ORIENTARSI - Mondo Voc dicembre 2012 Torna al sommario
COME DARE UN VOLTO NUOVO AL NATALE ... E AL DOMANI
Voglio trovare un senso a questa vita
Le feste di Natale possono essere un’occasione per fermarsi, riflettere e cercare di dare un senso alla propria vita.
di Carlo Climati
“Voglio trovare un senso a questa vita, anche se questa vita un senso non ce l’ha”. Sono parole di una bellissima canzone di Vasco Rossi, che testimoniano la naturale ricerca di senso di ognuno di noi. Una ricerca importante, fondamentale, che tutti ci portiamo nel cuore.
Tanti giovani, oggi, hanno la tentazione di spendere la vita in modo incolore e senza impegno.
Natale, un’occasione per riflettere
Il periodo delle feste di Natale è sicuramente un momento favorevole per dare un senso alla propria vita. Racchiude in sé l’idea dell’arrivo di qualcosa di bello e di nuovo. Comunica gioia e speranza per il futuro. Può essere l’occasione giusta per fermarsi e riflettere sulla propria condizione di esseri umani.
Anche il Natale rischia di essere buttato via o vissuto in modo incolore. Un tempo era una festa dedicata alla preghiera, al ricordo della nascita di Gesù e alla gioia di stare insieme in famiglia. Oggi, per molti, non è altro che “la festa dello shopping”. Una scusa per prendere d’assalto i negozi e vuotarsi le tasche. Al massimo, ci si ricorda di fare un piccolo salto in chiesa. Per il resto, è solo una grande corsa al consumo.
Al Natale dell’opulenza si aggiunge, qualche giorno dopo, la tradizione delle feste estreme di Capodanno. Tra i ragazzi si diffonde sempre di più l’abitudine di vivere la notte del 31 dicembre in modo esagerato e sconvolgente.
La sindrome di Peter Pan e la cultura dei falsi bisogni
Certi comportamenti sono lo specchio dello stile di vita scelto da alcuni giovani che rifiutano di crescere, di diventare adulti e di assumersi le proprie responsabilità. Sono gli eterni bambinoni che passano da una discoteca all’altra, da una ragazza all’altra, da una droga all’altra... e non pensano al domani.
Somigliano a Peter Pan, che desiderava restare per sempre piccolo e abitare nella sua “Isola che non c’è”. Ma quella era una favola. Non può essere la realtà!
Tanti ragazzi, oggi, rischiano di contrarre la “malattia di Peter Pan”. Un virus pericolosissimo, che nasce dalla paura del futuro e di vivere rapporti veri ed intensi.
Incoraggiare i giovani nella loro ricerca di senso
Che cosa si può fare, concretamente? Prima di tutto, bisognerebbe educarli a rifiutare la non-cultura dei falsi bisogni, che spesso viene imposta dagli spot pubblicitari della televisione.
Si invitano i giovani ad avere, invece di essere. A possedere tante cose nell’illusione di riuscire ad assomigliare, un giorno, ai modelli irreali della televisione. A muoversi come il branco e fare quello che fanno tutti.
Il bello della vita, invece, sta nello scoprire di essere diversi. Sta nella gioia di pensare con la propria testa o nel gusto di scegliere quello che piace a noi, non alla massa.
Come dare una svolta decisiva al periodo delle feste natalizie e di Capodanno? Invitando i ragazzi a rinunciare a qualche regalo banale. Quest’anno potrebbero spendere i propri soldi, o una parte di essi, in un modo diverso. Ad esempio, facendo un’offerta per qualche organizzazione che si occupa di iniziative umanitarie. Invece di partecipare a feste trasgressive, potrebbero dedicarsi a qualche iniziativa di volontariato nella notte di Capodanno.
Piccoli gesti, per incoraggiare la ricerca di senso dei giovani e dare un volto nuovo al domani. Sarà un volto di autentico amore, perché amare significa impegnarsi. Sacrificarsi, donarsi, mettere da parte i sogni illusori di Peter Pan ed affrontare a viso aperto la grande sfida della vita.
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