ATTUALITÀ - Mondo Voc febbraio 2014                                            Torna al sommario

 


LA NATURA E IL SIGNIFICATO DELLA CONFERMAZIONE

Completi nella grazia di Dio

La Confermazione e i doni dello Spirito

 

Il significato e la natura del sacramento che fa diventare “adulti” nella fede e dà la possibilità di raggiungere la “maturità” di Cristo.

 

di Graziano Ghisolfi


apostoli_pentecosteQuando ci si accinge a spiegare cosa significhi questo sacramento si incappa subito in una serie infinita di problemi che, normalmente, scoraggiano dall’affrontare qualsiasi approfondimento. «Tra la crisi, da un lato, e la preoccupazione pastorale, dall’altro, si inserisce il dibattito teologico che accresce il disagio, in quanto non si constata un consenso unanime sul significato, sulla reale portata della confermazione. Così, rispetto al battesimo, essa appare non solo parente povera ma addirittura scomoda e contestata. Ciò dimostra l’attualità e l’ampiezza dei problemi relativi alla confermazione». Così si esprimeva Rinaldo Falsini alla voce “Confermazione” del Dizionario “Liturgia”.


Ma non sarà certamente questa constatazione a fermare il nostro intento di spiegare con qualche piccolo appunto la natura di questo sacramento.


Il dono dello Spirito Santo nei racconti della Bibbia
Battesimo_di_gesPartiamo dagli spunti che ci offre la Bibbia, precisamente dalla presenza dello Spirito Santo nell’opera di Gesù. È la stessa Costituzione Apostolica di Paolo VI sul Sacramento della Confermazione che ne parla: «Il Nuovo Testamento mette bene in luce in che modo lo Spirito Santo assisteva il Cristo nell'adempimento della sua funzione messianica. Gesù, infatti, dopo aver ricevuto il Battesimo di Giovanni, vide su di sé discendere lo Spirito Santo (Mc 1,10), il quale rimase sopra di lui (Gv 1,32). Sempre dal medesimo Spirito egli fu spinto a dare pubblico inizio al ministero di Messia, forte della sua presenza e del suo aiuto. Quando Gesù impartiva i suoi salutari insegnamenti al popolo di Nazaret, fece capire con le sue parole che proprio a lui si riferiva l'oracolo di Isaia: Lo Spirito del Signore è sopra di me (Lc 4,17-21). In seguito promise ai suoi discepoli che lo Spirito Santo avrebbe aiutato anche loro, infondendo in essi il coraggio per testimoniare la fede anche di fronte ai persecutori (Lc 12,12). Alla vigilia poi della sua passione, assicurò che avrebbe inviato agli apostoli, da parte del Padre, lo Spirito di verità (Gv 15,26), che sarebbe rimasto con essi in eterno (Gv 14,16) e li avrebbe validamente aiutati a rendere testimonianza a lui stesso (Gv 15,26). Infine dopo la sua risurrezione, Cristo promise l'imminente discesa dello Spirito Santo: Riceverete la virtù dello Spirito Santo, che discenderà su di voi, e mi sarete testimoni (At 1,8;Lc 24,49)».

 

pentecosteSarà proprio il giorno di Pentecoste il momento in cui gli apostoli si rendono conto di aver realmente ricevuto questo dono: «E in realtà, nel giorno della festa di Pentecoste, lo Spirito Santo discese in forma del tutto straordinaria sopra gli Apostoli, riuniti con Maria, Madre di Gesù, e con il gruppo dei discepoli: essi allora a tal punto ne furono pieni (At 2,4) che, infiammati dal soffio divino, cominciarono ad annunciare le meraviglie di Dio. Pietro, poi, ritenne che lo Spirito disceso in quel modo sopra gli Apostoli, fosse il dono dell'età messianica (At 2,17-18). Allora furono battezzati coloro che avevano creduto alla predicazione apostolica, e anch'essi ricevettero il dono dello Spirito Santo (At 2,38)».


«Fin da quel tempo gli Apostoli, in adempimento del volere di Cristo, comunicavano ai neofiti, attraverso l'imposizione delle mani, il dono dello Spirito, destinato a completare la grazia del Battesimo (Αt 8,15-17; 19,5ss)».


«Per meglio esprimere il dono dello Spirito Santo, ben presto all'imposizione delle mani si è aggiunta una unzione di olio profumato (crisma). Tale unzione spiega il nome di «cristiano» che significa «unto» e che trae la sua origine da quello di Cristo stesso, che «Dio consacrò [ha unto] in Spirito Santo» (At 10,38).

 

 

ApostoliUn cammino di vita nuova

Con la cresima il cristiano inizia una vita nel segno dello Spirito Santo, secondo la propria vocazione personale. Si legge nella citata Costituzione Apostolica: «Con il Sacramento della Confermazione, coloro che sono rinati nel Battesimo, ricevono il dono ineffabile, lo Spirito Santo stesso, per cui sono arricchiti di una forza speciale e, segnati dal carattere del medesimo Sacramento, sono collegati più perfettamente alla Chiesa mentre sono più strettamente obbligati a diffondere e a difendere, con la parola e con l'opera, la loro fede, come autentici testimoni di Cristo. Infine la Confermazione è talmente collegata con la Sacra Eucaristia che i fedeli, già segnati dal Santo Battesimo e dalla Confermazione, sono inseriti in maniera piena nel Corpo di Cristo mediante la partecipazione all'Eucaristia».


Si comprende, allora, che questo Sacramento contiene in sé una “forza” particolare, quella dello Spirito Santo: come agli Apostoli toglie ogni paura, fa diventare “adulti” nella fede dando la possibilità di raggiungere la “maturità” di Cristo, rende capaci di dare testimonianza del proprio credo in tutte le situazioni della vita, inserisce in maniera piena nella chiesa per gustare la bellezza di non essere da soli nel professare la propria fede.

 

 

 

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