MEDIAEDUCATION  - Mondo Voc ottobre 2011                                                Torna al sommario

 

 

Un disegno di legge minaccia l’essenza della rete.


Rete, paradigma di libertà a rischio


La rete il vero paradigma dell’informazione indipendente. Chiunque può entrarvi e rendere pubblico il proprio pensiero, senza censure e senza limitazioni. Almeno per ora è così. È il luogo in cui le idee viaggiano libere e fanno il giro del mondo, raccolgono adesioni, suscitano opposizioni, aggregano intorno a sé gruppi di opinione, movimenti, pseudo partiti.


di Stella F.


mediaeducation_1La storia di un blog di successo

Il caso emblematico è rappresentato dal blog di Beppe Grillo. Comico genovese, per anni show man televisivo, viene allontanato dallo spettacolo a causa di alcune gag ritenute lesive dell’immagine di politici e partiti, e decide di aprire un suo blog. Nasce così, nel gennaio 2005, uno spazio online che, in poco tempo, diventa il più visitato e gettonato del web (pare tra i primi al mondo per numero di accessi). A pochi mesi dalla sua nascita l'edizione europea del settimanale statunitense Time lo elegge uno tra gli eroi europei dell'anno, per il coraggio nel campo dell'informazione pubblica; alla fine dello stesso anno riceve il premio www del Sole 24ore, come miglior sito web della categoria informazione e news. Nel 2009 la rivista Forbs lo colloca al nono posto tra i siti in lingua italiana più noti.


Il successo è confermato dal numero di seguaci. Quotidianamente sono milioni quelli che si collegano per conoscere un’altra faccia dell’informazione, quella taciuta o omessa dagli altri media che, per la loro struttura, sono soggetti al controllo degli editori. Il blog di Beppe Grillo invece, che con le sue denunce, le sue proposte, i suoi servizi giornalistici si propone come un vero e proprio quotidiano online, raccontando fatti, commentando notizie, raccogliendo scritti e pareri, documenti e testimonianze su problemi sociali, civili e politici in particolar modo, nasce e viaggia senza padroni che ne orientino la rotta e ne influenzino i contenuti.


Da quando esiste sono nati con lui e intorno a lui centinaia di movimenti non politici, impegnati attivamente in alcune lotte civili, e liste civiche che hanno eletto i loro rappresentanti nelle sedi istituzionali.

 


Un fenomeno interessante e straordinario

mediaeducation_2Un megafono che urla verità scomode, che solleva questioni delicate e insabbiate, che propone modi per cambiare le cose in un paese che, non lo si può negare, è pieno di insopportabili contraddizioni. Non è questo un proclama di appoggio al blog né si vuole entrare nel merito della bontà delle idee e dei contenuti proposti o sconfessarne la portata. Il blog, nonostante la notorietà, ha comunque la sua buona dose di critiche e chi pensa a metterne in risalto le incoerenze c’è già. L’intento è invece quello di descrivere un fenomeno straordinario. Il fatto cioè che chiunque, anche senza essere un popolare uomo dello spettacolo, possa dare voce alle proprie idee e divulgarle, sottraendosi a qualunque forma di controllo.


Solo in rete si può. Se sulla carta stampata, telegiornali, radio vige la legge del “io pago, io decido cosa si dice”, sulla rete queste barriere crollano.


E d’accordo che così possono circolare opinioni estreme, notizie false, istigazioni varie. Ma si tratta appunto di opinioni; chi vuole le condivide, chi preferisce le condanna o le smentisce. È questa la forza della rete; una grande piazza in cui si incontrano umanità diverse, in cui c’è posto e spazio per tutti, senza emarginazioni, spesso anche senza autorevolezza ma comunque senza censure. Una grande piazza che permette di far circolare velocemente e ovunque informazioni, anche quando interessi vari vorrebbero tenerle segrete.

 


mediaeducation__ottobre_4Libertà in pericolo

A minacciare questa libertà è un disegno di legge, conosciuto come il DDL sulle intercettazioni o legge bavaglio che, all’art 29, prevede la possibilità per chiunque si senta leso da un contenuto pubblicato online (su quotidiani, blog ecc.) di chiedere e ottenerne, sic et simpliciter, la cancellazione. Questo, senza una verifica sulla veridicità della notizia, senza un giudice terzo e imparziale che ne giudichi l’effettiva portata lesiva.

 

Di fatto la norma si tradurrebbe, qualora diventasse legge a tutti gli effetti, in una privazione della libertà di espressione che del web è elemento caratterizzante. Così chiunque potrà pretendere la cancellazione di notizie di cui non gradisce la diffusione, con grave pregiudizio della libertà di informazione e del diritto di essere informati.

 

 

 

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