Il numero di MARZO 2012
affronta il tema
ASSOCIAZIONI E MOVIMENTI
I laici cattolici fin dal Medioevo hanno dato vita alle più disparate forme di aggregazione, basti pensare alle numerose congreghe e ai diversi Terz’ordini. Ma è dopo il Concilio Vaticano II, e sotto l’impulso dello stesso, che sono nate numerose comunità e movimenti che operano nel quotidiano a sostegno della Chiesa e come testimoni di fede.
Prima del Concilio, il mondo cattolico era tristemente diviso in due. Da una parte c’erano i preti e le suore. Dall’altra c’erano i laici. Il termine “vocazione” era utilizzato solo per il clero. Sembrava quasi che, per raggiungere il Cielo, fosse necessario diventare preti. Oggi, invece, soprattutto grazie al contributo dei nuovi movimenti, non è più così. Anche i laici possono vivere pienamente la loro vocazione cristiana, senza necessariamente entrare in convento ed isolarsi dal resto dell’umanità. Anzi, è perfettamente possibile seguire il Vangelo restando nel mondo, con tutti e due i piedi.
Per moltissimi ragazzi e giovani far parte di un’associazione o di un movimento significa crescere, umanamente e spiritualmente. C’è chi ha visto la sua vita prendere una piega completamente diversa e chi va fiero di ciò che ha imparato, chi ci è “nato” e chi si è avvicinato in un momento difficile o semplicemente per curiosità. Le storie di chi ha aderito ad un gruppo piuttosto che ad un altro sono le più disparate, dalle mille sfumature e dai contorni originali, ma tutte hanno un denominatore comune: aver incontrato Gesù e scoperto il senso della propria vita.
Certo, quando si parla di associazioni e movimenti, non sempre tutto è oro ciò che luccica. Accanto alle luci vi sono anche diverse ombre. Ma ciò che conta è che lo Spirito continui a soffiare e la Chiesa a prendere il largo.
Gianni Epifani
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