Il numero di APRILE 2012
affronta il tema
LA FAMIGLIA: ieri, oggi... e domani?
La “questione famiglia” è sempre più al centro del dibattito sociale, politico, ecclesiale ed economico in Italia. Il ciclone che in questi anni ha investito la famiglia sembra aver cambiato l’immagine stessa della famiglia. Se prima era eccezionale il matrimonio dopo un periodo di convivenza, oggi è la normalità, supera l’80 per cento dei casi. Se 50 anni fa l’immagine dominante era quella di una società “familiocentrica”, con legami stabili, forte coesione e protezione reciproca, oggi siamo di fronte ad una realtà molto diversa.
Oggi “fare famiglia” vuol dire tante cose diverse: aumentano le coppie di fatto e le convivenze, diminuisce il numero dei figli e quei pochi non se ne vogliono andare di casa, crescono i secondi matrimoni, si moltiplicano le famiglie ricostituite dopo il divorzio, cresce il numero delle donne lavoratrici. Come far fronte, allora, alle difficoltà che vive oggi la famiglia? Se si vuole davvero mettere al centro il ruolo della famiglia occorrono, anzitutto, politiche familiari che promuovano la stabilità, la fecondità e la capacità di crescere figli. Ma attenzione, quello che serve alla famiglia però non è solo il bonus, l’asilo nido, la casa. Serve anche un sostegno morale, servono formazione e consapevolezza, serve una guida. Tutte cose che non possono che venire dalla Chiesa, impegnata quotidianamente nella prevenzione e nell’assistenza delle famiglie. Il problema è che l’attività pastorale coinvolge quasi soltanto le famiglie cattoliche e praticanti. Servirebbero invece azioni, forse un po’ più laiche, ma capaci di arrivare ai tanti che, seppur lontani dalla religione, sono bisognosi di un confronto, di una parola, di un consiglio.
E sul piano vocazionale qual è il ruolo della famiglia nel discernimento e accompagnamento dei propri figli? Di per sé la famiglia non è direttamente sorgente di vocazioni. La famiglia infatti non è autosufficiente nell’educare alla fede e nel discernere e accompagnare la vocazione dei figli, ma essa resta il passaggio obbligato dal quale quasi sempre dipende, se non la vocazione, almeno la serenità e la pienezza di un percorso vocazionale. Ciò che occorre è educare la famiglia ad una cultura vocazionale che faccia sì che diventi l’ambiente ideale per lo sviluppo delle vocazioni.
Gianni Epifani
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