U_come_unitaDicembre 2012

Il coraggioso cammino per essere in Cristo una carne sola

Piccolo Alfabeto della fede per la famiglia: “U” Come...Unità

Cara Monica,

sto cercando di preparare le mie lezioni, ma, ahimè, invano. Leggo e rileggo, ma il pensiero mio vaga. Mi fermo per tenere a mente i concetti e, alzati gli occhi, mi ritrovo a fissare i colori di quest’autunno che tarda a venire. “Chissà – dico a me stesso – sarà bene rinfrescarsi le idee”. Tuffo le mani nell’acqua e lascio che mi carezzi il volto, desiderando che porti via il caos dei miei pensieri. Ancora grondante, mi guardo allo specchio e nel mio, rivedo il tuo viso, solcato di lacrime, mentre riversi nel mio cuore il racconto del tuo muto dolore.

Devo confessarlo, non riesco a darmi pace, il dramma che vivi mi si è impresso dentro e la memoria apre continuamente il sipario sulla triste commedia alla quale assisti impotente. Alle soglie del tuo matrimonio non è semplice sentire le urla di guerra ed il clamore delle parole grandi – separazione, divorzio – che i tuoi genitori si lanciano, come dardi infuocati, dalla barricata dei loro egoismi. Lo so, sei divorata dalla paura di camminare verso l’altare per pronunciare il tuo “Sì”, ma ti prego, non permettere al Nemico di seminare nel campo del cuore la sua zizzania. Guarda verso Gesù per vincere l’angoscia. Da lui imparerai a fare unità in te stessa, scoprendo il segreto per essere con Claudio una carne sola.

Nel Figlio di Maria, infatti, è dispiegata la bellezza che attende ogni uomo. Guarda la capacità sua di armonizzare la vita umana, che ha ricevuto in dono, e quella divina che gli è propria da sempre. Pensa al suo vivere l’unità come armonia tra i contrari. In lui gli opposti si attraggono: cielo e terra, divino ed umano, mortale ed eterno si congiungono in perfetta unità. Gesù non vive lo scandalo che spesso ci prende per il divario tra cuore e mente, tra ciò che vogliamo e quanto dovremmo. No, in Gesù non c’è la separazione che rese Adamo ed Eva nemici, ma lo Spirito di unità che lega nell’amore e nel volere, nell’opera e nel dono. La stessa mirabile unità Cristo vive col Padre. Egli compie solo ciò che a lui piace, desidera e vuole; ricerca, persegue e predica quanto ascolta da Lui nel silenzio; vive il suo “Sì” all’amore nella quotidiana offerta di quella sua volontà che il fuoco dello Spirito ha reso docile ad ogni minimo cenno della grazia.

Cara Monica, è l’armonia che contempliamo in Cristo il modello dell’unità di voi sposi cristiani. Sei, infatti, chiamata ad essere con Claudio una sola cosa nell’amore del cuore e nei desideri dell’anima, nella volontà della mente e nel dono del corpo. E nella quotidiana battaglia per non appropriarvi di voi stessi, nel non rifiutare quanto avete per sempre promesso, scoprirete la misura alta della santità vostra, dell’umanità vera, dell’amore perfetto. Lascia che Dio armonizzi in te i suoi doni di natura e di grazia e lavora in maniera indefessa per avere con Claudio un solo volere, una sola parola, un unico e struggente desiderio, scambiarvi per sempre l’amore.

Ma ricordati – ed è questo che devi imparare dal fallimento dei tuoi – siamo deboli e poveri, infinitamente piccoli, non sempre capaci di contenere, nei fragili vasi dell’umana esistenza, l’amore fedele che Dio vi riversa. Non aver paura dei deserti e delle difficoltà che la vita matrimoniale ti serberà; sii sempre un libro aperto e al tuo Claudio non tenere nulla nascosto. È lui l’ombra che ti protegge dalla calura del mezzogiorno; è lui il mantello che ti avvolge nella traversata verso la terra promessa; a lui appartiene quella costola che Dio ha plasmato perché tu fossi viva. Asseconda la grazia, abbandonati allo Spirito, resisti al Maligno, lavora senza sosta, prega senza posa, attua quella quotidiana ascesa per far nascere, dal sacrificio della volontà ribelle, la docile accoglienza del piano di Dio. E poi, non aver paura delle prove. Vivi il tuo Getsemani con Cristo ed egli ti invierà il suo angelo per consolarti, darti forza e per vivere di amore sino alla fine.

Al sacro Cuore che regna sovrano nella mia cella sto affidando la tempesta del tuo animo e la durezza dei tuoi genitori. Lui ha promesso di esaudire ogni richiesta ed io continuo a bussare, a chiedere, a cercare. Svegliato dal nostro clamore, Egli rimprovererà il vento e ridonerà al tuo cuore il sereno. Oltre a pregare per i tuoi, verrò presto a trovarli. Dio è onnipotente solo quando l’uomo glielo permette.

(Fra Vincenzo Ippolito, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., su www.puntofamiglia.net)