STORIE DI VITA - Mondo Voc agosto - settembre 2011 Torna al sommario
ELEONORA DANIELE
Giornalista “Goccia d’oro”
di Vito Magno
Padovana, trentacinque anni, conduttrice televisiva, attrice, modella. Recentemente ha condotto “Unomattina”; nella prossima stagione televisiva condurrà “Linea Verde” sempre su Rai Uno. Ma pochi sanno che è anche presidente dell’associazione di volontariato ”Life inside”, che si occupa di autistici. L’autismo è l’handicap che tanti problemi crea alle famiglie, non solo nel periodo dell’infanzia, ma anche in età adulta, quando si trasforma in un duraturo disturbo della personalità. Per il suo impegno del tutto volontaristico ha ricevuto nel 2011 il premio “Goccia d’oro” a Rapolano Terme.
Quanto vale nella sua vita la “Goccia d’oro” per la solidarietà che ha ricevuto a Rapolano Terme?
Vale molto non solo per la mia Associazione “Life inside”, che si occupa di autismo e disabilità, ma anche per tutti quelli che fanno volontariato. E’ stata una “goccia d’oro” in un grande mare.
Cosa l’ha spinta ad interessarsi di chi soffre d’autismo?
La disabilità è un problema che vivo da vicino. Tutti i giorni incontro disabili di cui spesso racconto le difficoltà attraverso molte interviste. Gli autistici sono persone straordinarie che con coraggio accettano la sofferenza e comunicano un messaggio positivo agli altri.
Quando è nata l’Associazione?
Un anno e mezzo fa e sta ricevendo un grosso riscontro anche all’estero. Bisogna ancora monitorare la situazione degli autistici in Italia, non solo a livello di ricerca.
Quali attività svolge “Life inside”?
Attualmente è impegnata a formulare una convenzione con l’Istituto Superiore di Sanità per un Osservatorio sull’autismo. In particolare verrà assegnata una borsa di studio ad una ricercatrice che si occuperà di fornire dati sull’autismo in accordo con le regioni e i comuni.
Che cosa più la colpisce di questa disabilità?
Il fatto che più ne parli e più escono fuori testimonianze. Non credevo che tante famiglie vivessero questa problematica. Se non ne parlano è perché la vivono come una questione da sbrigarsi tra le mura domestiche, senza chiedere aiuti. C’è, purtroppo, ancora una vergogna culturale da superare. Eppure la sindrome può essere aiutata dalle istituzioni e dal volontariato. Il mio è un grido di aiuto e di forza per andare avanti insieme.
Qual è la sofferenza maggiore di un autistico?
Non c’è una sofferenza unica, ce ne sono tante, diverse una dall’ altra. Di solito si parla di comunicazione deviata, cioè di una comunicazione che non riesce ad arrivare al mittente, o arriva in maniera diversa da come avviene tra persone normali.
Si sa del suo lavoro giornalistico, adesso si sa anche della sua solidarietà. Si sente più missionaria nell’uno o nell’altro campo?
Mi ritengo una persona normale che cerca di fare quello che il dovere gli impone nei confronti di chi è meno fortunato e di chi ha più problemi. Queste persone non le chiamo disabili, ma “speciali”, perché danno grande forza agli altri; riescono a dare lezioni di vita, a volte anche di grande ottimismo, di grande positività. Scorgo nella loro sofferenza quella di Cristo.
La sua solidarietà ha, dunque, un appiglio religioso!
La fede è qualcosa che si vive dal di dentro prima che dal di fuori. Se fare solidarietà significa avere fede allora penso di essere cristiana.
Immagino che legga la Bibbia.
Studio presso la LUMSA. La Bibbia la leggo anche per sostenere l’esame di teologia sull’Antico e sul Nuovo Testamento.
Ai temi della fede si è accostata anche nel cinema!
Sì, “Sant’Antonio guerriero di Dio” è un film che ho girato qualche anno fa. E’ stata una bella esperienza, perché in questo film si ripercorre la storia del santo, di cui interpretavo la madre.
Quindi è a Sant’Antonio che si rivolge nel bisogno ?
Papà si chiamava Antonio, era molto fedele al santo e noi figli lo siamo diventati soprattutto durante la sua malattia, che è stata molto lunga, ma che ha avuto sicuramente momenti di grande forza. Credo che il santo ci abbia aiutato. Non c’è gioia senza sofferenza e non c’è sofferenza senza gioia. È questa l’eterna visione del bene e del male che porta in sé il messaggio di Dio.
Come aiutare l’Associazione “Life inside”?
Lo si dice nel sito www.lifeinside.it.
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