07 Luglio 2014
Cristo al centro nell'europa di oggi
Convegno europeo delle Vocazioni.
L’iniziativa è promossa dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee) e si parlerà della chiamata di Dio nel mondo di oggi di fronte alla sfide di una società secolarizzata.
I giovani di oggi "faticano a percepire la voce di Dio, perché distratti dalla imperante subcultura del vuoto e del rumore". Per portare i giovani a Dio "bisogna saperli ascoltare e accompagnarli innanzi tutto nel silenzio, perché nel silenzio parla Dio dall‘interno del cuore umano".
Don Tadeusz Ruciñski, pastoralista e direttore di una scuola cattolica, ha portato la sua testimonianza durante il convegno europeo delle vocazioni, promosso dal Ccee e tenutosi a Varsavia dal 3 al 6 luglio. "L‘educazione cristocentrica a servizio delle vocazioni oggi" era il tema attorno al quale si sono confrontati i vescovi e i responsabili per la pastorale vocazionale e i delegati delle Conferenze episcopali in Europa e delle congregazioni religiose, provenienti da 18 Paesi: Albania, Austria, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Inghilterra e Galles, Irlanda, Italia, Lituania, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Ungheria. Era presente anche un delegato dagli Stati Uniti. Tra essi, 5 vescovi e oltre 30 sacerdoti. Ne è uscita rafforzata una indicazione di Papa Francesco: educare alla bellezza dell‘incontro con il Signore Gesù è la vera "pedagogia vocazionale della santità".
Nei quattro giorni di convegno la riflessione si è costantemente portata sull’educazione cristocentrica a servizio delle vocazioni, nell’attuale contesto culturale e sociale del continente europeo. A Varsavia, dunque, mons. Jorge Carlos Patron Wong, Segretario per i seminari presso la Congregazione per il clero, ha sottolineato un tema rilevante della vita cristiana: “Noi quotidianamente perdiamo il Cristo nella moltitudine di cose che facciamo. Questo ci dice l’importanza di ricuperare continuamente la sua centralità”. Dal canto suo mons. Marek Solarczyk, delegato della Conferenza episcopale polacca per la pastorale vocazionale, ha descritto la formazione dei seminaristi in Polonia sotto il regime comunista, dal 1946 al 1989, alla luce dei documenti dell’Istituto della memoria nazionale, riferendosi ai tempi della lotta aperta del regime ateo contro la Chiesa. Altre esperienze sono state portate dalla Francia e dal Portogallo. Mons. Oscar Cantoni, presidente della commissione Ccee per le vocazioni, ha affermato: “A noi l’audace compito di aiutare i giovani a trovare quel clima di ascolto in cui possa risuonare la voce del Signore, senza essere soffocata da tante altre voci”.
(www.agensir.it)