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3 Dicembre 2013


Trecentoventicinque amici e quasi novecento

«seguaci» in attesa di ricevere risposta


Le suore di clausura sbarcano su Facebook

 

Napoli. Le Clarisse Cappuccine aprono il loro «profilo» e scelgono il social network per parlare di fede, amore e conversioni. La regia è di suor Rosa Lupoli, 47 anni, una laurea a pieni voti, badessa da oltre sei anni nel monastero delle «Trentatrè». Suor Rosa è una monaca un po’ particolare: dal giorno della vocazione, «quando il Signore mi chiamò che avevo appena 24 anni», ha sempre cercato di vivere la clausura in maniera attiva e, talvolta, anche abbastanza alternativa. Perché se il suo compito, insieme con le tredici consorelle di Santa Maria in Gerusalemme, è quello di pregare per chi non lo fa, è pur vero che di questi tempi la sola contemplazione non basta. Così ogni giorno apre le porte del «suo» monastero e riceve chiunque abbia bisogno anche solo di una parola di conforto.

Suor Rosa, va tutto bene ma le Clarisse su Facebook...«Stiamo facendo un esperimento. Siamo la prima comunità monastica di clausura su un social network».

Bel primato.«Ho fatto una serie di ricerche, non ho trovato nulla. Su Facebook ci sono i profili di suore, sacerdoti, ma un convento di clausura proprio no».
Avete già tantissimi amici.«Più di 300 e circa 900 richieste in attesa».
Caspita.«Facciamo grande attenzione quando accettiamo le amicizie. Conosciamo i rischi a cui andiamo incontro».
Selezione rigorosa. Con quale criterio?«Non diamo accesso a chi non conosciamo. Tra gli amici ci sono i nostri parenti, le suore, i frati... e tutte le mie compagne della pallavolo».


Suor Rosa, pure la pallavolo?«Da ragazza ero bravissima. Giocavo nella squadra dell’isola. Le mie ex ”colleghe” sono state felicissime quando hanno scoperto che eravamo su fb».
Un modo per socializzare.«Per farci conoscere, direi. Se andate sul nostro profilo, faccio qualche esempio, troverete una straordinaria testimonianza di suor Luisa a UnoMattina che non tutti hanno avuto la possibilità di vedere, le meditazioni sull’avvento oppure la nostra foto il giorno in cui è arrivata Paola».
Paola?«È una ragazza appena entrata in monastero. Ha 28 anni e adesso si laurea in architettura. Grazie a lei è nata l’idea di metterci su Facebook, Paola è decisamente più pratica di noi».
Chi si occupa della gestione del «profilo»?«Lo facciamo in cinque. Abbiamo anche un sito che stiamo cercando di rilanciare. Oltre alle notizie che pubblichiamo, sul sito e su fb, dobbiamo rispondere alla posta privata».


Molti messaggi?«Beh, sì».
Di che tipo?«Soprattutto richieste di preghiere e di ascolto».
Episodi sgradevoli da quando siete «social»?«Nessuno. Fino ad ora sta andando davvero tutto bene. Se così non fosse avremmo già oscurato tutto».

 

Di Maria Chiara Ausilio

(www.ilmattino.it)