or140427100647_002005p4 maggio 2014

Speriamo vocazioni dalla Canonizzazione!

Una festa della fede. Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II canonizzati da Papa Francesco. Al suo fianco Benedetto XVI

Il fraterno abbraccio fra Papa Francesco e il suo predecessore, Benedetto XVI; una celebrazione liturgica raccolta e intensa; la preghiera e gli applausi fragorosi della folla, con 800mila fedeli giunti in piazza San Pietro da ogni angolo dell'Europa e da diversi Paesi degli altri continenti. Non era mai accaduto, nella vicenda bimillenaria della Chiesa, che due Papi concelebrassero una cerimonia di canonizzazione nella quale sono stati proclamati santi altri due Pontefici: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.

Evento di interesse mondiale. La giornata di domenica 27 aprile - ribattezzata ormai dai media come il giorno dei quattro Papi - entrerà nella storia per la scelta di Joseph Ratzinger di accettare l'invito fattogli dal suo successore, Jorge Mario Bergoglio: essere presente, tra gli 850 cardinali e vescovi concelebranti, al rito della canonizzazione.  L'immagine dei due Papi che si abbracciano, sotto gli arazzi dei due neo santi che troneggiano sulla facciata della basilica, ha fatto immediatamente il giro del mondo, rimbalzando sui "social" e attirando l'attenzione dei 2.259 giornalisti accreditati a seguire l'evento, diffuso in mondovisione grazie alle immagini realizzate per la prima volta in 3D dal Centro televisivo vaticano. Papa Francesco, nell'omelia, ha attualizzato la figura dei due Pontefici definendo Giovanni XXIII il Santo della "delicata docilità" allo Spirito Santo e Giovanni Paolo II il Santo della famiglia, sentinella dal cielo sul prossimo Sinodo.

L'annuncio solenne. Alle 10.15 Papa Francesco ha pronunciato, in latino, la formula solenne di canonizzazione: "Dichiariamo e definiamo santi i beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II e li iscriviamo nell'Albo dei santi". Diventano così 82, in più di duemila anni di storia della Chiesa, i Papi elevati agli onori degli altari. Due Papi che hanno molto amato Roma, e che Roma - divenuta oggi la "capitale del mondo" grazie ai fedeli e pellegrini venuti da tutti i continenti che l'hanno raggiunta con ogni mezzo, anche viaggiando o vegliando nella "notte bianca" organizzata dalla diocesi nelle chiese del centro storico - ha ricambiato con un abbraccio immenso, che sembrava non avere confini, nonostante il tempo freddo e piovoso, insolito per l'Urbe in questo periodo: almeno 800mila i fedeli che hanno partecipato alla Messa, formando una sorta di "cordone umano" che, senza soluzione di continuità, partendo da piazza San Pietro si è snodato su via della Conciliazione fino al Tevere, passando oltre Castel Sant'Angelo.

"Testimoni della bontà di Dio". "Sono stati uomini coraggiosi": è la definizione che Papa Francesco ha dato dei suoi due predecessori, in una omelia intensa, accolta dalla folla di fedeli in completo raccoglimento, in armonia con la sobrietà, l'essenzialità e il silenzio a tratti quasi irreale che ha caratterizzato l'intera liturgia. "Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II - ha esordito il Santo Padre - hanno avuto il coraggio di guardare le ferite di Gesù. Sono stati due uomini coraggiosi, pieni della parresia dello Spirito Santo, e hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia". "Sono stati sacerdoti, vescovi e Papi del XX secolo", ha proseguito il Papa: "Ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti. Hanno collaborato con lo Spirito Santo per ripristinare e aggiornare la Chiesa secondo la sua fisionomia originaria". Perché "sono i santi che mandano avanti e fanno crescere la Chiesa".

Doni ricevuti e restituiti. "Speranza" e "gioia": questi i doni ricevuti che i due Papi hanno ricevuto dal Signore, secondo Bergoglio, e che "a loro volta hanno donato in abbondanza al Popolo di Dio, ricevendone eterna riconoscenza". Giovanni XXIII, per Francesco, è stato per la Chiesa "un pastore, una guida-guidata": in una parola, "il Papa della delicata docilità allo Spirito". Giovanni Paolo II, invece, è stato "il Papa della famiglia": "Così lui stesso, una volta, disse che avrebbe voluto essere ricordato. Mi piace sottolinearlo mentre stiamo vivendo un cammino sinodale sulla famiglia e con le famiglie, un cammino che sicuramente dal cielo lui accompagna e sostiene".

(www.agensir.it)