ATTUALITÀ - Mondo Voc maggio 2014                                       Torna al sommario

 

 

I FATTI EPOCALI DEI DUE PAPI SANTI

Quei gesti che hanno cambiato la Chiesa

Breve antologia dalla memoria


Roncalli ha indetto il Concilio, che ha spalancato il dialogo tra le fede cattolica e le altre religioni; ha scongiurato una guerra nucleare e istituito la figura del Papa Pellegrino. Wojytla è entrato nel cuore della gente per essere stato amato dai giovani e dalla gente comune, che ha visitato in oltre 300 viaggi in tutto il mondo. E sopratutto per il perdono del suo attentatore, Ali Agcà.


di Gelsomino Del Guercio


1_secondo_capoverso__del_guercio_maggioGesti epocali che sono rimasti impressi nel cuore di milioni di fedeli. Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II hanno contraddistinto i rispettivi pontificati per la sobrietà e la voglia di contaminarsi con la gente, allontanando la visione del Papa dogmatico e distante dal mondo e di una Chiesa non al passo con i tempi.

 


Un Concilio per parlare al mondo

Il gesto più rivoluzionario di Giovanni XXIII è stata l'indizione di un concilio ecumenico, a meno di un secolo di distanza dal Concilio Vaticano I. Secondo Roncalli, la Chiesa avrebbe dovuto riprendere a parlare con il mondo, anziché arroccarsi su posizioni difensive. L'11 ottobre 1962, aprendo i lavori del Concilio, il Papa, coerente con i propri principi, invitò a privilegiare la «misericordia» e il «dialogo con il mondo», in una rinnovata consapevolezza della missione ecclesiale che abbracciasse tutti gli uomini, compresi anche coloro che non appartenevano alla fede cattolica.


 

Il dialogo con ebrei e anglicani  

Un messaggio in sintonia con gli atti radicali compiuti negli anni precedenti. Il primo si materializzò nel giorno del venerdì Santo del 1959, quando, senza alcun preavviso, Giovanni XXIII diede ordine di “cancellare” dalla preghiera “Pro Judaeis” - che veniva recitata in quel giorno durante la liturgia solenne - l'aggettivo umiliante che qualificava “perfidi” gli Ebrei. Questo gesto fu considerato un primo passo verso il riavvicinamento tra le due religioni monoteiste.

Il 2 dicembre 1960 Roncalli incontrò in Vaticano, per circa un'ora, Geoffrey Francis Fisher, arcivescovo di Canterbury. Fu la prima volta in oltre 400 anni che un capo della Chiesa Anglicana visitava il Papa.

 


Roncalli_treno_LorenoIl primo pellegrinaggio dopo l'Unità d'Italia 

Il 4 ottobre 1962, ad una settimana dall'inizio del Concilio Vaticano II, Giovanni XXIII si recò in pellegrinaggio a Loreto e Assisi (Roncalli era dall'età di 14 anni terziario francescano), per affidare le sorti dell'imminente Concilio alla Madonna e a San Francesco.

 

Per la prima volta dall'unità d'Italia un Papa viaggiò oltre i confini del Lazio, ripercorrendo i territori appartenuti allo Stato pontificio.  

 

Il doppio pellegrinaggio rilanciò l'antica figura del Papa pellegrino.

 


Così ha frenato la guerra tra Stati Uniti e Urss

3_quinto_capoverso__del_guercio_maggioRoncalli è stato determinante per aver scongiurato la guerra nucleare tra le due superpotenze mondiali, Stati Uniti e Urss, in occasione della "crisi di Cuba". Nell'autunno del 1962, il regime anti-americano di Fidel Castro aveva collocato sull'isola una serie di installazioni missilistiche, che puntavano dritte verso la costa degli Stati Uniti. Intanto una flotta di navi russe, con a bordo delle testate nucleari, si avvicinava all'isola per l'armamento dei missili. In questo contesto così drammatico, pochi giorni dopo l'apertura del Concilio ecumenico, il 25 ottobre 1962, il Papa scese in campo e lanciò un appello accorato ai Capi di Stato delle due superpotenze, sollecitandoli a fare «tutto ciò che è in loro potere per salvare la pace». «Così eviteranno al mondo gli orrori di una guerra - ammonì Giovanni XXIII - di cui nessuno può prevedere le spaventevoli conseguenze». Il messaggio suscitò consenso in entrambe le parti in causa e la crisi rientrò grazie ad un intenso lavoro diplomatico.

 


Il perdono del suo attentatore 

4_sesto_capoverso__del_guercio_maggioDi Wojtyla, invece, rimasto nella memoria storica di cattolici e non, è il perdono concesso al suo attentatore. Il 13 maggio 1981 il Papa subì un attentato quasi mortale da parte di Mehmet Ali Ağca, un killer professionista turco, che gli sparò due colpi di pistola in piazza San Pietro, pochi minuti dopo che il Pontefice era entrato nella piazza per un'udienza generale, colpendolo all'addome.

 

Giovanni Paolo II fu soccorso e sopravvisse miracolosamente, nonostante le ferite riportate a causa dei proiettili. Due anni dopo, nel Natale del 1983, volle andare in prigione per incontrare il suo attentatore e dargli il suo perdono.

 

«Ho parlato con lui - spiegò il Papa - come si parla con un fratello al quale ho perdonato e che gode della mia fiducia. Quello che ci siamo detti è un segreto tra me e lui».

 


Giornate_Mondiali_della_Giovent_GPIIL'istituzione delle Giornate Mondiali della Gioventù

Il Pontificato di Wojtyła ha lasciato un segno indelebile sopratutto per i tanti viaggi in Italia e all'estero (circa 300) e per il suo intenso legame con i giovani.

 

È con quest'ultimi che strinse una sorta di "patto" il 31 marzo 1985 quando, con l'incontro di Roma, istituì le "Giornate Mondiali della Gioventù".

 

Da allora questo genere di eventi si organizza ogni due anni in una città del mondo scelta dallo stesso Pontefice: le prime due furono Buenos Aires (1987) e Santiago de Compostela (1989).

 

In particolare la GMG del 1995, svoltasi a Manila, nelle Filippine, alla presenza di cinque milioni di persone, è considerato il più grande raduno umano della storia.

 


5_ultimo_capoverso__del_guercio_maggioIl "mea culpa" e gli incontri ecumenici di Assisi

L'apertura ai giovani collima con un'altra storica svolta segnata nel suo Pontificato: il confronto diretto con le altre religioni. I due eventi più importanti, entrambi all’insegna della preghiera a favore della pace, si sono svolti ad Assisi.

 

Sono i due incontri dell’ottobre 1986 e del gennaio 2002 tra tutti i rappresentanti delle religioni del mondo. Un Pontefice della Chiesa cattolica, per la prima volta, era seduto a pregare insieme con ebrei, buddisti, scintoisti, ortodossi, islamici protestanti a molti altri ancora.

 

Due raduni intervallati dal "Mea Culpa", pronunciato a San Pietro nel 2000, anno del Giubileo: «Io Papa della Chiesa di Roma - disse Giovanni Paolo II - chiedo perdono, a nome di tutti i cattolici, dei torti inflitti ai non cattolici nel corso della storia».

 



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