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Il giusto contrappeso dell’autonomia
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ORIENTARSI - Mondo Voc ottobre 2013 Torna al sommario
Il giusto contrappeso dell’autonomia
Al via il Sistema Nazionale di Valutazione delle scuole
Con il D.P.R 80 del 2013 è stato istituito il processo che porterà, nell’arco di pochi anni, ad avere una rendicontazione puntale dell’operato e della gestione delle istituzioni scolastiche, statali e paritarie.
di Novella Caterina
Con l’emanazione del Regolamento che ha istituito il Sistema Nazionale di Valutazione in materia di istruzione e formazione è stato messo a segno un punto importante per completare il processo avviato con il riconoscimento dell’autonomia scolastica.
Dall’autonomia …
Da oltre un decennio, infatti, da quando cioè è entrato in vigore il D.P.R. 275 del ’99, le istituzioni scolastiche sono diventate protagoniste nella definizione dell’offerta formativa da erogare agli studenti, provvedendo alla “progettazione e […] realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l'esigenza di migliorare l'efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento”.
È stato così disegnato un nuovo scenario per le scuole, sia statali che paritarie, e sono stati ampliati notevolmente, in coerenza con la riforma del titolo V della Costituzione e in forza del principio di sussidiarietà, gli spazi di azione ed intervento delle stesse.
… alla responsabilità
Tale facoltà genera inevitabilmente responsabilità. Le scuole devono rispondere del proprio operato e rendicontare agli stakeholder – termine che letteralmente significa portatori di interessi e che, nella pratica della scuola, sono le famiglie, gli enti locali, le associazioni, i cittadini – il ritorno educativo che sono state capaci di produrre ed assicurare.
Alla luce di tali premesse, il passaggio che chiude il cerchio è quello della valutazione. La rendicontazione è un’operazione che mette a nudo la scuola, con i suoi punti di forza e le sue criticità. È normale, pertanto, che prima di aprirsi all’esterno, mostrando i propri dati e le proprie informazioni, sia opportuna una riflessione su cosa si fa e su come si opera. È questo lo spirito del percorso disegnato dal citato Regolamento che, attraverso quattro fasi – da svolgersi ciascuna in un anno scolastico, a partire dal 2014/2015 – vedrà il susseguirsi di un momento dedicato all’autovalutazione, di un successivo tempo per la valutazione esterna, di un periodo per attuare un piano di miglioramento e, infine, di un ultimo step: la rendicontazione appunto.
Un timore da superare
L’idea della valutazione, tuttavia, genera una certa ritrosia e non è accolta con favore dal mondo scolastico che si sente, per questo, sotto pressione. Il termine valutazione, infatti, porta con sé spettri lessicali che ne fanno un concetto largamente inviso. “Determinazione del valore di cose e fatti di cui si debba tenere conto ai fini di un giudizio o di una decisione, di una classifica o graduatoria […]” spiega il vocabolario Treccani, evocando il più classico dei contesti in cui questa parola trova un campo di applicazione: quello degli esiti degli apprendimenti e del processo di maturazione degli studenti.
Valutare dunque non è mai vista come un’azione neutra ma, sottendendo parole come giudizio e classifica, quindi anche competizione, viene intesa con una connotazione carica di implicazioni ansiogene. Tradizionalmente siamo infatti abituati a vedere la valutazione come uno spauracchio e mai come un’opportunità, tesa al miglioramento.
Il valore della valutazione
Il Regolamento da poco emanato dovrebbe invece, e si spera lo faccia, segnare un cambio di passo culturale. Dovrebbe far entrare nell’ordine di idee che la valutazione è momento di crescita, di sviluppo consapevole, di allargamento degli orizzonti e delle prospettive. Ma anche che la valutazione e la susseguente rendicontazione sono atti dovuti.
Le pubbliche amministrazioni, e quindi anche la scuola, sono socialmente responsabili per definizione; se la res e le finalità sono pubbliche, infatti, l’intera società civile non solo ha interesse a conoscere l’andamento della gestione, ma ha anche il diritto di apprendere in che modo, con quali risorse e con quali ricadute sociali tale mission viene realizzata.
È auspicabile, perciò, che dopo una prima, comprensibile fase di agitazione rispetto a questa novità, le scuole capiscano il valore aggiunto che la valutazione ha nel favorire l’implementazione dei cambiamenti necessari a migliorare la qualità dell’offerta formativa e degli apprendimenti.
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La scuola diventa trasparente
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MEDIAEDUCATION - Mondo Voc febbraio 2012 Torna al sommario
La scuola diventa trasparente
Una piattaforma per la valutazione degli istituti
Nasce un nuovo servizio online che renderà la scuola conoscibile da tutti, in tutti i suoi aspetti. Il servizio, che oggi offre soltanto poche informazioni, sarà implementato progressivamente e arricchito di dati, fino alla pubblicazione, tra qualche anno, dei Rapporti di autovalutazione che le scuole saranno chiamate a redigere in ossequio ai principi che informeranno il futuro sistema di valutazione delle istituzioni scolastiche italiane, statali e paritarie.
di Novella Caterina
Il mondo evolve rapidamente grazie alle tecnologie e ai servizi digitali e la scuola sembra stare al passo con i tempi; si sperimentano le classi 2.0 e alcune scuole 2.0. Si introducono le lavagne interattive multimediali nelle aule e si studia con pc e tablet.
Ma anche il mondo dei servizi per le famiglie si svecchia e si digitalizza.
Entro breve tempo sarà possibile iscrivere i propri figli a scuola stando comodamente davanti al computer di casa, mentre sul fronte delle comunicazioni con i genitori sono stati già ampiamente testati ed acquisiti i sistemi per l’invio automatico di sms, che informano mamma o papà dell’eventuale assenza del proprio figlio, o quelli per la consultazione online dei voti e per la richiesta di colloquio.
La scuola in chiaro
Da oggi un’altra funzionalità sarà disponibile sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Si tratta della nuova ed innovativa piattaforma denominata Scuola in chiaro, uno strumento che permetterà alle famiglie di visualizzare una serie di dati ed informazioni sulle scuole italiane.
Al momento la piattaforma risulta popolata da pochi elementi, prevalentemente di tipo anagrafico.
Lo sviluppo però dovrebbe portare ad avere, una volta messa a regime l’implementazione del servizio, una vetrina online attraverso cui ciascuna scuola mostra ciò che fa e come si gestisce, nell’ottica della trasparenza e dell’accountability.
Una vetrina per valutare la scuola
Questo aspetto rileva particolarmente ai fini della valutazione e della rendicontazione del sistema di istruzione e formazione che sarà avviato entro il prossimo anno. L’autonomia scolastica, che ha cambiato il paradigma organizzativo delle scuole italiane, chiama la valutazione e la rendicontazione.
Le scuole, che hanno acquisito spazi maggiori di azione ed intervento, non possono non rendere conto del proprio operato. Devono perciò essere valutate per ciò che fanno e per come lo fanno e devono mettere a disposizione degli stakaholder i dati e le informazioni relative al contesto, ai processi, agli esiti delle azioni didattiche, organizzative ed amministrative intraprese.
Il percorso di valutazione, sulla base delle sperimentazioni avviate già da qualche anno, consterà di più fasi: autovalutazione dell’istituto, valutazione esterna, adozione del piano di miglioramento e rendicontazione.
Gli esiti di ciascuno step saranno pubblicati sulla citata piattaforma e saranno consultabili liberamente. Sarà così possibile, per le famiglie, le istituzioni del territorio, le associazioni, il personale scolastico conoscere tutti gli aspetti che riguardano un dato istituto. Conoscenza questa che ha un peso anche nella scelta della scuola cui iscrivere i ragazzi.
Il valore della rendicontazione
Vale la pena richiamare, a conclusione di questo discorso, una direttiva del Ministro della Funzione Pubblica sulla rendicontazione sociale nelle pubbliche amministrazioni (quindi anche delle scuole che tali sono), emanata nel 2006: “La rendicontazione sociale delle amministrazioni pubbliche – vi si legge - risponde alle esigenze conoscitive dei diversi interlocutori”.
Le sue finalità sono di “promuovere, diffondere e sviluppare nelle amministrazioni pubbliche un orientamento teso a rendere accessibile, trasparente e valutabile il loro operato da parte dei cittadini”. Ed è proprio in quest’ottica che le scuole saranno presto chiamate ad operare.
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