cara_Preti5 maggio 2013

I dati della ricerca condotta dal Center for Applied Research in the Apostolate della Georgetown University di Washington

I nuovi preti Usa: bianchi e trentacinquenni

Ha 32 anni e viene da una famiglia con fratelli e sorelle. Molto probabilmente ha almeno un’esperienza lavorativa alle spalle e c’è un terzo delle possibilità che sia nato in un altro Paese. Presenta questi  tratti il profilo dei nuovi preti che vengono ordinati quest’anno negli Stati Uniti, delineato dall’annuale ricerca condotta dal Cara, il Center for Applied Research in the Apostolate della Georgetown University di Washington.
Il «sondaggio sugli ordinandi» è uno studio che ormai da 17 anni viene condotto negli Stati Uniti ed offre sempre una serie di dati molto interessanti. Ogni autunno - infatti - il Cara interpella tutte le diocesi per farsi segnalare i seminaristi che l’anno successivo dovrebbero essere ammessi all’ordinazione sacerdotale; a loro poi manda un questionario le cui risposte vengono raccolte in uno studio i cui risultati sono diffusi in primavera, subito prima che i loro vescovi li ordinino preti.
Da questa ricerca risultano dunque essere 497 quest’anno i nuovi preti degli Stati Uniti. La media delle loro età in realtà risulta essere di 35,5 anni; ad alzarla - però - contribuisce il fatto che una minoranza significativa (circa un quarto) sono uomini che arrivano al sacerdozio dopo i quarant’anni. Se si guarda però alla distribuzione in classi di età - molto più indicativa in questo caso - il numero maggiore di candidati al sacerdozio lo si ritrova intorno ai 32 anni.
Importante il dato sulle provenienze: alla domanda sul proprio gruppo etnico di appartenenza il 67% si dichiara bianco caucasico. Tra gli altri gruppi invece con il loro 15% gli ispanici appaiono molti di meno rispetto a quella che è la loro presenza all’interno delle comunità cattoliche americane (circa il 30%). Al contrario tra i cattolici di origine asiatica o giunti dalle isole del Pacifico il tasso di vocazioni sacerdotali risulta molto alto: sono il 10% degli ordinandi contro il 5% della popolazione cattolica.
Tre ordinandi su dieci sono nati fuori dagli Stati Uniti: i Paesi da cui risultano essere immigrati in maggior numero sono nell’ordine Messico, Vietnam, Colombia, Polonia, Filippine e Nigeria. In media arrivano comunque all’ordinazione dopo aver già vissuto nel Paese per  14 anni.
Il 23% degli ordinandi era già laureato quando è entrato in seminario: tra le discipline al primo posto ci sono la filosofia e la teologia (23%), ma non sono poi così distanti le scienze economiche (17%) e le arti liberali (16%). Del resto ben il 62% degli ordinandi riferisce di avere svolto un’attività lavorativa a tempo pieno prima di entrare in seminario e tra le professioni non mancano i contabili e gli agenti assicurativi. Il 4% dichiara di aver prestato sevizio nelle forze armate. Infine va segnalato che tra i nuovi preti sono una rarità i figli unici: sono appena il 3% del campione. La stragrande maggioranza - il 52% - dichiara di avere almeno due fratelli. E nel 40% dei casi è il figlio maggiore quello che si avvia a diventare sacerdote.

(www.vaticaninsider.it)