afd4e5113a6 dicembre 2012

Compie 10 anni il network lanciato nel Paese iper-secolarizzato dopo la Gmg del 2002

Canada, una tv per la nuova evangelizzazione

Quando è nata dieci anni fa – nel 2002, sull'onda del successo dell'ultima Giornata Mondiale della Gioventù di Giovanni Paolo II, a Toronto – in pochi avrebbero scommesso sul suo successo: una televisione cattolica in Canada, uno dei Paesi più secolarizzati del pianeta, sembrava un azzardo anche alla luce dell'entusiasmo lasciato dalla visita del papa polacco.
Infatti, quello che attualmente è l'amministratore delegato e animatore di Salt + Light, il padre basiliano Thomas Rosica, esitò a lungo prima di cedere alle insistenti avances di Gaetano Gagliano, 85enne patriarca di una ricca famiglia italo-canadese che aveva deciso di investire nella creazione di una tv cattolica in Canada.
Dopo numerosi contatti senza risultati definitivi, fu proprio Giovanni Paolo II a convincere Rosica ad accettare l'incarico: “Un giorno – ha raccontato alla rivista canadese The Walrus – ero a pranzo con il Santo Padre e gli ho detto che in Canada volevano che lanciassi un canale televisivo. 'Lo farai', mi ha risposto, 'il Canada è un Paese di mission!'”.
Rosica, un 53enne statunitense dello Stato di New York, aveva avuto modo di conoscere bene il papa polacco proprio in occasione della Gmg di Toronto, di cui era stato amministratore delegato – un'esperienza che lo ha allontanato da quel mondo degli studi biblici in Canada, a Roma e a Gerusalemme a cui, da allora, non è più tornato.
Questa settimana, Salt + Light festeggia il suo decimo 'compleanno' con una serata di gala e un concerto di The Priests, il terzetto vocale di sacerdoti irlandesi che ha battuto ogni record di vendite per la musica classica. I messaggi di congratulazioni sono arrivati non solo dai leader della gerarchia cattolica canadese, ma dagli Stati Uniti e da Roma, con una lettera di monsignor Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali di cui Rosica è membro dal 2009.
Dalle prime trasmissioni nel 2003 – una manciata di case in tre città canadesi, dedicate soprattutto alle dirette degli eventi papali – Salt + Light è cresciuta fino a diventare un network che trasmette 24 ore su 24 in inglese, francese e cinese, in 2 milioni e mezzo di case in Canada, con uno staff in gran parte giovanissimo; che si sta allargando negli Stati Uniti e che vende i suoi programmi e i suoi premiati documentari in tutto il mondo; che ha da poco lanciato la sua stazione radio e la sua app per smartphone.
Il 'segreto', secondo padre Rosica, è stato nel cercare di evitare gli errori di altre tv cattoliche: rivolgersi prevalentemente a un pubblico anziano, cadere nelle 'guerre culturali' che, in Nord America ancor di più che in Europa, dividono profondamente il mondo cattolico tra conservatori e progressisti.
“Sul nostro network – spiega il sacerdote – abbiamo scelto di evitare per quanto possibile di estremizzare, anche in un tempo di crisi nella Chiesa e nel mondo come il nostro. C'è la tentazione di diventare così fondamentalisti e rigidi nella dottrina e nella vita che si finisce per rinchiudersi in un castello, e nessuno ci ascolta se non chi è già all'interno. C'è anche la tentazione di diventare così conformi ai valori del mondo che la dottrina della Chiesa e la verità del Vangelo ne escono diluite, distorte e perdono di sapore”.
L'obiettivo di Salt + Light, in linea con la “nuova evangelizzazione” promossa da Benedetto XVI, è insegnare il messaggio di Gesù e della Chiesa raccontando - come recita la presentazione del canale - “storie di speranza che inspirino le persone ad avvicinarsi a Cristo e alla fede”.

(www.vaticaninsider.it)