7 ottobre 2012

50° CONCILIO E AC. Nel cuore della gente. Il ''discorso della luna'' guiderà la fiaccolata dell'11 ottobre a Roma

 

Discorso_della_luna_clip_image002_0000Anche oggi la luna per i giovani


“Vorrebbe essere un momento bello aperto a tutti, per ritrovarsi a 50 anni dall’apertura del Concilio, per pregare e ringraziare il Signore mentre ha inizio l’Anno della fede e durante il Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione, per dire anche pubblicamente che il Concilio è vivo e rappresenta un evento fondamentale per la vita della Chiesa”. Così Franco Miano, presidente nazionale dell’Azione Cattolica, ha illustrato oggi, in un incontro con la stampa, la fiaccolata in programma a Roma da Castel Sant’Angelo a piazza San Pietro, la sera dell’11 ottobre, anniversario della fiaccolata di 50 anni fa quando, nel giorno di apertura del Concilio, la folla si radunò sotto le finestre del papa Giovanni XXIII ed egli, a sorpresa, si affacciò pronunciando il famoso “discorso della luna”. “Vorremmo recuperare la bellezza di quel segno di fede di 50 anni fa - ha aggiunto Miano - per rilanciare con un grande raduno di popolo la bellezza del Vangelo e le meraviglie di Dio per l’uomo di oggi”. Anche l’assistente nazionale dell’Ac, mons. Domenico Sigalini, ha sottolineato la caratteristica “popolare” della fiaccolata, per la quale è stato scelto lo slogan “La Chiesa bella del Concilio”. “Vorrei anche da parte mia - ha affermato - mettere in luce che sarà ancora una volta la gente semplice, i papà, le mamme, gli anziani, i giovani, a ritrovarsi insieme stringendosi attorno al Papa per dire al mondo la gioia dei credenti che celebrano l’Anno della fede. E questo mentre tocchiamo tutti con mano quanto sia difficile, oggi, la condizione di tante persone, con la crisi, la mancanza di lavoro, le difficoltà che viviamo. Oggi bisogna lanciare messaggi di fiducia e di speranza”.

Interrogare il presente. “L’anniversario del Concilio ci permette d’interrogare il tempo presente e di scoprire ciò che è conforme ai grandi insegnamenti conciliari e ciò che invece manca per darne piena attuazione”. Così si è espresso Piergiorgio Grassi, direttore della rivista culturale dell’Ac, “Dialoghi”, che ha dedicato due numeri speciali proprio ad approfondire l’eredità del Concilio e come questo evento sia stato recepito dal laicato cattolico del nostro Paese. Grassi ha sottolineato come “l’insegnamento del papa Benedetto XVI ci indica come l’Europa stia vivendo una crisi di fede dentro la quale un gaio nichilismo ha sostituito i grandi orizzonti della religione. Questo richiamo ci deve far prendere piena consapevolezza di questa crisi, allargando lo sguardo al mondo intero e metterci in ascolto della Parola di Dio, da un lato, e della condizione umana dall’altro, per offrire il nostro contributo per la crescita di una umanità nella giustizia e nella pace”. Il giornalista Raniero La Valle ha raccontato come sia stato possibile mandare, inaspettatamente, in diretta sulla Rai tv dell’epoca lo storico discorso di Giovanni XXIII (“discorso della luna”), che non era in programma. In sostanza, egli insieme ad altri giovani giornalisti, aveva confezionato un documentario sulla Chiesa e il Concilio che si era aperto proprio quell’11 ottobre. Il filmato sarebbe stato trasmesso “dopo Carosello” come tributo al grande evento ecclesiale della giornata. A precederne la trasmissione era previsto un breve collegamento con piazza San Pietro dove si sapeva del raduno con le fiaccole. E proprio in quel momento si affacciò Giovanni XXIII e fece lo storico discorso, che venne così filmato e rilanciato in tutto il mondo.

Portare parole di vita. “Ogni volta che mi capita di rivedere quelle immagini e di riascoltare il ‘discorso della luna’ di Giovanni XXIII sento lo stesso brivido di allora e mi coglie una profonda commozione”. Anche il giornalista Gianfranco Svidercoschi ha ricordato, all’incontro presso la sede dell’Azione Cattolica, quel momento di 50 anni fa che - ha proseguito - “ha visto usare da parte del Papa le ‘parole della gente’. Si è trattato di una novità enorme perché rispetto allo stesso discorso del Papa, pronunciato la mattina in lingua latina davanti ai Padri Conciliari, Giovanni XXIII la sera ha usato un linguaggio diverso, con toni che parlavano al cuore e si riferivano al futuro della gente e del Concilio stesso”. Interrogato sullo svolgimento della fiaccolata e anche sulla sua partecipazione al Sinodo quale uditore laico, il presidente Miano ha spiegato che si attende una folta presenza, non solo di persone di Roma ma anche delle diocesi italiane. L’associazione ha infatti chiesto che ogni diocesi invii una propria delegazione a questo momento così significativo. Il raduno sarà alle ore 18.30 a Castel Sant’Angelo. La fiaccolata muoverà alle ore 19.30 e alle 20.30 si prevede l’arrivo in piazza San Pietro dove ci saranno momenti di preghiera, canti e testimonianze. Tra queste, molto attesa quella di mons. Loris Capovilla, già segretario di Giovanni XXIII all’epoca del Concilio. Alle ore 21 è atteso un indirizzo di saluto ai presenti in piazza San Pietro da parte del Papa. Seguiranno quindi incontri di preghiera e adorazione eucaristica in numerose chiese di Roma, aperte straordinariamente per l’evento. Quanto alla sua presenza al Sinodo, Miano ha affermato che “sarà importante ascoltare e anche dare un contributo perché la nuova evangelizzazione raggiunga il suo scopo, cioè portare parole di vita a tutti gli uomini”.

(www.agensir.it)