famigliaSettembre 2014

...perché "la famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società"

Una festa per la famiglia naturale

Il Consiglio regionale lombardo ha approvato una mozione in difesa della famiglia naturale, chiedendo alla giunta Maroni di trovare una data per celebrare la "Festa della Famiglia naturale, fondata sull'unione tra uomo e donna". Il provvedimento è stato votato da tutta la maggioranza di centrodestra, mentre nel corso della votazione, i consiglieri del Pd, di Patto Civico e M5S sono usciti dall'aula.

La mozione parte dalla premessa che "la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna rappresenta l'istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita, è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto a essere protetta dalla società e dallo Stato e una comunità di affetti e di solidarietà in grado di insegnare e trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi".

Il documento impegna inoltre la Giunta a chiedere al governo di non applicare il Documento standard per l'educazione sessuale in Europa, redatto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e ad attuare in pieno il cosiddetto "Fattore Famiglia Lombardo", provvedimento che il Nuovo Centro Destra ha voluto con tutte le sue forze inserire nella mozione.

Soddisfatto per questo il capogruppo al Pirellone dell'Ncd Luca Del Gobbo, che ha spiegato: "Siamo felici che sia stata accettata la nostra richiesta di introdurre nella mozione l'impegno di portare finalmente a termine il processo di introduzione del Fattore Famiglia lombardo. Questo strumento, infatti, garantirà una maggiore equità e libertà di scelta, valorizzando e riconoscendo pienamente il ruolo sociale ed economico della famiglia".

Diametralmente opposto il giudizio dato al provvedimento dal Pd: "Abbiamo deciso di uscire al momento del voto per la palese strumentalità e volgarità della discussione in aula - ha detto il consigliere del Partito Democratico Marco Carra -. Il tema della famiglia meriterebbe una trattazione più seria di quanto non sia avvenuto in aula. Occorrerebbe parlare delle politiche per le famiglie, che si fanno carico dei bambini e degli anziani e hanno bisogno di essere aiutate. La mozione, invece, vuole individuare una data per celebrare la festa della famiglia naturale, e peraltro una festa della famiglia già c'è, ma non è chiaro cosa intenda esattamente la maggioranza con tale definizione".

Contro la decisione del Consiglio si sono schierate una serie di associazioni gay, alle quali il presidente dell'assise lombarda Raffaele Cattaneo, ha replicato augurandosi che la lotta all'omofobia non sfoci nella "familiofobia".

(Tino Redaelli su Avvenire dell'1 e 2 Luglio 2014)



Di seguito il testo del provvedimento:

Premesso che:
• la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna rappresenta l’istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita e l’unico adeguato ambito sociale in cui possono essere accolti i minori in difficoltà, anche attraverso, in casi estremi, gli istituti dell’affidamento e dell’adozione;

• la “famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società” e come tale “ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato” secondo quanto sancito dall’art.16 terzo comma della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948;

• la famiglia costituisce, più ancora di un mero nucleo giuridico, sociale ed economico, una comunità di affetti e di solidarietà in grado di insegnare e trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri membri e della società, nonché il luogo dove diverse generazioni si incontrano e si aiutano vicendevolmente a crescere nella sapienza umana e ad armonizzare i diritti degli individui con le altre istanze della vita sociale;

• le istituzioni devono provvedere allo stanziamento di pubblici sussidi al fine di garantire ai genitori un’effettiva libertà nella scelta della scuola per i propri figli, senza essere costretti a sostenere, direttamente o indirettamente, spese supplementari che impediscano o limitino di fatto tale libertà;

Considerato che:
• in tutto il Paese, con il pretesto di combattere “inutili” stereotipi, si stanno moltiplicando i casi di aperta propaganda contro la famiglia naturale, soprattutto nel mondo scolastico, con proiezione di film e sitcom gay, diffusione di fiabe rivedute e corrette in chiave omosessuale consegnate ai bimbi della scuola dell’infanzia e pubblicate dall’UNAR, ufficio che dipende dal Dipartimento Pari Opportunità che a sua volta fa capo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. E’ legittimo e condivisibile che nelle scuole si insegni a non discriminare i gay o altre minoranze, ma questo non deve necessariamente comportare l’imposizione di un modello di società che prevede l’eliminazione delle naturali differenze tra i sessi;

• nel Liceo Giulio Cesare di Roma i professori hanno imposto ad allievi minorenni la lettura di un romanzo, a forte impronta omosessualista, dal titolo “Sei come sei” della scrittrice Melania Mazzucco (Edizioni Einaudi), alcuni passi del quale rivelano, in realtà, un chiaro contenuto pornografico descrivendo fra l’altro nei dettagli un rapporto orale fra due maschi;

• in numerose scuole italiane, nello scorso mese di marzo e in occasione della c.d. “settimana contro il razzismo”, è stata proiettata a un pubblico di minori la sitcom gay “Vicini”, con numerose polemiche e proteste da parte delle Associazioni dei Genitori. Nel video in questione vengono pronunciate frasi come: “La famiglia tradizionale deve finire” o si assiste a scene di gay che si sposano davanti a un prete, a sua volta omosessuale;

• nella scuola materna “I sei colori di Ugo” a Roma si è deciso quest’anno di sostituire la festa del papà con una più inclusiva “festa delle famiglie” per non discriminare una bambina con due madri lesbiche;

• la strategia dell’UNAR mira nei fatti a destrutturare la famiglia naturale, impartendo già nei soggetti più deboli ed in crescita questi insegnamenti;

• nell’opuscolo dell’UNAR, dedicato ai docenti, viene richiesto a chi insegna di “non usare analogie che facciano riferimento a una prospettiva etero normativa in quanto tale punto di vista, ad esempio, potrebbe assumersi nell’assunzione che un bambino da grande si innamorerà di una donna e la sposerà”;

• si sta applicando in numerose scuole materne ed elementari d’Italia il documento Standard per l’educazione sessuale in Europa che prevede tra l’altro, nella fascia di età fra i 4 e 6 anni, l’introduzione alla masturbazione infantile precoce, capacità di identificare i genitali nei dettagli e l’identità di genere, ovvero la scelta se essere maschietti o femminucce;

• la legge c.d. “Scalfarotto”, approvata alla Camera e in discussione attualmente al Senato, parifica l’omofobia ai reati già condannati dalla legge Mancino (razzismo, antisemitismo, etc). Una volta approvata la legge in via definitiva, chi ad esempio si dichiarerà contrario al matrimonio fra persone dello stesso sesso sarà punito con 1 anno e 6 mesi di reclusione (che possono arrivare a 4 anni se il reato è svolto in forma associativa). Lo Stato avrà l’obbligo di procedere d’ufficio anche se la persona ritenuta offesa dovesse ritirare la querela.

Il Consiglio Regionale della Lombardia:
dichiara la propria opposizione a qualunque tentativo di comprimere i diritti e i doveri dei genitori all’educazione dei propri figli, ignorare l’interesse superiore dei minori a vivere, crescere e svilupparsi all’interno della propria famiglia naturale;

impegna la Giunta Regionale
ad individuare, in collaborazione con l’Ufficio di Presidenza del Consiglio, una data per la celebrazione della Festa della Famiglia Naturale, fondata sull’unione fra uomo e donna, promuovendone sia direttamente che indirettamente attraverso scuole, associazioni ed Enti Locali la valorizzazione dei principi culturali, educativi e sociali;

a chiedere al Governo centrale la non applicazione del Documento Standard per l’educazione sessuale in Europa redatto dall’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità;

e invita la Giunta Regionale a introdurre il “Fattore Famiglia” quale criterio di sostegno alle politiche attive e passive al reddito delle famiglie lombarde.