LETTERE - Mondo Voc agosto - settembre 2012 Torna al sommario
√ Perché rinunciare a tutto e chiudersi fra quattro mura?
√ Il senso del Battesimo ai bambini
√ Corvi in Vaticano
Risponde Padre Sandro Perrone
Perché rinunziare a tutto e chiudersi fra quattro mura?
Caro Padre, qualche giorno fa ho accompagnato una mia amica che faceva visita ad una parente monaca di clausura. Sono rimasta sconvolta dalla vita che fanno queste donne! Come è possibile, oggi, rinunziare a tutto per chiudersi fra quattro mura fino alla morte? Lo ritengo inumano, assurdo, incomprensibile. Eppure, ho visto questa persona serena, sorridente, felice. Davvero, Padre, non ci capisco più niente!
(Elisabetta, Viterbo)
Cara Elisabetta, in un passo del Vangelo, a proposito di matrimonio e verginità, Gesù afferma: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso» (Mt, 19,11). Non intendo fare nessuna predica, ma la vita contemplativa è una vocazione specifica e speciale che per se stessa non può essere estesa a tutti, ma solo a coloro che ne sono chiamati dallo Spirito di Dio. È una scelta non facile, irta d’insidie e difficoltà psicologiche, morali e spirituali, ma è anche una scelta che realizza pienamente la persona perché, come ogni vocazione, fa entrare nel disegno di amore del Padre nei confronti di ogni sua creatura, perché sia pienamente se stessa e sia felice. La vita contemplativa è, in effetti, la proclamazione dell’unicità e dell’assolutezza di Dio; è la realizzazione piena di quanto afferma San Benedetto nella sua Regola: “Nulla assolutamente anteponiamo a Cristo e così egli, in compenso, ci condurrà tutti alla vita eterna.” Nella vita cristiana, molte cose sembrano assurde e impossibili per gli uomini, «ma a Dio tutto è possibile» (Mt 19,26).
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Il senso del Battesimo ai bambini
Caro Padre, in una recente discussione tra colleghi di lavoro è venuto fuori l’argomento del Battesimo ai bambini appena nati. Francamente, devo dire che non sono stato capace di rispondere alle obiezioni degli “avversari”. Mi potrebbe dare un aiuto?
(Alberto, Padova)
Caro Alberto, nei primi tempi del Cristianesimo, il Battesimo veniva dato soltanto agli adulti che lo richiedevano espressamente e che avevano compiuto un lungo ed approfondito periodo di preparazione. Il Battesimo veniva amministrato di norma durante la Veglia Pasquale e si faceva per immersione, in una apposita vasca battesimale. Poi il neo-cristiano veniva rivestito di una tunica bianca, segno della ritrovata innocenza. Quando i cristiani divennero la maggioranza della popolazione, sembrò naturale ai genitori cristiani di chiedere il Battesimo per i figli appena nati, nella convinzione di donare loro il bene più prezioso, la grazia battesimale, che libera dal peccato originale e rende figli di Dio. Oggi, in una società fortemente scristianizzata, si è perso questo valore e il Battesimo (= diventare figli di Dio) viene assimilato ad una delle tante cose opinabili su cui ognuno ha il proprio parere. E così, mentre non si discute sulle vaccinazioni (obbligatorie!), sull’andare all’asilo e poi a scuola, sull’accettare un’eredità, ecc., sul Battesimo, cioè sul dono più grande che una persona umana possa ricevere, si deve discettare e spaccare il capello a quattro. Certo, rimane l’obiezione: ma se i genitori non credono (o “credono poco e male”), che fare? Il Battesimo è la porta, l’ingresso di un cammino di grazia e di bene, da fare assieme, tutta la famiglia. Assieme ai figli, è necessario impegnarsi in un serio cammino di fede, per crescere nel bene, rigettando il male ed il peccato. Questo è il senso del Battesimo ai bambini, senza nessuna forzatura.
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Corvi in Vaticano
Caro Padre, niente da dire sui corvi vaticani?
(Un lettore curioso)
Caro lettore curioso, anzitutto devo dire che sono profondamente amareggiato per quanto è avvenuto e, temo, continuerà ad avvenire, soprattutto pensando che sono “uomini di Chiesa” i responsabili di questa brutta pagina della sua storia. Per il resto, sono in attesa degli sviluppi della faccenda, per poter dare un giudizio più sereno e completo. Ma ti assicuro che non ho mai pensato che nelle Chiesa vi fossero soltanto fringuelli e colombe.