ATTUALITÀ - Mondo Voc agosto - settembre 2011                                         Torna al sommario


 

Migliaia di giovani uniti sotto la croce di legno, simbolo delle Gmg


Una storia lunga centinaia di chilometri 


Da 26 anni la GMG fa il giro del mondo, portando la gioia dei giovani da un continente all’altro.

 

di Novella Caterina


caterina_sett_1Nate un po’ per caso, le Giornate Mondiali della Gioventù sono diventate un appuntamento istituzionale, atteso da migliaia di “papaboys” di tutto il mondo. Ogni volta un tema diverso e ogni volta un successo planetario, perché le GMG sanno parlare ai giovani e dare risposte ai loro bisogni.

 


I giovani, futuro dell’umanità

Non erano nella mente di Giovanni Paolo II, che però aveva nel cuore i giovani ed era consapevole del fatto che il modo migliore perché un messaggio travalichi i confini spazio temporali e diventi universale e imperituro, è affidarlo a loro. Loro, con l’entusiasmo e la forza che li contraddistinguono, lo veicoleranno da un capo all’altro del mondo; loro lo introiteranno e lo semineranno nella società; loro saranno il ponte perché il messaggio arrivi alle generazioni future.

 

 

L’esperienza del 1984

caterina_sett_2Così, quando visse con trecentomila di loro la Domenica delle Palme del 1984, intuì che quello sarebbe stato il futuro della Chiesa, oltre che il suo presente. Capì che i suoi amati giovani avevano bisogno che la Chiesa ci fosse per loro, come presenza costante e guida sicura. Capì che la Chiesa aveva bisogno dei giovani per rinvigorirsi. Ebbe la certezza che parlando a loro il messaggio cristiano avrebbe aiutato l’umanità a superare le difficoltà contingenti.


Correva l’Anno Santo straordinario, nell’84 appunto, e migliaia di ragazzi provenienti da tutto il mondo accolsero l’invito del Papa e parteciparono all’Eucarestia con lui, in Piazza San Pietro.


Quando, qualche tempo prima, don Massimo Camisasca aveva proposto di lanciare un incontro internazionale di giovani in occasione di quell’Anno Santo, in Vaticano ci fu un misto di sgomento ed entusiasmo. Il primo perché l’impresa sembrava impossibile, il secondo perché era estremamente suggestiva. L’entusiasmo l’ebbe vinta e l’incontro, nonostante le parecchie resistenze esterne, fu un successo.

 

 

L’incontro dell’85 e l’istituzione delle GMG

caterina_sett_3Così nell’85, quando l’ONU proclamò l’Anno della Gioventù, il Papa propose di radunare nuovamente i giovani di tutto il mondo in Piazza San Pietro per la Domenica delle Palme. Gli organizzatori, già allo stremo delle forze per l’impresa titanica compiuta appena pochi mesi prima, tremarono al solo pensiero di ricominciare quel lavoro complesso. Ma anche in questo caso la forte motivazione, supportata dai risultati più che positivi dell’anno prima e dal desiderio di Sua Santità, fece sì che ogni perplessità sparisse e ci si mise al lavoro.


L’evento fu anche quella volta un successo, tanto che al Papa venne spontaneo dare ancora un appuntamento ai giovani per l’anno seguente, sempre a Roma nella Domenica delle Palme, ed istituire delle giornate a loro dedicate, le GMG appunto


Il Cardinale Paul Josef Cordes, che era tra gli organizzatori, ricorda che quando apprese dell’istituzione delle Giornate Mondiali della Gioventù, fu quasi sul punto di svenire. Stava ascoltando l’omelia del Papa in televisione, (“al limite dell’esaurimento – riferì- ero fuggito in Germania per riposarmi e recuperare le forze” dopo l’incontro con i ragazzi a Roma), quando lo sentì fare il grande annuncio "con centinaia di migliaia di giovani mi sono incontrato domenica scorsa e ho impressa nell'anima l'immagine festosa del loro entusiasmo. Nell'auspicare che questa meravigliosa esperienza possa ripetersi negli anni futuri, dando origine alla Giornata Mondiale della Gioventù nella domenica delle Palme ..."

Nascevano così le GMG, appuntamenti biennali (a volte triennali con riferimento però ai soli incontri internazionali) dedicati ad un tema ogni volta diverso, su cui riflettere e confrontarsi.

 

 

caterina_sett_4A chi si rivolgevano le prime GMG?

Dopo Roma 1986, la prima edizione internazionale si svolse a Buenos Aires, nel 1987, la domenica che precede la Pasqua, come era ormai tradizione. La lettera che il Papa consegnò ai giovani per quell’incontro era intitolata “Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi”. Seguì l’incontro a Santiago de Compostela, due anni dopo e d’estate, come sarà da allora in poi, sul tema “Io sono la via, la verità, la vita”.


Con questa GMG si chiuse il ciclo degli anni ottanta, animato da giovani che erano figli delle proteste sessantottine e del decennio successivo; una gioventù contestatrice, desiderosa di liberarsi dai cliché sociali alla quale Papa Giovanni Paolo II seppe parlare, offrendo la strada per raggiungere la vera libertà, quella che porta a Dio.

 

 

La seconda generazione

Gli anni novanta si aprirono con una GMG molta significativa, quella in Polonia (1991). La gioventù con cui interloquiva il Papa era adesso quella che stava vivendo i grandi cambiamenti geopolitici ed anche a questa seppe offrire una guida per ritrovare le radici cristiane su cui fondare una nuova identità politica.

Stati Uniti, nel 1993, Filippine nel 1995 (la GMG più seguita della storia con oltre cinque milioni di persone) e Francia nel 1997, furono le tappe successive.

Il 2000 fu invece l’anno dell’Italia (Torvergata) e della creazione dell’appellativo di papaboys per i seguaci del Santo Padre; poi toccò al Canada (Toronto 2002), alla Germania (Colonia 2005) e all’Australia (Sidney 2008).

 

 

caterina_sett_5Oggi

Il nuovo decennio si è aperto in Europa, con la recente GMG di Madrid e la prossima, come annunciato da Benedetto XVI durante la Messa conclusiva di domenica 21 agosto 2011, si svolgerà a Rio de Janeiro e avrà come titolo “Andate e fate discepoli tutti i popoli”.

Il messaggio del Papa è oggi rivolto ad una nuova gioventù, quella del linguaggio globale della rete, soggiogata dal relativismo ed esposta al rischio di perdere i punti di riferimento. È un messaggio che è stato ben sintetizzato nel tema scelto per la GMG di Madrid “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”.

Dio è la sorgente della vita- ricorda Benedetto XVI nel testo scritto per la l’ultima GMG - eliminarlo equivale a separarsi da questa fonte e, inevitabilmente, privarsi della pienezza e della gioia: “la creatura, infatti, senza il Creatore svanisce”.

 

 

 

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