31 maggio 2013
La testimonianza di una sorella della Comunità Maria, entrata nel Monastero delle Clarisse Eremite di Fara in Sabina.
È questa la porta del Signore!
La “cerimonia d’ingresso” al Convento come “postulante” è stata estremamente emozionante e commovente. Ha bussato alla porta del Monastero chiedendo di essere accolta nella fraternità: “Apritemi le porte della giustizia! Voglio entrarvi e rendere grazia al Signore”. Le sorelle Clarisse da dietro il portone le hanno risposto con il canto: “È questa la porta del Signore, per essa entrano i giusti”.
La Madre Superiora le ha aperto la porta del Monastero e Clelia con gioia ha rivolto il suo ringraziamento a Gesù: “Ti rendo grazie, perché mi ha esaudito, perché sei stato la mia salvezza”; essa, chinandosi a terra, ha baciato la soglia del Monastero ed è entrata accolta dall’abbraccio della Madre e delle altre Sorelle.
Il silenzio è una condizione fondamentale per poter ascoltare Dio e Clelia è stata chiamata ad accogliere la Parola con docilità, affinché porti frutti di fede. Alla fine della toccante cerimonia la porta del Monastero si è chiusa alle sue spalle. Per lei è iniziato un nuovo cammino! A due anni di distanza, dal suo ingresso in convento Clelia ci ha fatto un grande dono inviandoci la sua preziosa testimonianza che accogliamo grati perché sia seme di Evangelizzazione nella nostra Comunità.
La testimonianza di Clelia
A lode e gloria di Gesù ed in onore al Cuore Immacolato di Maria SS. Vi scrivo questa mia piccola testimonianza che spero potrà essere di aiuto e d’incoraggiamento per tanti e tante giovani che la leggeranno. Allo Spirito Santo spetta questo compito ed a noi tutti quello di “aprire i cuori” alla sua Voce, al suo Soffio!
Mi rivolgo in particolare ai “fratelli ed alle sorelle” della Comunità Maria di cui ho fatto parte attivamente per 20 anni fin quando, 2 anni fà, l’ho lasciata per Qualcosa e Qualcuno di più grande! Dopo un bel pò di anni trascorsi tra amicizie, lavoro ed impegni comunitari, mi sono sentita comunque insoddisfatta ed infelice, come se mancasse ancora qualcosa alla mia vita da single indipendente, con casa propria, macchina, un lavoro da impiegata a tempo indeterminato da 18 anni e tutte le comodità “essenziali”.
Pur conducendo, grazie a Dio, una vita tranquilla ed al servizio del Signore tramite la Comunità, non mi ero ancora realizzata nella mia vita affettiva. Come tutte le ragazze, desideravo incontrare il “mio principe azzurro” e sposarmi, formando proprio una santa famiglia!! Visto che il Signore non esaudiva questa mia preghiera, incessante e duratura, ho voluto smettere di restare “in attesa” e mi sono “mossa” per capire il motivo che non è sempre, come tante volte ci vien detto, perché siamo attaccati troppo a questo desiderio. La risposta può essere semplicemente perché Dio ha un altro progetto su di noi, un Progetto più grande, più bello, più coraggioso!
La Vita Consacrata ed il Sacerdozio!! Posso immaginare che la paura vi ha sconvolti in questo momento e forse anche la delusione! Però, lo sapete meglio di me, che nella vita ci sono tre grandi Vocazioni: Scegliere di dire SI al Sacerdozio, alla Vita consacrata, attiva, contemplativa o anche laica ed al Matrimonio.
All’età di 38 anni, dopo aver iniziato un cammino di discernimento vocazionale, ho capito con l’aiuto dello Spirito Santo e del mio padre spirituale che il mio “Principe azzurro” è Gesù! Gesù mi ha chiamata e scelta come Sua Sposa, aspettandomi per tanti anni, finché io non fossi pronta a dirGli con Gioia, con Amore e con la Pace nel cuore il mio SI. Così sono “uscita dalla mia terra” tanto comoda ma tanto infruttuosa e sono entrata in un Monastero di clausura ovvero di vita contemplativa nell’Ordine delle Clarisse a Fara in Sabina dove si vive la regola di Santa Chiara d’Assisi. (Niente paura per quelle che potrebbero essere interessate: la clausura oggi non è più rigida come una volta e non si prega tutto il giorno ma si lavora anche e si studia!). Tra qualche mese, a Dio piacendo, diventerò “novizia” prendendo l’abito senza velo!! Quello si prende alla professione semplice e poi c’è l’anello per la professione solenne!!
Per la cronaca, prima che diventi Suora ti fai vecchia! Scherzo ma comunque il cammino è lungo perché è come iniziare, seriamente, un fidanzamento con Gesù e poi se dopo questi quattro anni iniziali (2 di postulante e 2 di novizia) sei rimasta fedele a questa grande Chiamata, fai veramente i famosi voti di Obbedienza, Castità e Povertà. Vorrei concludere dicendo a tutti quelli che si sono sentiti, in qualche modo, turbati, in senso positivo da questa testimonianza, con le parole del nostro caro Papa Giovanni Paolo II: “Non abbiate paura, aprite anzi spalancate le porte a Cristo”, ed io aggiungo, al “più bello tra i Figli dell’Uomo”. Non lasciatevi bloccare dall’età perché è Gesù che sa quando è il momento giusto per chiamarci, né dalla paura perché se il Signore ci chiama ci dà tutta la grazia, la forza ed il coraggio di lasciare il “mondo” per seguire Lui e credetemi, ne vale veramente la pena, o meglio, la Vita Eterna!
Il Signore vi dia pace!
(www.comunitamaria.it)
Postato da: Emilia Flocchini