportivi, scolastici o professionali. Ci piace anche organizzare feste a sorpresa. Ma il Natale resta al primo posto, perché è la festa della vita e della luce. C’è da restare sopraffatti dallo stupore e dalla gioia davanti al nostro Dio che si fa uomo per noi, il nostro Dio onnipotente che si fa bambino indifeso e nasce da un papà e da una mamma in una grotta, davanti a umilissimi pastori.
La preparazione al Natale
In casa il Natale entra con l’inizio dell’Avvento, attraverso la cerimonia del’accensione di un candela. Ogni settimana un nuovo lume. E poi c’è la costruzione dei presepi. Sì, presepi al plurale, perché sono due: uno secondo la tradizione della famiglia di mia moglie e uno secondo la mia. Un lavoro che coinvolge tutta la famiglia.
Non si tratta soltanto di una rievocazione. Attraverso questi gesti ci sentiamo più uniti a Dio, a suo Figlio, a tutta la sacra famiglia di Nazareth, e più uniti fra noi. Un amico prete ci definisce proprio così, “sacra famiglia”. Lo fa per scherzo, ma è una definizione che va presa sul serio: ogni famiglia è sacra, e sacro è ogni istante della sua vita quale manifestazione di un amore, quello di Dio, che si perpetua e si fa contagioso nel mondo.
… in famiglia
I nostri sei figli vivono, come tutti, in una cultura ampiamente secolarizzata, nella quale il Natale, quando va bene, è ridotto a fatto sentimentale e sa un po’ di dolciastro. Eppure, avendo imparato fin da piccoli qual è il significato di questo giorno, non si lasciano contaminare dal sentimentalismo superficiale né dal consumismo che sempre cerca di approfittare di questa ricorrenza. Amano invece il silenzio e il raccoglimento. La televisione si spegne e in casa dedichiamo qualche serata alla lettura a voce alta di opere che possono regalarci parole di saggezza e spunti di meditazione. Poi cantiamo insieme e recitiamo il rosario. Il tutto con grande semplicità. Magari qualcuno si assopisce, perché la giornata è stata lunga. Magari qualcun altro chiede di rinviare la preghiera o il canto perché c’è una partita da vedere. Ma alla fine si trova un accordo. Nel Natale celebriamo al vita, e la vita viene sempre al primo posto.
… e fuori
Il rischio, in una famiglia come la nostra, è quello di isolarci un po’, di diventare gruppo autonomo, di sentirsi autosufficienti, di nasconderci dentro il nostro nido rassicurante.
È importante allora accompagnare la celebrazione domestica con l’apertura verso il mondo e soprattutto verso i più bisognosi. Ognuno di noi è invitato a inventarsi qualche iniziativa. C’è chi presta la propria opera in parrocchia, chi fa un’offerta, chi dedica più attenzione alla vicina di casa anziana. La vita, per essere celebrata, ha bisogno di fantasia!
A proposito di fantasia. Alcuni anni fa Lauretta, la nostra ultima figlia, quando si trattò di scrivere la classica letterina a Gesù Bambino per chiedere i doni, pensò bene di scriverne non una soltanto, ma sette, cioè una per ogni fratello e sorella, una per la mamma e una per il papà. Non la scrisse però per se stessa, perché, disse, tanto Gesù Bambino sa bene che cosa desidero, mentre non sono sicura che sappia bene che cosa desiderate voi. Mi sembra che basti un episodio così per “fare” Natale nel modo migliore.
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