Luglio 2013
Vocazioni e GMG
Dalla parrocchia al seminario passando dalle GMG
Quando si dice Giornata Mondiale della Gioventù il pensiero corre ad un grande evento festoso di giovani che tornati a casa riprendono la loro vita. Non è esattamente così. O almeno non lo è per tutti. Molti ragazzi tornano veramente trasformati da questa esperienza, che Benedetto XVI, di ritorno da Colonia, definì “occasione privilegiata nella quale lo Spirito Santo fa sentire la sua chiamata”. In effetti non sono poche le vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa sbocciate da esse in ventotto anni.
Semplice il motivo: le GMG sono un tempo di incontro con il Signore. Lo confermano le storie, che spesso i giovani raccontano sul web, e che per tanti aspetti si rassomigliano: dalla parrocchia al seminario passando per le GMG.
Una storia per tutte. “Sono il primo di sei fratelli - scrive Enrico di Maniago - una cosa di cui ringrazio sempre il Signore è il dono di una famiglia, che ha saputo testimoniare la presenza e l’amore di Dio con l’amore e con l’apertura alla vita. Quando, dopo essermi diplomato. pensavo come giocarmi la vita è arrivata la GMG di Colonia. Ho partecipato, e tornato ho deciso di entrare nel seminario diocesano con il desiderio di rispondere alla volontà del Signore”. E’ lo stesso desiderio sottolineato da papa Francesco ai seminaristi di tutto il mondo il 5 luglio:“Quello che conta è essere permeati dall’amore di Cristo”. Anche due anni fa in Costa Rica, partecipando come arcivescovo di Buenos Aires al Congresso Continentale Latinoamericano delle Vocazioni, aveva sostenuto la forza trascinante della fedeltà delle persone consacrate.
E di vocazioni si parla anche in questi giorni a Rio de Janeiro. Già nella fase preparatoria della Giornata, le Pontificie Opere Missionarie del Sud America avevano realizzato una “Settimana missionaria” in 150 città del Brasile coinvolgendo oltre cinquecentomila persone. Ora tra le iniziative più seguite è la “Fiera vocazionale”, che accoglie 150 nuove comunità e congregazioni religiose. Il coordinatore dell’iniziativa, padre Leonardo Lopes, spiega che questa iniziativa vuole incoraggiare tutti coloro che visiteranno la Fiera a chiedersi quale sia il disegno di Dio per ciascuno di essi”. Ampi spazi della Fiera sono riservati alla catechesi e alla preghiera. Qui Papa Francesco, venerdì 26 luglio, confesserà cinque giovani, mentre sotto una grande tenda si tiene l’adorazione continua del Santissimo Sacramento. E poi incontri, spettacoli musicali e conferenze spesso ricordano la testimonianza di giovani santi. Benedetto XVI, nel messaggio scritto lo scorso anno per questa Giornata, aveva indicato il beato José de Anchieta, giovane gesuita spagnolo del secolo XVI, partito in missione per il Brasile quando aveva meno di vent’anni e divenuto un grande apostolo del Nuovo Mondo. Ma a Rio de Janeiro il pensiero corre spesso anche ai moltissimi missionari partiti dall’Italia che hanno dato il loro contributo all’annuncio del Vangelo in America Latina.
Non sono, però, solo le testimonianze dei santi a catalizzare l’attenzione nelle GMG. In esse è stato sempre forte il rapporto che si genera tra il papa e i giovani. Quest’anno è palpabile l’effetto Francesco, il primo papa latinoamericano, già protagonista della Chiesa di questo continente, che ha dovuto fronteggiare situazioni difficili imposte da dittature militari e che ha preso il nome del “poverello di Assisi”.
La sua testimonianza è la prima a scaldare gli animi. I suoi incontri con i favelados, i tossicodipendenti e i carcerati concretizzano quanto ebbe a sostenere nella Conferenza dei vescovi latino-americani di Aparecida del 2007, e cioè che la pastorale delle vocazioni non può essere sconnessa dalla promozione umana, come non lo può essere la preghiera dall’azione. Ma la prova del nove della riuscita della Giornata apparirà più chiara lunedì prossimo, quando migliaia di giovani parteciperanno all’incontro vocazionale organizzato dal Cammino Neocatecumenale, terminato il quale - come è accaduto nelle precedenti GMG - per molti giovani comincerà l’avventura di seguire il Signore più da vicino.
(Vito Magno su Avvenire del 23 Luglio 2013)