DON_BOSCO16 dicembre 2013

Si va verso i 200 anni di don Bosco. La “Peregrinazione dell’urna” con la reliquia del Santo prosegue verso il bicentenario della nascita; ora in Lombardia ed Emilia.

Don Bosco "è qui”!

«Ci stiamo avvicinando al Bicentenario della nascita di don Bosco, che si celebrerà il 16 Agosto 2015. Un grande avvenimento per tutta la Famiglia salesiana e per l’intero Movimento salesiano che richiede un intenso e profondo cammino di preparazione, perché risulti fruttuoso per tutti noi, per la Chiesa, per i giovani, per la società». Sono parole provenienti dall’Ispettoria salesiana di Lombardia ed Emilia Romagna, che sta per accogliere l’urna del Santo fondatore.

«Don Bosco - spiegano - si avvicina alle persone attraverso la peregrinazione dell’urna che, dopo il trionfale giro del mondo, è in Italia e dal 31 gennaio arriverà nell’Ispettoria lombardo-emiliana».
Quello dell’urna è un viaggio iniziato tre anni fa e che ha fatto tappa nelle 130 Nazioni dei 5 Continenti in cui sono presenti i Salesiani con 90 Ispettorie. L’urna contiene una scultura del Santo in gesso e resina, replica del suo corpo incorrotto che riposa nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino. «Nel reliquiario giace la mano destra di don Bosco, quella con cui benediceva, scriveva le costituzioni, le lettere cattoliche, assolveva i peccati».
Da oggi al 31 gennaio l’urna sarà presso l’Ispettoria della Circoscrizione Piemonte per poi giungere a Varese «avviando il percorso nell’Ispettoria lombardo-emiliana partendo dall’esposizione durante la Messa nella basilica di San Vittore».
L’ultima tappa del percorso in terra di Lombardia, Emilia Romagna e San Marino, nonché dell’intera nazione, sarà Pavia con la veglia dei giovani «con testimonianza vocazionale».
Ogni diocesi coinvolta «avrà dei momenti di forte interesse popolare ed ecclesiale. Tra le iniziative in calendario si ricorda che lunedì 3 febbraio l’urna di don Bosco farà visita all’Istituto penale minorile Cesare Beccaria di Milano dove verrà celebrata la Messa nella cappella, presieduta dal cardinale Dionigi Tettamanzi. L’11 febbraio, invece, la peregrinazione dell’urna farà tappa al reparto dei bambini degenti presso l’Ospedale civile di Brescia, proprio durante la Giornata dell’Ammalato».
«Ci stiamo preparando al passaggio dell’urna nelle nostre Città, Diocesi, nelle terre della Lombardia, Emilia Romagna e San Marino - afferma don Elio Cesari, delegato ispettoriale per la Pastorale giovanile - E’ un grande evento che nasce dal desiderio del nostro rettor maggiore, successore di don Bosco, di dare avvio nel 2009 alla peregrinazione che sta coinvolgendo tutto il mondo, raggiungendo ben 130 paesi dove è forte la presenza salesiana. Dal 31 gennaio 2014, proprio in occasione della Festa di Don Bosco, accoglieremo il Santo nelle nostre Città fino al 28 febbraio e la peregrinazione dell’urna passerà nelle grandi cattedrali che caratterizzano le realtà ecclesiali delle nostre regioni. Si tratta di una grande occasione in cui sarà possibile avvicinarci al Santo che è un tesoro per l’intera Chiesa universale. Prepariamoci, dunque, ad accostarci a Lui per chiedere la protezione per i nostri giovani, soprattutto per quelli in difficoltà. Chiediamo a don Bosco un cuore buono e generoso che, seguendo il suo esempio, consenta a noi di metterci al servizio dei ragazzi».
Le tappe di “Don Bosco è Qui. Peregrinazione dell’Urna di Don Bosco 2013-2014”, che è il titolo dell’iniziativa, potranno essere seguite attraverso il continuo aggiornamento di vari strumenti: «I siti internet www.Donboscoèqui.it, www.mgslombardiaemilia.it, www.salesianilombardiaemilia.it, saranno il punto di riferimento principale oltre ai relativi profili facebook, twitter e youtube, instagram, google+».
“Don Bosco è Qui” è una «preziosa occasione per poter prendere parte in prima persona alla peregrinazione dell’urna di don Bosco - continuano i promotori - scoprendo o riscoprendo la figura del Santo torinese, la sua vita, la sua opera educativa e la forte esperienza spirituale».
L’idea «della peregrinazione nasce dalla volontà di proseguire l’opera del Santo, avvicinandolo simbolicamente ai fedeli: non sono più loro ad andare in pellegrinaggio presso la sua tomba, ma sono le sue spoglie ad attraversare paesi, regioni e stati per portare un’ultima, intensa testimonianza di vita».
«Attraverso le preghiere e i momenti di riflessione - dichiarano - sarà possibile non solo conoscere meglio la sua vita e la sua testimonianza, ma anche, tramite la conoscenza del suo operato, cogliere la passione per Dio che lo ha portato a essere attento formatore dei giovani, soprattutto i più poveri».
«Pregando presso l’urna - concludono - piccoli e grandi metteranno nelle sue mani preghiere e intenzioni perché lui, che ha tanto amato il Signore, possa intercedere per loro. Ancora una volta don Bosco è in grado di educarci, di insegnarci l’importanza della fede, della preghiera e dell’altruismo disinteressato rispetto al contingente e al materiale.

(www.vaticaninsider.it)