A cura di Luciano Cabbia
Armando Matteo
La prima generazione incredula. Il difficile rapporto tra giovani e fede
Rubbettino Editore, Soveria Mannelli (CZ), 2010, pp. 102.
Perché il messaggio di felicità che Gesù ha portato sulla terra non fa più breccia nel cuore dei giovani? Perché i nostri ventenni stanno alla larga dalle pratiche di fede e di preghiera? Dove sono finiti le ragazze e i ragazzi delle GMC? Di fronte a tale situazione e più in generale all’irritualità che segna molti comportamenti giovanili, ci si ripete solitamente che “i giovani non sono più quelli di una volta”.
Il libro interroga sul serio l’inedito che il modo di vivere e di credere/non credere dei giovani manifesta. Individua così al fondo del loro cuore la ferita di un grido di speranza, in mezzo a una società che sembra amare più la giovinezza che i giovani. È da questo grido dei giovani che occorre ripartire. Per il loro futuro, per il futuro della società, per il futuro della Chiesa.
L’Autore è perplesso di fronte all’uso identitario della religione “da parte degli stessi giovani, nel solco dell’appartenenza senza credenza”. Il fatto di essere di fronte oggi alla “prima generazione incredula della storia”, è qualcosa che mette a rischio non solo la fede dei giovani bensì anche la trasmissione della fede alle generazioni successive. Il testo offre buon materiale per fare una radicale verifica della pastorale della Chiesa, e per immaginare qualcosa di nuovo per i giovani di oggi. Soprattutto, è da raccogliere l’invito rivolto agli adulti di tornare ad assumersi l’onere dell’educazione alla fede delle nuove generazioni.
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Salvatore Currò
Il senso umano del credere. Pastorale dei giovani e sfida antropologica
Editrice Elledici, Leumann (TO) 2011, pp. 280.
Il testo è diviso in tre parti. La prima parte riflette su una proposta pastorale centrata sulla persona del giovane: a partire dalle sensibilità giovanili attuali, si suggerisce l’ottica pastorale del “giovane al centro” e si pensano l’obiettivo e gli itinerari della pastorale dei giovani. La seconda parte mette a fuoco le condizioni ecclesiali, ponendo l’accento sul senso dell’accoglienza dei giovani e sulle principali risorse che la Chiesa mette in campo con i giovani. La terza parte suggerisce la grammatica di una spiritualità fedele alla verità dell’esperienza e alla Rivelazione cristiana e si riflette sul significato della Sacra Scrittura e dell’esperienza liturgica per la crescita umana e cristiana dei giovani.
Il libro si inserisce nell’attuale dibattito ecclesiale sulla sfida educativa e sulla dimensione educativa della pastorale, avanza l’ipotesi che tale slancio possa avvenire da una nuova riflessione antropologica che intercetti i fondamentali stessi della pastorale dei giovani e di tutta la pastorale della Chiesa.
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Carlo M. Martini
Liberi di credere. I giovani verso una fede consapevole
In Dialogo Editore, 2009, pp. 192.
Il Cardinale Martini manifesta una grande capacità nel parlare alle nuove generazioni: si mette al loro livello, procede con schiettezza e senza giri di parole arriva all’essenziale, presenta il Vangelo senza mai avere l’aria di chi vuol farti la predica.
“Ragiona sulle difficoltà a credere che possono avere oggi i ragazzi di vent’anni facendole sue. Non guardandole dall’alto e parlando come parla chi già conosce le risposte. Non discute la crisi di fede dei contemporanei, ma chiede a se stesso come a uno dei contemporanei e cerca con loro e a loro nome la risposta. Sa correre dei rischi: il rischio di esporsi, di essere frainteso, di finire tutto accusa. Non presenta una sua dottrina, né segue un particolare metodo catechistico, ma propone il Vangelo” (Luigi Accattoli, nell’Introduzione al volume).
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Enos Rota (a cura)
Come e perché ho abbandonato la fede (ma forse la fede non ha abbandonato me)
Editrice Elledici, Leumann (TO) 2011, pp. 128.
Da una recente ricerca, si dichiara apertamente cattolico solo il 52% dei giovani tra i 18 e i 29 anni contro il 67% di appena 5 anni fa.
Il volume analizza questa “fotografia”, che per la Chiesa di oggi rappresenta una sfida formidabile: come proporre un cristianesimo credibile? Questo l’Indice del volume: Emergenza educativa, giovani e fede, oggi; Testimonianze di giovani che hanno abbandonato la pratica religiosa nel dopo-Cresima; Testimonianze di giovani rimasti: impegno, responsabilità, volontariato e solidarietà; La parola agli adulti: educatori, genitori, catechisti, preti e vescovi; Indicazioni per il futuro della Pastorale giovanile.
Un testo che aiuta a capire il fenomeno della disaffezione religiosa dei giovani d’oggi, ma, insieme, la loro domanda e la loro ricerca.
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Luciano Meddi - Anna Maria D'Angelo
I nostri ragazzi e la fede. L'iniziazione cristiana in prospettiva educativa
Cittadella Editrice, Assisi 2010, pp. 192.
La domanda cui si deve dare risposta nella riorganizzazione dell’iniziazione cristiana dei ragazzi è: “perché la catechesi non incide nella vita?”.
Il futuro itinerario formativo per le nuove generazioni deve continuare lo sforzo post-conciliare per una offerta pienamente “educativa” che segua la crescita dei ragazzi e non termini all’inizio della crisi adolescenziale.
Un impegno di tutta la comunità che li accompagna progressivamente, che rispetta la loro individualità e riconosce che la decisione per la fede matura, magari, in una età più avanzata.
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Zelindo Trenti
La fede dei giovani. Linee di un progetto di maturazione alla fede dei giovani
Editrice Elledici, Leumann (TO) 2003, pp. 216.
Questo saggio-manuale si accosta ed esplora il mondo interiore dei giovani, quello dove l’aspirazione a qualcosa di significativo è più tenace della voglia di evasione da tutto, e la provocazione della fede si ripropone e li sfida ad accoglierla o a rifiutarla.
La “condizione giovanile” è considerata nel suo aspetto qualificante, quella in cui un giovane va definendo la propria identità. L’analisi è portata sugli atteggiamenti, nell’intento di esplorarne specificamente la disponibilità religiosa, soprattutto nelle aspirazioni che segnano la giovinezza. Per la maturazione della fede si impone una condizione educativa globale che legittima l’itinerario di fede.
L’itinerario proposto nel libro comprende tre momenti successivi: la proposta organica; la scelta delle strategie a misura del giovane; l’indicazione dell’utopia cristiana nel difficile incontro tra Giovani e Vangelo.
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Franco Garelli
Religione all'italiana. L'anima del paese messa a nudo
Società Editrice Il Mulino, Bologna 2011, pp. 256.
Questo libro fornisce le coordinate sociologiche e culturali per comprendere in quale situazione si collochi oggi il rapporto tra i giovani e la fede, e qualsiasi proposta educativa e di evangelizzazione che la pastorale della Chiesa pensi di attuare a questo riguardo. L’Italia presenta da sempre un profilo religioso singolare, per ovvie ragioni storico-culturali. A ciò si sovrappongono oggi nuovi fenomeni che ribadiscono ed esaltano questa peculiarità. Da sempre nazione cattolica per antonomasia, in tempi recenti l’Italia ha distillato un cocktail religioso in cui agli ingredienti risaputi del passato si mescolano quelli insoliti del presente: una Chiesa sempre (più) attiva nell’arena pubblica, che da battaglia sui temi della vita, della famiglia e della bioetica, ma anche molte persone che si definiscono cattoliche pur vivendo in modo del tutto secolarizzato; l’emergere di individualismi religiosi e spiritualità alternative, accanto a una fede tradizionale riscoperta grazie agli immigrati musulmani, che sembrano praticare il proprio credo in modo più impegnato dei cristiani; un sentimento religioso più diffuso e una maggiore presenza ai riti rispetto ad altri paesi europei, ma anche la prevalenza di una fede dubbiosa su quella certa; una nuova voglia di sacro e di figure religiose carismatiche, insieme alla crescita di una “appartenenza senza credenza”.