ATTUALITÀ - Mondo Voc dicembre 2012 Torna al sommario
DAI TESTI LITURGICI IL SIGNIFICATO VERO DEL NATALE
Natale: “Meraviglioso scambio!”
di Pasquale Albisinni
“O Dio, che in modo mirabile ci hai creati a tua immagine, e in modo più mirabile ci hai rinnovati e redenti, fa' che possiamo condividere la vita divina del tuo Figlio, che oggi ha voluto assumere la nostra natura umana”.
Queste stupende parole fanno parte dell’orazione della Messa del giorno di Natale, mentre ogni volta che il sacerdote fa’ cadere poche gocce d’acqua nel calice del vino durante i riti dell’offertorio della Messa, in segreto, recita: “ … per la misteriosa unione di quest'acqua e di questo vino, ci sia concesso di partecipare della divinità di Colui che si è degnato di partecipare alla nostra natura umana”
Dunque ogni giorno, senza saperlo, attraverso queste parole, il mistero del Natale ci accompagna proprio nel momento più alto della nostra identità di cristiani: l’Eucaristia.
Ed è proprio nei testi eucologici che dobbiamo cercare il significato autentico e spirituale del Natale.
Tanti sono i testi liturgici dai quali affiora il vero significato del Natale, non solo quale festa della nascita umana del Salvatore, ma soprattutto nelle sue implicanze per la vita dei cristiani. Le tematiche liturgico-spirituali che emergono sono principalmente due: la prima è l’“ammirabile, meraviglioso scambio” che il Natale fa rivivere tra la Divinità di Cristo e la nostra umanità; la seconda tematica è quella di una “nuova rigenerazione” anche per ogni cristiano.
Tra i tanti, ho selezionato alcuni testi particolarmente significativi.
Colletta della Messa del giorno di Natale: “O Dio, che in modo mirabile ci hai creati a tua immagine, e in modo più mirabile ci hai rinnovati e redenti, fa' che possiamo condividere la vita divina del tuo Figlio, che oggi ha voluto assumere la nostra natura umana”.
In questo testo si chiede che il Natale realizzi un’osmosi nella nostra natura: essere divinizzati dal Figlio allo stesso modo in cui il Figlio si è lasciato umanizzare da noi. Quasi uno scambio di doni… il Figlio è venuto tra noi per regalarci la sua divinità.
Dello stesso scambio di doni, parla anche l’Orazione sulle offerte della Messa della notte: “Accetta, o Padre, la nostra offerta in questa notte di luce e per questo misterioso scambio di doni trasformarci nel Cristo tuo Figlio, che ha innalzato l'uomo accanto a te nella gloria".
Ma i testi più belli, che affermano in modo poetico ed esplicito questo grande mistero, sono due: la 1^ Antifona dei Salmi ai Primi e Secondi Vespri del 1° gennaio: “Meraviglioso scambio! Il Creatore ha preso un'anima e un corpo, è nato da una vergine; fatto uomo senza opera d'uomo, ci dona la sua divinità”; la Prefazio di Natale III: “In Cristo oggi risplende in piena luce il misterioso scambio che ci ha redenti: la nostra debolezza è assunta dal Verbo, l’uomo mortale è innalzato a dignità perenne e noi, uniti a te in comunione mirabile, condividiamo la tua vita immortale”.
Entrambi i testi ci dicono in sintesi il mistero del Natale: questa unione ormai definitiva tra la natura umana della creatura e quella divina del Creatore. Nel grembo di Maria avviene questo “admirabile commercium”, questo “meraviglioso scambio” nel quale ogni essere umano è destinato a diventare di natura superiore grazie alla solidarietà del Figlio di Dio che ha voluto scegliere, amare e redimere questa nostra fragile vita di uomini votati alla morte. La prospettiva che emerge è stupenda: l’uomo non è più solo ma ha l’esistenza condivisa per sempre da Dio che ha voluto farsi materia di una nuova creazione: dal Natale nasce un uomo nuovo, non solo l’Uomo-Dio Gesù, ma ogni uomo.
Così passiamo alla seconda tematica di fede che emerge dai testi del Natale: quella di una “nuova rigenerazione” per ogni essere umano.
Lo afferma principalmente l’Orazione dopo la comunione della Messa del giorno dove si dice: “Padre santo e misericordioso, il Salvatore del mondo, che oggi è nato e ci ha rigenerati come tuoi figli, ci comunichi il dono della vita immortale”.
Ma anche qui ci sono due bellissime preghiere che esplicitano in maniera meravigliosa il mistero della nuova rinascita in Cristo: l’ Antifona al Benedictus del 1° gennaio: “Meraviglioso mistero! Oggi tutto si rinnova, Dio si è fatto uomo; immutato nella sua divinità, ha assunto la nostra umanità”; la Prefazio di Natale II: “Nel mistero adorabile del Natale, egli, Verbo invisibile, apparve visibilmente nella nostra carne, per assumere in sé tutto il creato e sollevarlo dalla sua caduta. Generato prima dei secoli, cominciò ad esistere nel tempo, per reintegrare l’universo nel tuo disegno, o Padre, e ricondurre a te l’umanità dispersa”.
La liturgia del Natale ci invita allora ad entrare nel suo mistero, a riappropriarci della novità che esso porta ogni anno, a entrare nel grembo di questa festa così fragile come è fragile un bambino, per attingere nuova forza per il cammino, nuovo slancio di fede, nuova speranza e soprattutto nuovo modo di amare; quello che ci insegna l’Incarnazione...un modo di amare fatto di condivisione, di solidarietà, di scambio fecondo, di nuova vita. Questo è il modo di amare che ci insegna il Natale che è in definitiva un nuovo modo di esistere, una nuova rinascita.
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