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La bellissima storia di Giulia Songini, una ragazza "normale" a cui la fede ha cambiato la vita e anche la morte. Qui il racconto e la testimonianza della sua mamma Anna

 

Il sogno di Giulia

 

 

Mi hanno chiesto di presentare Giulia, mia figlia, ma non è facile.
Parlo sempre di lei, avrei tante cose da raccontare e non voglio sbagliare, niente !!!
Giulia Songini nasce a Roma il 17/12/91 e in cielo il 16/03/2007. E’ una semplice ragazza che riesce con molto equilibro a condividere la famiglia, la scuola, la danza, il nuoto, gli amici e la Fede !!! Diciamo che in pochi anni ha fatto molto, una ragazza solare sempre la prima a divertirsi, per uscire con gli amici, educata parlava con tutti senza remore e ce ne dato dimostrazione in tante occasioni. La famiglia, la scuola Sant’Annibale M. Di Francia, i Padri Trinitari Le fanno conoscere IL SIGNORE !!! Tutte le domeniche a Messa in Parrocchia o a San Tommaso in Formis, prendendo ogni giorno più confidenza con la preghiera. Di racconti ce ne sarebbero tanti: a cinque anni giocando con un’amica prima dell’inizio di un Battesimo, entra in Chiesa in un paesino vicino Roma, sente che le “solite vecchiette” mai conosciute recitano il Rosario si siede accanto a loro e inizia a recitarlo con calma e precisione tanto che mi vengono a sollecitare per farla uscire altrimenti non si finisce più. Sempre precisa mai scomposta, da piccolissima pronta a leggere soprattutto il salmo o la preghiera dei fedeli, ovunque si trovasse mai vergogna anzi orgoglio. Bravissima a scuola, quante volte mi hanno fatto i complimenti e io devo ammetterlo non  l’ho mai lodata abbastanza, anzi. Pensavo che fosse solo un suo dovere.
E poi  a settembre 2005 inizia il liceo ginnasio all’Augusto di Roma, subito inserita , subito  ottimi risultati, dopo un  mese mi dice che vuole andare in Africa con la scuola, il comune organizza  viaggi di solidarietà e Lei è pronta !!! Un giorno mi chiede una cosa: si può essere Missionaria senza essere suora? Specifica più di una volta che lei vuole  andare in Missione ma vuole il fidanzato e  vuole anche qualcosa in più, aiutare il prossimo. Rimane affascinata dal Sindaco Veltroni, dal suo mal d’Africa e spera di partire con lui per il Malawi, studia, si prepara, segue gli incontri e i preparativi. A dicembre 2005 come un fulmine a ciel sereno arriva… osteosarcoma maligno al ginocchio sinistro…
Il 25 dicembre 2005 inizia la chemioterapia a Bologna … marzo, giugno, dicembre 2006 operazioni e a marzo 2007 torna al Padre Celeste. Come ha trascorso la malattia è difficile dirlo, serena, composta, fiduciosa, sofferente ma sempre accompagnata dalla preghiera, tutti i giorni il rosario, lo animava Lei e guai se noi qualche volta volevamo evitare le suppliche alla Madonna di Pompei… dovevamo leggere tutto… non dovevamo rispondere al telefono, nessuna distrazione. Comunque quando stava meglio era sempre pronta ad uscire ad andare con gli amici, i compagni del liceo, splendidi. I professori sono venuti anche a casa a farle lezione perché Lei non voleva rimanere troppo indietro, appena poteva studiava, ripassava latino e greco. La cosa che temeva di più era essere bocciata!!! Abbiamo provato a lasciarla a casa ma non ci siamo riusciti, dopo l’ultima operazione pian piano si era paralizzata e la sofferenza era enorme… abbiamo provato ancora altre cure e l’abbiamo ricoverata al Gemelli. Anche qui ha studiato sempre fino all’ultimo, c’erano dei professori sempre disponibili a reparto per i ragazzi, non credevano ai loro occhi, non muoveva più le braccia e le mani ma ripassava continuamente con loro oralmente. Aspettava Gesù ogni giorno, voleva sempre la Comunione e guai se Padre Alessandro tardava!!! Ma forse per far capire Giulia bisogna raccontare il Natale 2006. Torniamo da Bologna dopo l’ultima inutile dolorosissima operazione il 23 dicembre, vorrebbe tutti i parenti a cena il 24 ma io la convinco a stare soli, verranno tutti il 25 e il 26. Quella sera nasce Gesù e noi siamo tristi, Lei no. Mangiamo e poi a certo punto dice quando vi do il regalo? Noi Le diamo un banalissimo regalo e Lei ci fa notare una busta sotto l’albero è per noi !!! io inizio ma non riesco a finire di leggerla, è un testamento, è un addio o meglio un arrivederci…


Per Mamma & Papà            25.12.2006

 

 

"Ciao!!!

Vi scrivo questa lettera in occasione del Natale che spero trascorreremo a casa, anche se l’unica cosa che conta è che noi 3 stiamo insieme.
Ho deciso di buttar giù queste due parole perché non sono sicura che il mio regalo arrivi in tempo, anche perché la sua “preparazione” richiede molto tempo, e allora credo sia doveroso spiegarvi almeno di cosa si tratta.
Allora…
Quest’anno non è stato uno dei migliori, sono successe tante cose strane, nuove e, a volte, tristi,  ma tuttavia non posso definirle brutte, perché in fondo sono sempre esperienze che abbiamo vissuto insieme e che sono servite a consolidare il nostro rapporto e a conoscerci meglio come famiglia.
Da qui parte l’idea del mio regalo.
Durante la malattia, devo ammetterlo, ho pensato spesso e volentieri di essere la persona più sfortunata del mondo,  e per questo mi vergogno di me stessa e mi considero cattiva ed egoista.
Non ho pensato che ci sono persone nel mondo che, oltre alla malattia, devono combattere contro fame e povertà.
Per questo ho deciso di “regalarvi” (anzi, regalarci!) un’adozione a distanza.
Ho già parlato con Padre Arsenio e non so se i documenti per l’adozione arrivino in tempo per Natale.
Comunque, ora sapete in ogni caso qual’è il mio regalo e, a proposito, ho deciso che il bambino da chiedere in affidamento sia egiziano, perché so che in questo periodo se la passano peggio degli altri.
Forse non ci arriverà la foto del bambino, perché gli orfanotrofi sono molto affollati
e i sacerdoti non hanno tempo per queste cose.
Spero di avervi fatti felici, mi dispiace di non avere un regalo che possiate scartare, ma spero così di lasciarvi sorpresi.
Un bacio ai genitori migliori del mondo sotto ogni aspetto.
Buon Natale, Giulia"

Lei ha sofferto tanto ma la malattia non l’ha vinta, lei ha la sua famiglia e ha capito quanto questo è fondamentale per affrontare la vita, mentre molti ragazzi incontrati lungo il suo “ calvario” erano soli, senza speranza.
Comunque da quel momento in poi fino al 16 marzo non abbiamo più tempo di pensare a niente tanto meno alla lettera. Ma poi al momento dei funerali il nostro amico sacerdote trinitario Arsenio  ci dice di leggere qualcosa di Giulia e così lo facciamo, scegliamo quella lettera perché è il nostro prossimo.
Specifico questo perché una volta mi ha rimproverato di non andare a Messa durante la settimana mentre mia madre anziana lo faceva sempre e dopo delle mie banalissime scuse, mi ha indicato la Chiesa di  S.Antonio, vicina e comoda, non è la nostra parrocchia ma lei c’è affezionata perché la frequentava con la scuola.
Amava ripetere che dopo tanto dolore sarebbe arrivata dal Signore una grande ricompensa, una volta ha ricordato che la maestra Suor Teresia disse: Dio manda prove a chi sa che le potrà sopportare!!!
E ne fu lieta!!! Lei era pronta !!! Noi tutti camminiamo verso Dio e lo facciamo consapevoli di come il momento dell’arrivo ci è sconosciuto:  puoi arrivarci dopo una lunga vita oppure all’improvviso nel pieno della giovinezza, come nel caso di Giulia che aveva come una sposa “ la lampada accesa”.
Lei ha pensato  a tante cose… continuiamo le adozioni a distanza che ci ha regalato… è nata un associazione Le Formiche di Giulia… frequentiamo la Parrocchia di S. Antonio… e continuiamo a Pregare.

Anna

 

 

Di seguito un commento postato in un blog da parte di un nostro amico trinitario che concelebrò al funerale

 

Qui il video del suo sogno missionario

 

Qui il sito dell'Associazione "Le formiche di Giulia" nata dal suo sogno