Febbraio 2013
Il respiro di Cristo donato alla Chiesa sua sposa
Piccolo Alfabeto della fede per la famiglia: “B” come…Bacio
Cari Simone e Alessandra,
è vero che ci siamo persi di vista, ma ritrovarvi a Milano, nella macchina organizzativa dell’Incontro mondiale delle Famiglie è un bel salto in avanti! E pensare che tutto iniziò dal desiderio di accompagnare i giovani sposi nei primi anni di vita insieme! Siete pazzi da legare come un tempo se lavorate ad un laboratorio dal tema “La bellezza di un bacio!”! Ditemi: siete pagati dalla Perugina e andate alla ricerca di frasi ad effetto oppure rispolverate i vecchi tempi del liceo?
E come se non bastasse chiedete a me man forte in questa vostra pazzia! Per venirvi incontro, sulle prime mi sono rivolto alla mia biblioteca.“A parte quello di Giuda, non sapremmo cosa offrirti!” mi sembravano rispondessero i libri del primo ripiano. Uno sguardo veloce ai miei appunti e un’altra voce incalzava: “Ma sei un frate o un inviato speciale di rubriche rosa?”. Ritornato in stanza, ho preso il mio Nuovo Testamento. Le mani sfogliavano in fretta, mentre gli occhi immaginavano, prima ancora che il testo giungesse, l’apparizione di Gesù Risorto, le porte ben chiuse, il saluto che dona pace, la gioia che nasce dalla presenza dell’Amico ritrovato. Ho sorriso, grato allo Spirito per quella inaspettata intuizione che faceva girare la mia mente come una trottola su un tema tutt’altro che semplice.
Baciare, cari amici, vuol dire donare il respiro all’altro, il soffio vitale, che sgorga dalle profondità del tuo essere, lo passi all’amato, quasi svuotandoti perché egli viva della tua stessa vita. Nel bacio l’amante, dimentico di sé, dice: “Io ti amo e sono pronto a donarmi tutto a te!” e l’amata fa lo stesso in questa circolarità d’amore che si apre al dono. In un bacio, in ogni bacio si ripete il gesto del Creatore che insufflò nelle narici dell’uomo quel soffio di eternità che lo rese un essere vivente. In un bacio, in ogni bacio l’uomo e la donna ritornano alla sorgente del loro esistere, comprendono che il respiro di vita, ricevuto in dono, li rese capaci di accogliere e donare amore. Pensate ai vostri baci. Il tuo soffio, Alessandra, ricrea Simone e lo rende vivo, capace, come un otre, di contenere l’acqua dell’amore che sgorga cristallina dal tuo cuore e tu, Simone, riconosci in lei la tua costola, offrendoti, come Adamo, consapevolmente, dopo che il primo dono era stato compiuto nel torpore del sonno. Tale linguaggio, scritto nell’essere immagine e somiglianza di un Dio comunione e scambio d’amore, accoglienza e offerta del dono, vive il Risorto la sera di Pasqua. Apparendo alla Chiesa e donandosi a lei come pace, è come se Cristo baciasse la sua sposa e le donasse il respiro della resurrezione, la vita nuova ricevuta in dono dal Padre, l’onnipotenza dell’amore che vince la morte. “Ricevete lo Spirito Santo” sussurra ai suoi mentre gli occhi si perdono nel riconoscere il costato e le mani sue trapassate dal dono. “Ricevete il mio Spirito che vi rende vivi” è la voce che fa passare il cuore dei discepoli dal gelo della morte al calore dell’amore, “Accogliete il mio alito che vi ricrea, il mio soffio che vi risana” dice il Risorto, inviandoli ad essere ministri di riconciliazione e perdono. Rinata dall’amore, la Chiesa sposa, deposto l’abito del lutto e rivestita della luce nuova, si alza, baciata con i mille baci della bocca del suo Signore, e riprende la corsa dell’annuncio per donare all’umanità sfinita la pace che sgorga dal sepolcro vuoto dove il talamo nuziale ha generato la vita.
Sì, miei cari, accogliere un bacio manifesta la dipendenza dell’amato, che, da povero, mendica all’amante il soffio di vita; donarlo, invece, la volontà di spendersi perché l’altro viva del puro dono d’amore. Un bacio, ogni bacio non è il gesto sporadico di un amore fugace – com’è reso oggi banale e spesso volgare questo linguaggio! – ma la sintesi del desiderio di vivere per l’altro sempre, in ogni attimo della vita, proprio come ha fatto Gesù.
Vi lascio, ho da scrivere alla Perugina, vorrei partecipare al concorso sulle frasi più belle. Che ne dite potrò vincere con “Il bacio è il respiro dell’amante all’amato”? Io ci provo e voi, mi raccomando non dimenticate di dedicare tempo all’adorazione, adorare vuol dire proprio pendere dalla bocca del Risorto. Solo da Lui si impara l’amore che rifugge l’appropriazione e si apre al dono. Vi mando non un bacio, ma un amichevole abbraccio!
(Di fra Vincenzo Ippolito, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. su www.puntofamiglia.net)