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copertina_Vaticano_IIIl numero di OTTOBRE 2012
affronta il tema

 

LA NUOVA PRIMAVERA DEL CONCILIO

 

L’11 ottobre 1962 Papa Giovanni XXIII apriva ufficialmente il Concilio Vaticano II pronunciando il discorso Gaudet Mater Ecclesia, con cui annunciava lo scopo del concilio, quello cioè di interpretare i segni dei tempi e aggiornare il modo di divulgare la dottrina cattolica.


A 50 anni di distanza, il Concilio Vaticano II è un evento spirituale che continua a segnare la vita della comunità cristiana. Paolo VI invitò a porsi nel suo “cono di luce”; Giovanni Paolo II ne parlò come di una “bussola” per la Chiesa entrata nel terzo millennio; per Benedetto XVI “è stato e rimane un autentico segno di Dio per il nostro tempo”.

Ma qual è stata la portata del Concilio? È ancora attuale il suo contenuto o i tempi richiederebbero invece un nuovo evento conciliare?


Giovanni Paolo II nella Novo Millennio Ineunte afferma: “Quanta ricchezza negli orientamenti che il Concilio Vaticano II ci ha dato! ... A mano a mano che passano gli anni, quei testi non perdono il loro valore e il loro smalto. È necessario che essi vengano letti in maniera appropriata, che vengano conosciuti e assimilati come testi qualificati e normativi del Magistero all'interno della Tradizione della Chiesa” (n.57).


Alle parole di Papa Wojtyla fanno eco le parole pronunziate da Benedetto XVI nel suo primo messaggio, il 20/04/2005: “Col passare degli anni i Documenti conciliari non hanno perso di attualità; i loro insegnamenti si rivelano anzi particolarmente pertinenti in rapporto alle nuove istanze della Chiesa e della presente socialità globalizzata”.


Dinanzi ai gravi problemi emergenti in questo III millennio si sente spesso ripetere che forse ci vorrebbe un Concilio Vaticano III. Certo, su alcuni problemi sarebbe senz’altro utile e comunque significativo che si pronunziassero insieme il Papa e tutti i vescovi del mondo. Ma, per quanto riguarda l’ipotesi di un Vaticano III, forse è preferibile dire: “Intanto, applichiamo il Vaticano II”. C'è ancora tanto da fare.


Non molto tempo fa in un articolo comparso sulla rivista Concilium si leggeva: “Il futuro dimenticato”. Il Concilio invece è il nostro futuro! Raccontiamolo ai giovani.


Gianni Epifani

 


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