ATTUALITÀ - Mondo Voc giugno-luglio 2014 Torna al sommario
LE ESPERIENZE DI PASTORALE DA SPIAGGIA
Gesù e il Vangelo sono in riva al mare
Vantaggi e rischi dell’evangelizzazione sotto l’ombrellone
La Pastorale di spiaggia è una nuova forma di evangelizzazione in crescita nelle località balneari italiane, con l’obiettivo di trasmettere ai turisti la Parola di Dio, tra canti, balli, preghiere e riflessioni
di Gelsomino Del Guercio
Evangelizzare nel periodo estivo significa accogliere una sfida nuova e tutt’altro che semplice.
I mesi di luglio e agosto coincidono per molti con un periodo di riposo e vacanze.
Ci si sposta in massa nelle località balneari per allontanarsi dallo stress e dalla routine di tutti i giorni.
In questo contesto si innesta la coraggiosa missione della Chiesa Cattolica che negli ultimi anni, sotto la spinta dell’Ufficio Nazionale Pastorale tempo libero, turismo e sport della Cei, ha deciso di incentivare un nuovo percorso di evangelizzazione.
Parrocchie più vuote d’estate
Si parte dal presupposto che d’estate le parrocchie si svuotano, i centri diocesani sono riservati a pochi intimi e la gran parte della gente si sposta in vacanza.
Allora deve essere la Chiesa stessa a raggiungere fedeli e non, nei luoghi che frequentano. È da qui che è nata l’idea della Pastorale da spiaggia, già diffusa in numerose parrocchie delle località turistiche da Nord a Sud.
Pastorale da spiaggia significa portare il messaggio del Vangelo in riva al mare, discutere di Gesù e di Dio sorseggiando una bibita fresca e uno snack mentre si è distesi sull’asciugamano.
Animazione e preghiera sulle spiagge romane
Un esperimento che, ad esempio, è diventato un appuntamento annuale sulla spiaggia di Torvaianica, sul litorale romano.
Qui la “Missione da spiaggia” organizzata dalla Pastorale giovanile della Diocesi di Albano Laziale, in provincia di Roma, è puntualmente attesa dai villeggianti perché si trasforma in una vera e propria animazione, come avviene in un villaggio turistico.
Si canta, si gioca, si prega e ci si diverte attraverso una forma di evangelizzazione che coinvolge persone di ogni età.
Sulla riviera romagnola le lodi si recitano seduti sulla sabbia
Il modello è stato importato anche sulla riviera romagnola, tradizionalmente affollata da centinaia di migliaia di turisti nei mesi estivi.
A Bellaria e Riccione, di buon mattino si recitano le lodi sulla riva del mare.
In particolare, ad animarle sono parroci e suore delle due cittadine della costa romagnola. «Non siamo un’agenzia turistica - sostiene il parroco di Bellaria Don Mastrolonardo - né vogliamo fare delle cose strepitose, ma solo annunciare il Vangelo fuori dalla chiesa. Ecco perché ci trasferiamo in spiaggia per continuare a diffondere il messaggio di Dio».
In Versilia il catechismo è in riva al mare
A Forte dei Marmi, nel cuore della Versilia, il parroco don Piero Malvaldi si è spinto addirittura oltre: ha spostato la catechesi dai locali parrocchiali al bagnasciuga. Il risultato? La presenza di tanti giovani, oltre ogni aspettativa, che hanno accettato l’invito a riflettere e confrontarsi in un luogo “anomalo”, poiché la catechesi è associata tradizionalmente ad un luogo chiuso.
Il tour in spiaggia dei giovani evangelizzatori tarantini
A Campomarino di Maruggio, in provincia di Taranto, tra dune e sabbia chiara, è la Pastorale giovanile Diocesana a farsi promotrice di una “Missione in spiaggia”. «Un motivo per stare insieme, divertirsi, riflettere e allo stesso tempo diffondere il proprio pensiero di vicinanza a Gesù». I partecipanti hanno tra i 18 e 35 anni e svolgono un vero e proprio tour evangelico sui litorali della costa tarantina, diffondendo il materiale (volantini, lettere, ecc) preparato da loro stessi.
Vantaggi: entusiasmo trascinante “all'aperto”
Anche alla luce di tutte queste esperienze positive, la Pastorale da spiaggia sta rappresentando un elemento innovativo sul quale la Chiesa cattolica potrebbe puntare maggiormente. Due vantaggi sono il fattore novità e l’entusiasmo. Novità perché si sdogana il legame Parola di Dio-Chiesa. La spiaggia diventa un luogo dove alimentare - all’aperto, sulla sabbia o in riva al mare - la fede. Una forma di evangelizzazione che dà una sorta di “senso di libertà”.
L’entusiasmo è l’altra chiave di volta perché i gruppi di evangelizzatori, spesso molto giovani, trasmettono un’energia e una capacità di coinvolgimento davvero trascinanti. In pratica diventano dei veri e propri animatori della vacanza balneare.
Rischi: poca voglia di concentrarsi e riflettere
Aspetti meno positivi riguardano la volatilità dell’esperienza pastorale. L’estate e il mare combaciano con l’idea di un disimpegno nei confronti della riflessione, dell’approfondimento, del confronto.
La maggior parte delle persone preferisce svincolarsi dall’invito al dibattito e alla lettura che invece stimolano i “pastori” in spiaggia, che viaggiano in una direzione meno frivola.
Una missione al mare non è fatta solo di divertimento, canti o balli, ma necessita anche di momenti di preghiera e riflessione. Pertanto il rischio maggiore è che il messaggio evangelico venga percepito con leggerezza o sufficienza.
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