DIVERSO PARERE - Mondo Voc giugno-luglio 2013 Torna al sommario
TUTTE LE VOCAZIONI HANNO PARI DIGNITÀ E SONO UGUALI DAVANTI A DIO
La vocazione è come un angolo giro
È sempre una chiamata di Dio, qualunque aspetto della vita abbracci
L’idea di vocazione è spesso associata solo al sacerdozio. Non è così … ognuno è chiamato da Dio ad una missione particolare, che sia nella famiglia o al laicato missionario. Quest’ultima è di un’intensa bellezza ed è la più straordinaria che ci sia, in quanto può vivere da sola ma accompagna sempre le altre vocazioni.
di Gianni Epifani
Chi lo dice che la vocazione è solo quella al sacerdozio? Il dibattito delle differenti opinioni rimane aperto. Per alcuni si può parlare di “chiamata” solo se riferita al sacerdozio. È una interpretazione “rigorosa” che trova il suo fondamento in alcuni scritti conciliari. Si legge ad esempio nel decreto Presbyterorum ordinis: “Siccome ‘vi è comunità di interessi fra il nocchiero e i viaggiatori della nave’, a tutto il popolo cristiano va insegnato che è suo dovere di collaborare con la preghiera insistente a far sì che la Chiesa disponga sempre dei sacerdoti di cui ha bisogno per compiere la propria missione divina”. E ancora, nel decreto Optatam totius: “ Tutti i sacerdoti dimostrino il loro zelo apostolico massimamente nel favorire le vocazioni e con la loro vita umile, operosa, vissuta con interiore gioia, attirino verso il sacerdozio l’animo degli adolescenti”. Chiaro dunque il riferimento al fatto che la missione divina è affidata ai sacerdoti e che la vocazione, strettamente intesa, sia quella che ricevono loro. Ciò che sta fuori è definibile impegno, importante e vitale per la Chiesa, una chiamata sì, ma non la chiamata del Signore.
Gli altri volti della vocazione
Altri invece – sempre sulla scorta del Concilio Vaticano II – interpretano la chiamata come un invito del Signore ad impegnarsi nel suo nome, in qualunque ambito o scelta di vita. Basterà qui ricordare il fondamentale capitolo V della Lumen Gentium che parla di universale chiamata vocazione alla santità nella Chiesa; e l’Enciclica di Paolo VI Popolorum Progressio che al n° 15 afferma in maniera chiarissima: “Nel disegno di Dio, ogni uomo è chiamato ad uno sviluppo, perché ogni vita è vocazione”. Credo che la vocazione sia personale missione di ciascuno, in qualunque modo si manifesti. È una chiamata a 360°, proprio come un angolo giro … prende tutto, ogni aspetto della vita. L’importante è viverla in comunione con Dio, nel suo nome e nel suo insegnamento.
Lo scrittore americano Augustine Og Mandino diceva: “ Non puoi scegliere tu la tua vocazione. È la tua vocazione a scegliere te. Ti sono state elargite doti particolari, che sono soltanto tue. Usale, qualsiasi possano essere e non indossare mai i panni altrui. Chi ha talento nel guidare il carro, con la sua abilità può vincere oro e fama. Mettilo a raccogliere fichi e morirà di fame”.
Una metafora significativa questa per dire come ciascuno di noi deve seguire la sua strada. Ognuno ha un posto al mondo; un posto che gli viene dato da Dio e che rientra nel suo imperscrutabile piano. Ognuno in sintesi ha la propria missione. Diceva Papa Giovanni XXIII: “Nessuno nasce pronto per il posto che deve occupare. Dio ci prepara. Poi commisura il suo aiuto al nuovo compito e all’uomo che deve assumerlo. Il segreto è lasciarsi portare dal Signore e portare il Signore”. Che sia quella del sacerdozio, come quella della famiglia o del laicato missionario, all’origine della missione c’è sempre una chiamata di Dio. Anche le due ultime sono dunque vocazioni (e come chiamarle altrimenti?) ed hanno la stessa dignità della prima.
La vocazione più forte
In particolare la terza, quella al laicato missionario, è una vocazione bellissima e importantissima. Mettere la propria vita a servizio degli altri, per testimoniare Dio con le opere e portare la sua Parola dove ancora non è udita, dove ancora non è conosciuto lo stato di grazia a cui conduce la scelta di vivere nel suo nome, è un compito che richiede una vocazione “speciale”. Una vocazione, la più forte di tutte, che si accompagna come dimensione essenziale a quella sacerdotale, di vita consacrata o familiare, ma che può esistere anche da sola e concretarsi nella scelta di impegnarsi per gli altri e dare così significato alla propria esistenza.
Ogni vocazione è una risposta di senso, una collocazione precisa nel mondo. “La ragione più alta della dignità dell’uomo – si legge nella Gaudium et Spes – consiste nella sua vocazione alla comunione con Dio”. “Se Egli chiama, rispondiamo – diceva Sant’Agostino – non è voce, ma fede; non parola, ma vita”.
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