ATTUALITÀ - Mondo Voc agosto - settembre 2011 Torna al sommario
L’identikit del giovane che partecipa alla GMG.
Tanti ragazzi, tante ragazze, un unico grande amore
Quanti sono i volti dei giovani frequentatori della GMG di Madrid? Tantissimi, ma con alcuni elementi in comune.
di Carlo Climati
Mi è stato chiesto di tracciare un “identikit” del giovane che ha partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid.Ovviamente ogni ragazzo, ogni ragazza ha una sua personalità. Ogni persona è unica, diversa, proveniente dal proprio mondo e dalla propria cultura. Eppure, se ci pensiamo bene, esistono alcuni punti in comune che caratterizzano i giovani frequentatori della GMG. Proverò ad elencarli, uno per uno.
Un giovane che ama il Papa
Il giovane che partecipa alla GMG, sicuramente, ama il Papa. Lo rispetta, lo ascolta, cerca di mettere in pratica i suoi insegnamenti. Questo potrebbe apparire scontato. Eppure, in un mondo come quello di oggi, l’amore per il Papa non è un fatto scontato. Non tutti, purtroppo, mostrano amore e rispetto per il Santo Padre. Perfino tra i sacerdoti, a volte, ci sono persone che apertamente lo criticano e lo contestano. Ma i giovani, fortunatamente, non hanno il cattivo gusto di certi sacerdoti che criticano il Papa, continuando a prendere lo stipendio dalla Chiesa.
Tanti giovani, fortunatamente, non mettono in discussione l’autorità del successore di Pietro. Vedono nel Santo Padre una guida sicura, un punto di riferimento importante. Per questa ragione hanno lasciato le loro case e sono venuti ad ascoltarlo nella GMG. Perché hanno bisogno di lui, della sua mano, dei suoi preziosi insegnamenti. In un’epoca di cattivi maestri e di falsi profeti, il Papa rappresenta una guida sicura, che non tradisce mai.
Un giovane coraggioso
Il giovane che partecipa alla GMG, sicuramente, è coraggioso e non si ferma di fronte a nessun ostacolo. Affrontare un lungo viaggio non è cosa da poco. E non è cosa da poco dormire in condizioni che certamente non sono quelle di un hotel a cinque stelle.
Aggiungiamo, poi, il fatto che la temperatura è stata caldissima e non è mancato neppure un violento temporale. Per tanti giovani, abituati alle comodità della nostra epoca, recarsi alla GMG ha rappresentato davvero un grande sforzo. Ma quando c’è l’amore, non si ha paura di niente. Non ci si ferma di fronte a nulla. L’amore spinge a compiere le azioni più impensabili, come quella di aspettare il Papa sotto la pioggia o di dormire in un sacco a pelo, sulla nuda terra.
Un giovane verticale
Il giovane che partecipa alla GMG, sicuramente, è “verticale”. Cioè: guarda il cielo. E’ un giovane che si sforza di vivere una spiritualità profonda. E’ un giovane che non si vergogna di amare la Madonna, di recitare il Rosario, di fare una lunga fila per riuscire a confessarsi. E’ bello che esistano ancora giovani come questi, nonostante l’ostruzionismo di certi sacerdoti che vorrebbero rinchiudere il Cristianesimo in una dimensione esclusivamente “orizzontale”.
Oggi, purtroppo, non è difficile imbattersi in certi preti che evitano accuratamente di parlare di Dio, di Gesù e della Madonna. Preti che odiano il Rosario e lo considerano roba d’altri tempi. Preti che non hanno tempo di confessare perché sono troppo impegnati a fare i manager o ad occuparsi di politica. Il destino di questi preti “orizzontali” è uno solo: rosicare. Impazzire di rabbia nel vedere così tanti giovani che amano il Papa e che si sono recati alla GMG.
Per certi preti “snobboni”, con la puzza sotto al naso, queste GMG non sono altro che una perdita di tempo. Secondo loro, i giovani dovrebbero impegnarsi solo nel volontariato o in qualche battaglia per i diritti umani (ma guai a lottare contro l’aborto o l’eutanasia).
Fortunatamente i fatti danno ragione al Papa. L’arroganza dei preti “orizzontali” non ha fine. Ma è destinata a marcire, perché non si possono affascinare i ragazzi con linguaggi così mediocri e qualunquisti.
Un giovane stimato
Il giovane che partecipa alla GMG, sicuramente, è molto stimato. E’ felice perché sa di essere amato e considerato. E’ triste il modo in cui, oggi, vengono trattati i ragazzi. Spesso sono considerati soltanto dei bidoni aspiratutto. Viene offerta loro spazzatura, perché si pensa che soltanto con la spazzatura si possono alzare gli indici d’ascolto dei programmi televisivi.
I giovani sono considerati pecore, automi senza cervello da comandare, da far vestire tutti nello stesso stupido modo, da arruolare attraverso gli spot pubblicitari.
Le divinità del nuovo paganesimo sono sempre in agguato: l’ultimissimo modello di telefono cellulare, la bella moto, la bella automobile, le vacanze esotiche, la carriera, l’arrivismo, il sesso disordinato… Sono queste le nuove divinità che sfruttano i giovani, che li spremono come limoni, che li drogano o li fanno ubriacare in discoteca. Fortunatamente il Papa non fa questo. Le GMG rappresentano un ambiente ben diverso, in cui i ragazzi sono trattati con stima ed affetto. Sono trattati come esseri umani e non come schiavi da sfruttare.
Un giovane che guarda al futuro
Il giovane che partecipa alla GMG, sicuramente, guarda al futuro con grande speranza. Il suo cuore batte forte, perché sa che questa GMG non sarà l’ultima. E’ già pronto a sognare di partire ancora, per il prossimo appuntamento con il suo amico Papa. E’ un giovane felice, fresco, rigenerato. Tornare dalla GMG, per lui, significa portare nella valigia tante ricchezze. Non sono cose materiali. Non sono gli inutili souvenir che servono per dare fregature ai turisti. Non è un giovane stanco, distrutto, stravolto, come quelli che tornano da qualche party in discoteca. Al contrario, si sente forte come un leone.
Nella vita quotidiana, cercherà di mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti dal Santo Padre. E sarà una vita vera, autentica. Non una squallida vita mascherata, come quella di chi vive da extraterrestre su internet, sperduto in qualche ridicolo mondo virtuale. Gesù è con lui. Non lo lascia, non lo abbandona. Sarà con lui oggi, domani e per sempre.
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