ccf15d198324 marzo 2013

L’omelia della Domenica delle Palme è un omaggio al suo predecessore: “non dobbiamo mai abituarci al male". Il monito ratzingeriano di Francesco contro la "sporcizia. L'invito per la Gmg di Rio rivolto a tutti i ragazzi del mondo.

"Non fatevi rubare la speranza"

«A luglio a Rio - ha detto il Papa all'Angelus - preparatevi spiritualmente il cuore» per la Giornata mondiale della gioventù. Francesco ha poi rinnovato l'invito alla Gmg in varie lingue. Il Papa ha ripetuto l'invito a Rio, dicendo «Buon cammino verso la Gmg» in tedesco, francese, inglese, spagnolo, e polacco.
In italiano ha rivolto anche una invocazione alla «Vergine Maria affinché ci accompagni nella Settimana Santa», e sostenga quanti vivono «situazioni difficili», con un ricordo particolare per «le persone affette da turbecolosi».
Il Papa ha ripetuto l'invito a Rio, dicendo «Buon cammino verso la Gmg» in tedesco, francese, inglese, spagnolo, e polacco.In italiano ha rivolto anche una invocazione alla «Vergine Maria affinché ci accompagni nella Settimana Santa», e sostenga quanti vivono «situazioni difficili», con un ricordo particolare per «le persone affette da turbecolosi».  Poi il lungo abbraccio con la folla di fedeli sulla Papamobile scoperta lungo piazza San Pietro gremita da circa 250 mila fedeli.

L'omelia della Domenica delle Palme

L'accorata denuncia della "sporcizia" del peccato risuona nella piazza gremita e riannoda i fili della memoria collettiva dei cattolici. L'omelia di Francesco è un omaggio al suo predecessore e l'indicazione di una linea di continuità tra i due pontificati. Torna immediatamente alla mente, infatti, la predicazione di Joseph Ratzinger contro gli scandali e gli abusi. I riti della Pasqua iniziano con l'appello papale all'umiltà e il montito contro la "sporcizia".
La settimana santa sarà all'insegna della "purificazione" e della indispensabile conversione da una vita di peccato. "Dio non sceglie il più forte, il più valoroso, sceglie l’ultimo, colui che nessuno aveva considerato. Ciò che conta non è la potenza", avverte Francesco che riecheggia gli strali ratzingeriani contro la "sporcizia" nella Via Crucis del 2005. Ulivi sbandierati come vessilli al passaggio del Pontefice. A San Pietro la celebrazione della Domenica delle Palme e della Passione del Signore è stata preceduta dalla commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Al centro della piazza, presso l’obelisco, il Papa ha benedetto le palme e gli ulivi e, al termine della processione che ha raggiunto il sagrato, ha celebrato la messa. Alla funzione hanno preso parte, in occasione della ricorrenza diocesana della 28°Giornata Mondiale della Gioventù, i giovani di Roma come preludio della GMG 2013 che si terrà dal 23 al 28 luglio a Rio de Janeiro. "E' la potenza di Dio che affronta il male del mondo, il peccato che sfigura il volto dell’uomo- afferma papa Bergoglio nell'omelia-.Gesù prende su di sé il male, la sporcizia, il peccato del mondo, anche il nostro peccato, e lo lava, lo lava con il suo sangue, con la misericordia, con l’amore di Dio".
Poi un esortazione ai fedeli: "Guardiamoci intorno: quante ferite il male infligge all’umanità! Guerre, violenze, conflitti economici che colpiscono chi è più debole, sete di denaro, di potere, corruzione, divisioni, crimini contro la vita umana e contro il creato! E i nostri peccati personali: le mancanze di amore e di rispetto verso Dio, verso il prossimo e verso l’intera creazione". Gesù sulla croce "sente tutto il peso del male e con la forza dell’amore di Dio lo vince, lo sconfigge nella sua risurrezione".
Il Pontefice evidenzia che "noi tutti possiamo vincere il male che c’è in noi e nel mondo: con Cristo, con il Bene". Certo, "ci sentiamo deboli, inadeguati, incapaci, ma Dio non cerca mezzi potenti: è con la croce che ha vinto il male". Quindi "non dobbiamo credere al Maligno che ci dice: non puoi fare nulla contro la violenza, la corruzione, l’ingiustizia, contro i tuoi peccati". Perciò, "non dobbiamo mai abituarci al male". Con Cristo "possiamo trasformare noi stessi e il mondo".
Dobbiamo "portare la vittoria della Croce di Cristo a tutti e dappertutto; portare questo amore grande di Dio". Il Signore "chiede a tutti noi di non avere paura di uscire da noi stessi, di andare verso gli altri". Dunque "impariamo a guardare in alto verso Dio, ma anche in basso verso gli altri, verso gli ultimi". Inoltre "non dobbiamo avere paura del sacrificio: pensate a una mamma o a un papà: quanti sacrifici! Ma perché lo fanno? Per amore! E come li affrontano? Con gioia perché sono per le persone a cui vogliono bene". Allo stesso modo "la croce di Cristo abbracciata con amore non porta alla tristezza, ma alla gioia". Poi rivolto ai giovani della Gmg. "Con Cristo il cuore non invecchia mai. Però tutti noi lo sappiamo e voi lo sapete bene che il Re che seguiamo e che ci accompagna è molto speciale: è un Re che ama fino alla croce e che ci insegna a servire, ad amare. E voi non avete vergogna della sua Croce". Anzi, "la abbracciate, perché avete capito che è nel dono di sé che si ha la vera gioia e che è con l’amore che Dio ha vinto il male".
Infatti, "portate la Croce pellegrina attraverso tutti i continenti, per le strade del mondo! La portate rispondendo all’invito di Gesù «Andate e fate discepoli tutti i popoli», che è il tema della Giornata della Gioventù di quest’anno. La portate per dire a tutti che sulla croce Gesù ha abbattuto il muro dell’inimicizia, che separa gli uomini e i popoli, e ha portato la riconciliazione e la pace". Spiega Francesco:"Metto in cammino con voi, sulle orme del beato Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI.
Ormai siamo vicini alla prossima tappa di questo grande pellegrinaggio della Croce di Cristo. Guardo con gioia al prossimo luglio, a Rio de Janeiro, vi do appuntamento in quella grande città del Brasile". Il Papa conclude con un vibrante appello a  "camminare con Gesù, essere con Lui, portando la sua Croce, con amore, con uno spirito sempre giovane".

L'attesa di Rio e le parole dell'arcivescovo Tempesta

Lo «spirito di povertà» e una chiesa «più giovane». È quanto porterà ha Rio de Janeiro Papa Francesco per il suo incontro con i giovani della Gmg a luglio secondo l'arcivescovo di Rio, Orani Joao Tempesta, che a Radio Vaticana ha parlato dell'attesa del Brasile per l'evento.
Oggi, infatti, si celebra la 28/ma Giornata mondiale della gioventù a livello diocesano e Papa Francesco alla messa delle Palme ha invitato i ragazzi di tutto il mondo alla Gmg in Brasile.
«I giovani di Rio - ha detto il Vescovo - mi hanno detto di portare tanti saluti a Papa Francesco e di dire al Santo Padre che noi gli vogliamo molto bene e che è il benvenuto a Rio de Janeiro, in Brasile. Credo che anche il nome Francesco, per i giovani che saranno alla Gmg di Rio, porti con sé tante cose belle. Papa Francesco porterà con sé il suo spirito di povertà e anche iniziative per poter vivere una Chiesa più giovane, mettendo Gesù Cristo al centro di tutta la nostra vita. E da gesuita porterà tutta la profondità spirituale di Sant'Ignazio».

(www.vaticaninsider.it)