335219_4625918404948_1892454878_o4 ottobre 2012

Seminaristi ambrosiani in missione a Cesano Maderno dal 6 al 9 ottobre

Missione Vocazionale «Jump! – Che cosa vuoi che io faccia x te? »

L’inizio del nuovo anno, per i seminaristi della Diocesi di Milano che frequentano il Quadriennio degli studi teologici, è caratterizzato da un particolare evento: la Missione Vocazionale, che si svolge ogni anno in una diversa città del vasto territorio ambrosiano. Le precedenti edizioni si sono svolte a Busto Arsizio (1999), Giussano (2000), Cassano Magnago (2001), Brugherio (2002), Abbiategrasso (2003), Cusano Milanino (2004), Saronno (2005), Sesto san Giovanni (2006), Treviglio (2007), Erba e Pontelambro (2008), Pioltello (2009), Bollate (2010), Melegnano e Vizzolo Predabissi (2011). Quest’anno, nei giorni dal 6 al 9 ottobre, la “terra di missione” sarà Cesano Maderno, in provincia di Monza e Brianza.
In un articolo pubblicato sul Portale diocesano, don Sergio Massironi, Vicario Parrocchiale delle Parrocchie Sacra Famiglia in Cesano Maderno, Santa Eurosia in Cesano Maderno e Beata Vergine Immacolata in Binzago di Cesano Maderno, nonché Incaricato della Pastorale Giovanile cittadina, previene i dubbi di chi potrebbe pensare ad una sorta di reclutamento di massa: l’iniziativa rappresenta, secondo lui, uno strumento per rafforzare «con la presenza straordinaria di una settantina di seminaristi, l’ingresso di una città di quasi 40 mila abitanti nell’Anno della Fede».
Non a caso, quindi, è stato scelto il medesimo motto che caratterizza l’Anno Pastorale per gli oratori: «Jump!», in riferimento al brano del Vangelo di Marco che racconta la guarigione di Bartimeo, il cieco di Gerico. Questo slogan è corredato dalla domanda che, nel medesimo episodio evangelico, Gesù rivolge all’uomo non vedente: «Che cosa vuoi che io faccia per te?», dove la preposizione “per” è sostituita dal “x”, come nello stile degli SMS o della messaggistica istantanea.
Don Massironi esprime così le sue speranze: «Nel seminarista il Signore Gesù, da un articolo del Credo o dall’eco di discorsi lontani, parrà muoversi verso di noi e offrirsi all’attenzione come il possibile e più totale “sì” alla concreta persona che siamo».
Nel concreto, la Missione consiste nell’inserimento dei seminaristi nel contesto cittadino, con occasioni di testimonianza nelle scuole, momenti speciali di animazione negli oratori e serate di riflessione – anche per loro stessi – nelle parrocchie, per citare solo alcuni appuntamenti del fitto programma.
Particolarmente interessante appare l’interazione con gli Istituti di Vita Consacrata e le Congregazioni femminili presenti nel territorio: alcune giovani, infatti, racconteranno le loro esperienze di discernimento presso le Ausiliarie Diocesane, le Figlie di Maria Ausiliatrice, le Suore Sacramentine, le Suore del Preziosissimo Sangue e le Suore Missionarie dell’Immacolata Regina Pacis. Le loro storie serviranno a dare un respiro più ampio ad una manifestazione tradizionalmente incentrata sull’orientamento verso il sacerdozio.
Neanche le famiglie sono escluse: alcune di esse, infatti, si sono rese disponibili per offrire ai seminaristi un posto letto e qualche pasto. Saranno prevalentemente nuclei con figli adolescenti e giovani, i quali portano in sé domande importanti sulla propria esistenza.
Non solo la gente che vive le attività parrocchiali sarà coinvolta: come afferma don Massironi, «la presenza dei seminaristi avrà una consistenza e una visibilità capaci di raggiungere chi di solito vuol tenersi fuori, chi ha la sensazione di risultare scomodo o invisibile, chi non conosce o non ama naturalmente la Chiesa, chi ha le sue amicizie e i suoi interessi altrove».
Se la Missione, che potrà essere seguita anche da un’apposita pagina Facebook, sarà pienamente riuscita non dipenderà, comunque, dal numero delle persone raggiunte, ma da come esse potranno riuscire a compiere il passaggio da una vita priva di prospettive a una vissuta come vocazione. Se poi in qualcuno sorgesse il desiderio di dedicarsi a Dio o di aderire al matrimonio cristianamente inteso, non sarà altro che una grazia concessa da Gesù, che diede ascolto alle suppliche di Bartimeo chiamandolo a Sé.

(Emilia Flocchini)