ATTUALITÀ - Mondo Voc gennaio 2011                                                                 Torna al sommario



Addio luoghi comuni. Bambini e adolescenti non sognano di assomigliare ai personaggi dello spettacolo.


Veline e calciatori? No, i miti dei ragazzi pare siano

mamma e papà

Dai dati dell'ultimo rapporto Eurispes – Telefono Azzurro sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza emergono elementi che, ad un'attenta lettura, rivelano fatti inaspettati. Valentino Rossi, Belen Rodriguez, Alex Del Piero, Paris Hilton sono tra gli idoli dei giovanissimi, ma non sono poi tanti quelli che ambiscono ad assomigliarci. Li ammirano sì, ma essere se stessi è molto meglio e tra i modelli da seguire ci sono sempre i genitori.

di Novella Caterina

ragazza_mitiCosa vogliano fare da grandi è quello che i bambini e ragazzi di tutto il mondo annunciano fieri a genitori, maestre, amici e parenti, da sempre. Immaginarsi adulti (finalmente), identificarsi con qualcuno e vedersi nei di panni di professionisti, eroi, personaggi dello spettacolo è normale a quell'età. L'adulto di successo rappresenta un mito da emulare, la maturità un traguardo da raggiungere.

Indipendenza, libertà, prestigio, fama e soldi sono gli elementi di fascino di questo sognare ad occhi aperti; pensieri che aiutano a crescere e che motivano, anche se non sempre nella direzione più sana. Ogni epoca ha avuto i suoi miti e ogni generazione ha sognato qualcosa di diverso, in linea con le tendenze della società, con la cultura del tempo e le mode del momento.

Negli anni 60 le ragazze magari sognavano di diventare attrici o hostess, mentre i ragazzi sognavano di intraprendere brillanti e remunerative carriere negli ospedali o nei tribunali. Erano i figli della guerra questi sognatori e stavano assaporando il gusto del miracolo economico, che attraverso il cinema lasciava presagire un mondo fatto di agi, di benessere, di progresso.

I giovani degli anni 70 probabilmente sognavano di diventare come qualche leader politico carismatico e combattivo oppure si identificavano con gli intellettuali, persone capaci di dare, col loro pensiero, un contributo costruttivo alla società. Loro erano i figli delle proteste e vivevano di ideali.

Anni 80, altro contesto. Con la diffusione della televisione e dei programmi di intrattenimento cambiano anche i sogni di bambini e adolescenti. I leader politici lasciano il posto agli eroi dei cartoni e dei telefilm. Agenti segreti, esploratori diventano i miti dei maschietti, mentre le femminucce sognano le punte in gesso o le suole vellutate delle scarpette da danza. Sono gli anni di Heather Parisi e Lorella Cuccarini, degli show televisivi con gli stacchi musicali e i corpi di ballo inguainati nei costumi luccicanti. L'identificazione avviene con i miti televisivi che rappresentano la prospettiva di una vita affascinante. Non sono soldi e successo a trascinare, ma l'idea del protagonismo che si declina, di volta in volta, come avventura, rischio, o come la grazia e la spettacolarità delle ballerine capaci di scivolare al suolo in una spaccata impossibile e agognata o di volteggiare in aria con la leggerezza di una piuma.

Gli anni passano e la società evolve. Il tempo delle ballerine (di quelle che ballavano veramente cioè che sapevano fare qualcosa e lo dimostravano) è passato. A esibirsi nei programmi televisivi sono ragazzi e ragazze mediamente belli, con il fisico scolpito, costruito con anni di sollevamento pesi e qualche aiutino chimico, le labbra al silicone e il costume da bagno (quando va bene) al posto dell'abito da scena. Cosa sappiano fare se non mettersi in mostra nessuno lo sa, però producono odiens e piacciono, tanto.

Ecco dunque la nascita di nuovi idoli, nuovi modelli a cui ispirasi e a cui ispirare la propria crescita. Ma davvero tutti i ragazzi sognano di diventare come i belli e le belle della tv? Una risposta viene dal decimo rapporto nazionale sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza, prodotto da Eurispes e Telefono Azzurro. I genitori-anziani_3dati sono relativi al 2009, si riferiscono ad un campione di ragazzi di età compresa tra i 7 e 19 anni, suddivisi in bambini tra i 7 e gli 11 anni ed adolescenti dai 12 fino ai 19, e rivelano che il 16% dei bambini vorrebbe assomigliare al campione di motociclismo Valentino Rossi e l'8,2% alla show girl Belen Rodriguez.

Circa il 30% ha dichiarato invece di non voler assomigliare a nessuno. La percentuale sale se si guarda agli adolescenti. A non desiderare di assomigliare a qualcuno in particolare è quasi il 40% di loro. Dovendo proprio scegliere all'interno di una rosa di nomi proposti, l’8,4% vorrebbe assomigliare a Barack Obama, il 5,3% a Valentino Rossi, il 4,9% a Belen Rodriguez, il 3,8% alla scrittrice K.K.Rowling, il 3,7% a Luciana Littizzetto, il 3,4% a Paris Hilton, il 3,2% al premio Nobel Rita Levi Montalcini, il 3% vorrebbe assomigliare allo showman Fiorello, il 2% a Fabrizio Corona e l’1,9% allo scrittore Roberto Saviano. Nell'opzione “altro” (scelta dal 19,4% dei ragazzi intervistati) le preferenze sono andate a Michelle Hunziker, all'attrice Miley Cyrus, alle cantanti Beyoncè e Alessandra Amoruso, ai calciatori Cristiano Ronaldo e Alessandro Del Piero. I bambini invece accanto alla Hunzicker (il 31% ) citano Mike Bongiorno e, a seguire con il 25,4% di preferenze, l’attrice Brenda Asnica, protagonista del telefilm di successo “Il mondo di Patty”. Ce n'è davvero per tutti i gusti.

L'analisi di questi dati è interessante e mostra quanto complessa sia la società moderna e quanto banali siano le semplificazioni che danno vita a quei luoghi comuni per cui i miti dei giovanissimi risultano essere solo personaggi frivoli, famosi e molto ricchi.

Una prima acquisizione, incoraggiante, è che in linea di massima i ragazzi di oggi sembrano abbastanza disincantati nei confronti dei falsi miti televisivi. A furia di overdose, devono essere diventati immuni dal pericolo di restarne stregati. Una gran parte di loro infatti, sia tra i bambini che tra gli adolescenti (rispettivamente 30% e 40%), non si identifica in alcun personaggio dello spettacolo, non ha idoli da emulare. Addirittura, tra i meno giovani, il 15% circa dichiara di voler assomigliare a se stesso, affermando quindi di piacersi e di essere contento della propria persona. Una seconda considerazione afferisce al distinguo bambini/adolescenti e ai loro desideri. Crescendo mutano le priorità e, tra gli adolescenti circa un 3% in meno rispetto ai bambini vuole assomigliare al motociclista più volte campione del mondo o alla show girl argentina.

ragazzi_nessunoI ragazzi tra i 12 e i 19 anni che non vogliono assomigliare a nessuno sono circa il 10% in più dei bambini. Questo evidenzia la suggestionabilità maggiore dei più piccoli e anche, in una certa misura, la loro capacità di sognare incondizionatamente, in purezza, senza se e senza ma. Perché crescendo cambiano gli interessi e forse si acquisisce la consapevolezza della distanza che c'è tra il mondo presentato dalla televisione e la realtà. I più grandi tuttavia non sono insensibili alle star; semplicemente ne preferiscono altre. E infatti, se i bambini vedono come loro idolo la protagonista di un noto telefilm, i ragazzi annoverano tra i miti a cui assomigliare cantanti famose.

L'impressione complessiva è che comunque le nuove generazioni abbiamo la testa sulle spalle e non si lasciano incantare più di tanto dalle frivolezze. Lo si deduce anche da altri elementi del rapporto citato, relativi alla percezione che hanno del futuro. Il desiderio più grande è quello di trovare un lavoro soddisfacente (96,6%) e stabile (94%), seguito da quelli di avere figli (71,9%) e sposarsi (68,7%). Insomma, resistono i valori sani e i ragazzi di oggi dimostrano di avere le idee chiare sulle cose importanti della vita. Lo spazio per i sogni c'è, come è giusto che sia, tanto che qualcuno (10,8%) vorrebbe avere come genitori la coppia Totti/Blasi, il 5,1% la coppia Pitt/Jolie e il 4,1% i Cesaroni. Ma appunto si tratta di sogni.
Quando poi si affronta la vita reale, il 73,1% non vorrebbe genitori diversi da quelli che ha, dimostrando che alla fine i veri miti sono proprio loro, le persone che si prendono cura di noi ogni giorno, che ci aiutano, ci insegnano ad affrontare le difficoltà della vita, ci rimproverano, ci amano e diventano modelli di crescita e di vita.



Copyright © La riproduzione degli articoli di Mondo Voc richiede il permesso espresso dell'editore.