malato20 novembre 2012

Il Papa ai malati: "Nessuna lacrima va perduta"

La vocazione dei sofferenti

“La Chiesa si rivolge sempre con lo stesso spirito di fraterna condivisione a quanti vivono l’esperienza del dolore”. Lo ha detto, stamattina, Benedetto XVI, ricevendo i partecipanti alla XXVII Conferenza internazionale del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari.
La scienza cristiana della sofferenza. Rivolgendosi ai professionisti e ai volontari della sanità, il Papa ha sottolineato: “La vostra è una singolare vocazione, che necessita di studio, di sensibilità e di esperienza. Tuttavia, a chi sceglie di lavorare nel mondo della sofferenza vivendo la propria attività come una ‘missione umana e spirituale’ è richiesta una competenza ulteriore, che va al di là dei titoli accademici. Si tratta della ‘scienza cristiana della sofferenza’, indicata esplicitamente dal Concilio come ‘la sola verità capace di rispondere al mistero della sofferenza’ e di arrecare a chi è nella malattia ‘un sollievo senza illusioni’”. Di questa “scienza cristiana della sofferenza”, è stato l’invito del Pontefice, “siate degli esperti qualificati! Il vostro essere cattolici, senza timore, vi dà una maggiore responsabilità nell’ambito della società e della Chiesa: si tratta di una vera vocazione, come recentemente testimoniato da figure esemplari quali San Giuseppe Moscati, San Riccardo Pampuri, Santa Gianna Beretta Molla, Santa Anna Schäffer e il servo di Dio Jérôme Lejeune

(http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.servizi?tema=Anticipazioni&argomento=dettaglio&id_oggetto=250313)
Postato da: Massimiliano Nobile