IMG_1421116 dicembre 2012

L’invito dell’arcivescovo Scola ai seminaristi

Lasciarsi sorprendere e provocare dalla Parola di Dio

 

L’8 dicembre, secondo una consuetudine ormai pluriennale, l’arcivescovo Scola ha incontrato noi seminaristi della Comunità Propedeutica e del Biennio Teologico.
Tale incontro è stato preceduto dalla cerimonia di intitolazione dell’Aula Magna del seminario di Seveso alla memoria del card. Carlo Maria Martini e, subito dopo, dalla celebrazione dei Secondi Vespri dell’Immacolata Concezione della B.V. Maria, solennità presieduta dallo stesso arcivescovo Scola, alla presenza delle nostre famiglie.
Nel corso della celebrazione, il Cardinale ha suggerito la possibile esistenza di un parallelismo tra Maria, custode con il suo stesso corpo del «mistero dell’incarnazione di Gesù» ed il Seminario, quale luogo di formazione e crescita (e quindi – in senso lato – “di custodia”) dei seminaristi.
Successivamente, congedate le nostre famiglie ed incontrando la sola comunità del Seminario, l’Arcivescovo ha affrontato alcune tematiche inerenti la sua lettera pastorale dell’8 settembre scorso, Alla scoperta del Dio vicino. Tre le prospettive su cui ci si è soffermati: la fede dei giovani, la fede dei ministri ordinati e consacrati ed infine la fede per il bene della società moderna e plurale.
Su tali questioni, in particolare, i seminaristi avevano in precedenza predisposto alcune domande e spunti da sottoporre all’attenzione del Cardinale durante l’incontro, onde poter ricevere da lui ulteriori indicazioni e suggerimenti o, ancora meglio, qualche preziosa provocazione.
In effetti, il cardinale Scola ha precisato che, soprattutto in un tempo di difficoltà economica e sociale, il pericolo è farsi prendere dallo sconforto e dalla rassegnazione, suggerendoci invece che la strada giusta è un’altra. Essa è semplice quanto efficace, poiché nasce dalla  disponibilità dell’uomo a lasciarsi sorprendere e quindi provocare, ogni giorno, dalla Parola di Dio.
In tal modo, secondo l’Arcivescovo, un cristiano che voglia concretamente contagiare gli altri alla fede (e rendere così ragione del suo credo) non deve preoccuparsi tanto di cercare una tecnica efficace per entusiasmare, quanto piuttosto cercare di essere lui stesso entusiasta, accostando quindi le parole (o la Parola, come direbbe Martini) alle opere.
In serata, il card. Scola ha cenato con noi seminaristi, congedandosi subito dopo la consueta foto di gruppo con la comunità del seminario.

(Alberto Tedesco, II teologia, su www.seminario.milano.it)