17 Febbraio 2014

 

Don Eusebio Costanzo, nel vercellese, da anni invia ai fedeli un messaggio alla settimana.

Loro rispondono: in sette anni ne ha ricevuti oltre 3300

 

61765f7c31Il parroco 90enne che diffonde il Vangelo via sms     

 

 


Banchi pieni, tanta gente in piedi e anche qualche faccia che a messa si vede molto di rado. La chiesa di San Martino domenica mattina ad Arborio, comune del Vercellese circondato dalle risaie che non conta nemmeno mille anime,  era piena. Parrocchiani, associazioni, amministratori da tutta la provincia: nessuno voleva mancare alla funzione in cui il paese si è stretto attorno a Don Eusebio Costanzo che oggi ha compiuto 90 anni. Sono arrivati anche gli auguri di Papa Francesco al decano della diocesi vercellese.

 

"Novant'anni li ha solo sulla carta di identità" raccontano i suoi collaboratori. E a vederlo c'è da credergli: occhi curiosi e modi arzilli, Don Eusebio fa bella mostra dei sui tre cellulari. Quando gli lasci il tuo numero la prima cosa che ti chiede è di quale compagnia sia, così sa su quale scheda gli conviene salvarlo. Perché lui la parola di Dio non la diffonde solo dal pulpito. Da qualche anno infatti una volta alla settimana manda ai suoi fedeli un sms in cui attualizza i versi del vangelo con riflessioni sui versetti delle sacre scritture.  Gli spunti non cadono nel vuoto e i fedeli gli rispondono: in poco meno di sette anni sui telefoni del sacerdote sono arrivati 3320 sms.

 

 

Lui dopo averli letti li trascrive: oggi ha già riempito tanti quaderni che potrebbe venirne fuori un libro. Don Eusebio ci ha visto lungo capendo che poteva sfruttare la tecnologia per parlare alla sua comunità, forse perché "Ho sempre cercato di essere prima amico delle persone che parroco". Costruendo con loro un legame dalle radici solide, profonde 53 anni e piantate nella vita di almeno due generazioni di arboriesi a cui ha dato i sacramenti.  Don Eusebio per il paese è una bandiera: ordinato sacerdote il 29 giugno 1949 in paese è arrivato come vice parroco nel 1961, affiancando l'allora titolare don Giuseppe Ferraris a cui è subentrato definitiva nel 1965.

 

"Quando sono arrivato di Arborio sapevo solo che facevano il riso" confessa . Da allora si è occupato delle anime dei suoi parrocchiani che domenica si sono presentati in chiesa per una festa all'insegna della sobrietà, come chiesto dallo stesso parroco.  Niente eccessi, ma rimaneva sempre un compleanno e i regali, consegnati durante l'offertorio, non potevano mancare. Tutti oggetti dal forte potere evocativo, come lo spartito musicale che racconta di un amore profondo del sacerdote per la musica.

 

Pianista e organista autodidatta è stato anche il direttore del coro negli anni di seminario a Vercelli: si narra che le sue doti musicali abbiano scatenato una corsa tra le parrocchie della diocesi una volta che fu ordinato sacerdote. Avere un vice parroco capace di suonare era un lusso: la spuntò Confienza, poi don Eusebio fu spostato a Motta dei Conti, fino al 17 ottobre 1961 quando arrivò ad Arborio.  Dove "Ho trovato una nuova casa", tanto da non voler cambiare nonostante gliene sia stata data la possibilità: "Non dirò mai quale parrocchia il vescovo mi propose, ma mai sarei andato via" confessa.  Domenica don Eusebio però ha avuto bisogno del telefono per rispondere all'abbraccio dei suoi parrocchiani durante l'omelia: "Vi dico grazie per avermi accolto, vi chiedo scusa se non sono riuscito ad accontentarvi e vi domando aiuto con la preghiera".

 

Andrea Zanello

 

(www.vaticaninsider.lastampa.it)