ORIENTARSI - Mondo Voc novembre 2013 Torna al sommario
GESÙ NON DIVIDE, MA PONE IL CRITERIO PER SCEGLIERE
Pace o divisione?
Nel Vangelo di Luca una frase su cui riflettere
Come intendere la frase in cui Gesù dice di essere venuto a portare la "divisione" sulla terra? Occorre considerare il contesto di queste parole "dure" del Vangelo, per capire come sia prprio la prospettiva del Regno di Dio a spiegare la "contraddizione" rappresentata da Gesù e dalla sua parola.
di Graziano Ghisolfi
Quando ci fermiamo un attimo a riflettere sul termine “pace” sicuramente ci passano per la mente immagini di tranquillità, benessere, serenità. In qualche modo ci raffiguriamo la pace come un ritorno al Paradiso Terrestre: poter vivere in un mondo dove non si fa più fatica, dove si può andare d’accordo con tutti, dove tutto mi è dato senza sforzo. Sarebbe davvero bello poter vivere così! Non ci è mai capitato di sognarlo?
La provocazione del Vangelo
Purtroppo la realtà è sempre diversa dai sogni e questo lo sapeva bene anche Gesù Cristo; proprio guardando in faccia la cruda realtà ad un certo punto della sua predicazione se ne esce con questa frase sconvolgente: «Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione» (Lc 12,51).Chissà cosa avranno pensato i suoi discepoli: perché dice queste cose? Cosa avrà voluto dire precisamente? Forse le loro domande inespresse sono anche le nostre.
Per capire un po’, allora, dobbiamo guardare a tutto il discorso che Gesù stava facendo in quel momento, così come ci viene raccontato da Luca al capitolo 12 del suo Vangelo.
Molta gente si è radunata attorno al Maestro e lui ne approfitta per parlare loro “apertamente”, senza tanti giri di parole. Vuole far capire con molta franchezza come deve essere il discepolo vero, non ipocrita come i farisei. Spiega che ognuno di noi ha un rapporto privilegiato con Dio, tanto che «anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!». Davvero Dio pensa a noi e questa è la certezza che ci deve accompagnare ogni momento! Non ci saranno altre certezze da rincorrere.
Cercatori del Regno
Poi prosegue incalzando i suoi discepoli e dice: «Per questo io vi dico: non preoccupatevi per la vita, di quello che mangerete; né per il corpo, di quello che indosserete. La vita infatti vale più del cibo e il corpo più del vestito… E voi, non state a domandarvi che cosa mangerete e berrete e non state in ansia: di tutte queste cose vanno in cerca i pagani di questo mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in aggiunta».
È vero: l’unica cosa importante è cercare il Regno di Dio. Per questo vale spendere tutta la vita, perché davvero è la perla preziosa e il tesoro nascosto che noi sempre desideriamo. Per questo arriva a dire: «Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov'è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore».
Chi vuole seguire davvero il Signore è disposto a lasciare tutto, a mettersi nelle mani di Dio e fare della sua vita un dono. Ogni momento dell’esistenza diventa, allora, un’occasione per esser sempre più in comunione con Dio e con i fratelli.
Gesù, segno di contraddizione
Non è questa la pace? Chi agisce così non solo vive continuamente all’insegna della serenità (perché si fida di Dio che provvede), ma diventa a sua volta un “operatore di pace”, perché questa nasce così, da una rete di persone che si contagiano nel bene.
Certo! Chi può capire questo messaggio? Non tutti. Forse tutti lo possiamo anche capire, ma mettersi a viverlo è un’altra cosa. Forse è questo il motivo per cui Gesù ci mette in guardia e dice: «Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». Questo succede quando si ha il cuore duro.
Chi crea le divisioni, allora? Chi non accoglie l’invito di Gesù e non sa fare della sua vita un dono. In questo modo possiamo comprendere le parole di Papa Francesco che, commentando questo passo dice: «Seguire Gesù comporta rinunciare al male, all’egoismo e scegliere il bene, la verità, la giustizia, anche quando ciò richiede sacrificio e rinuncia ai propri interessi. E questo sì, divide; lo sappiamo, divide anche i legami più stretti. Ma attenzione: non è Gesù che divide! Lui pone il criterio: vivere per se stessi o vivere per Dio e per gli altri; farsi servire o servire; obbedire al proprio io o obbedire a Dio. Ecco in che senso Gesù è «segno di contraddizione» (Lc 2,34)».
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