LETTERE - Mondo Voc maggio 2013 Torna al sommario
√ Il nuovo Papa e lo scandalo della pedofilia
nella Chiesa
√ Quelle “sedute spiritiche” dannose per lo spirito
Risponde Padre Sandro Perrone
Il nuovo Papa e lo scandalo della pedofilia nella Chiesa
Caro Padre, le scrivo dopo che sono passati i primi giorni del pontificato di Papa Francesco, giorni che vorrei chiamare scherzosamente dei “misteri gaudiosi”, ai quali seguono inevitabilmente quelli “dolorosi”, prima dei “gloriosi”. Forse per la mia formazione tradizionalista, sono abituato a considerare il Papa unicamente come il Vicario di Cristo in terra, e so che Gesù, sulla terra, è stato perseguitato fino alla morte in croce. E dunque mi prefiguro già i momenti difficili, i giorni bui che il nuovo Papa dovrà affrontare. La mia riflessione si rivolge, molto concretamernte, al terribile fenomeno della pedofilia nella Chiesa che, con cadenza allarmante, i media vanno riproponendo continuamente. Secondo Lei, come dovrà comportarsi Papa Francesco di fronte a questo terribile fenomeno, che ha scandalizzato tante persone, procurando danni immensi e allontanando molti dalla fede?
Paolo G., Bari
Caro Paolo, credo che tu conosca già, e bene, la risposta: Papa Francesco agirà sicuramente in linea con l’atteggiamento della Chiesa, indicato soprattutto dagli ultimi due Pontefici, il Beato Giovanni Paolo II e Papa Ratzinger, che hanno imposto il criterio di “tolleranza zero” in questi casi, anche allontanando i colpevoli dal presbiterato e dalla vita consacrata. Nel Vangelo, Gesù, mite ed umile di cuore, usa un’espressione durissima e tremenda in proposito: “Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare” (Mc 9,42): sembra quasi dire che sarebbe meglio la pena di morte! Può essere che in passato il fenomeno sia stato piuttosto sottovalutato e che fosse prevalente la linea del silenzio (se non proprio occultamento), al fine di non recare scandalo ad altri innocenti e alle persone fragili nella fede. Oggi, lo sai, tutto è di dominio pubblico e sembra di casa quello che avviene a Pechino o a Los Angeles. Non è tollerabile il silenzio, ma, soprattutto, non è assolutamente tollerabile che coloro i quali sono i padri e i pastori del gregge di Cristo si dimostrino mercenari sanguinari e crudeli, che sbranano agnelli e pecore. Come giustamente osservi tu stesso, questa terribile piaga ha causato danni immensi alla Chiesa e ha allontanato molti cristiani dalla fede. Siamo vicino a Papa Francesco, sosteniamolo con la nostra preghiera e il nostrio affetto, perché lo Spirito lo renda saldo nella fede e ardente nella carità, forte nelle contrarietà, mite ed umile di cuore.
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Quelle “sedute spiritiche” dannose per lo spirito
Caro Padre, sono rimasta sconvolta da una confidenza di una mia amica: invitata a quello che credeva essere una specie di tea-party, si è trovata invece coinvolta in una seduta spiritica, in cui ad un certo punto è stato chiesto alla medium di “mettere in contatto” una persona presente, una signora, con la figlia sedicenne, morta in un incidente stradale. La mamma – ha saputo poi la mia amica - non si dà pace per la perdita dell’unica figlia e, per “non impazzire dal dolore”, ha tentato di “parlarle” attraverso la medium. La mia amica è rimasta piuttosto scettica, ed ha avuto l’impressione che anche la stessa mamma non fosse completamente “soddisfatta” per il “colloquio” avuto. Quello che mi ha sconcertato è stato il fatto che le persone presenti fossero non solo convinte della “esperienza”, ma anzi la consideravano una “prova” dell’esistenza dell’aldilà e dunque un sostegno alla fede cristiana. Come è possibile? Non ci capisco più niente.
Cristina V., Brescia
Cara Cristina, nella Sacra Scrittura, precisamente nel Libro del Levitico, è scritto: «Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li consultate per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono il Signore, vostro Dio» (19,31). Il Catechismo della Chiesa Cattolica, al n. 2116, afferma: «Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che “svelino” l’avvenire». E al successivo n. 2117: «La Chiesa mette in guardia i fedeli dallo spiritismo (che) spesso implica pratiche divinatorie».
È purtroppo frequente il caso di persone che si incontrano per evocare i morti, per ricevere delle risposte, per sapere se stanno bene, oppure semplicemente per parlare con loro. Il fenomeno è diventato talmente comune che non è raro il caso di sedute spiritiche fatte addirittura a scuola o a casa degli amici per semplice divertimento. Partecipare (o anche semplicemente assistere) a queste sedute di evocazione spiritica, può recare danni spirituali molto gravi ed aprire varchi spirituali che necessitano di essere richiusi velocemente. Il termine evocazione indica qualunque modo utilizzato per cercare di instaurare una comunicazione sensibile con gli spiriti o le anime dei defunti. Completamente diverso è il caso dell’invocazione che indica invece la preghiera, la domanda, la supplica che si rivolge a Dio, alla Madonna, ai Santi o ai defunti affinché intercedano presso Dio in nostro favore. Nonostante l’assonanza delle due parole, il loro significato è completamente diverso. Sulla preghiera non è necessario soffermarsi, mentre è da affermare con assoluta convinzione che l’evocazione rimane assolutamente proibita per i gravi danni che si possono ricevere anche solo a livello psicologico. Non sono pochi, infatti coloro che avendo partecipato anche solo per gioco ad una seduta spiritica, ne sono rimasti segnati gravemente, con disturbi psicosomatici anche gravi, da dover far ricorso alle cure di un esorcista. L’unico contatto lecito con i nostri cari defunti è quello stabilito dalla preghiera nostra per loro, cioè quella di suffragio e quella loro per noi, perché il Signore ci protegga dal male.