imageh7 giugno 2013

Preti 2013, per annunciare Dio ai fratelli (di Milano e non solo)

Preti D.O.C.

Chi sono?
 
I diciannove diaconi che verranno ordinati sacerdoti questo sabato alle 9:00, nel Duomo di Milano, per l’imposizione delle mani del cardinal Angelo Scola, hanno fra i ventiquattro e i trentotto anni. Pur nelle differenze che li caratterizzano, hanno deciso di essere uniti nell’annunciare il nome di Dio ai fratelli.

Cosa c’entrano con me?
 
Rispetto allo scorso anno ho molti meno conoscenti fra i Preti ambrosiani 2013, ma penso che sia il caso di raccontare il mio legame con loro, elencandoli in base all’ordine con cui li ho incontrati.

Don Marco Fumagalli, nativo di Oreno di Vimercate, destinato a Cormano.
La prima volta che l’ho incontrato è stata ad un concerto del Gruppo Shekinah, mi pare fosse a Novate Milanese, circa tre anni fa. Ho attaccato bottone con lui perché stava parlando con una mia compagna del coro. L’ho incrociato in altre serate che il nostro coro tiene in giro per la Diocesi di Milano, ma per brevità citerò solo quella dello scorso anno, in occasione dell’Incontro Mondiale delle Famiglie. Il fatto che l’avessi visto anche allora mi ha fatto ben sperare che, in vista della sua Ordinazione, avrebbe fatto organizzare un concerto-meditazione nella sua parrocchia d’origine. Così sarà: la sera stessa dell’8 giugno, infatti, saremo a Oreno. Certo, mi verrà da cantare in maniera speciale per lui, ma so che devo allargare le mie intenzioni a tutta la sua comunità.

Don Claudio Fossa, nativo di Gallarate, destinato a Busto Arsizio.
Anche lui l’ho incontrato a un concerto, forse lo stesso di quando mi sono presentata a don Marco, sempre perché amico di un’altra ragazza del coro. Le occasioni in cui ho potuto salutarlo sono state poche e rapide, perlopiù al termine di celebrazioni in Duomo o in Seminario. In tutti quei momenti, si è dimostrato gentilissimo con me, sopportando i miei sfoghi e confidandomi le sue attese circa il ministero che stava per cominciare.

Don Giacomo Caprio, nativo di Milano (parrocchia Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo), destinato a Milano (parrocchia di San Vito al Giambellino).
Il 5 maggio 2011 avevo partecipato a una serata di preghiera e testimonianza per l’ordinazione sacerdotale di un giovane frate, Alessandro Zottarel, presso la parrocchia milanese Beata Vergine Immacolata e Sant’Antonio, popolarmente nota come “quella di padre Kolbe” perché nella via milanese dedicata a quel martire francescano. In quella circostanza, avevo sentito parlare un seminarista diocesano, proveniente dalla vicina parrocchia del Preziosissimo Sangue, ma mi sono presto dimenticata come si chiamava.
L’anno successivo, rivedendo nella medesima chiesa padre Alessandro, in occasione della chiusura del mese di maggio per il Decanato Romana-Vittoria, gli ho domandato il nome di quel giovane e a che anno di Seminario fosse, apprendendo che sarebbe diventato diacono a settembre.
Non ho mai parlato a don Giacomo, né l’ho cercato. Alcune settimane fa, però, ho avuto la sorpresa di leggere un’intervista dove raccontava, in prossimità del Corpus Domini, il suo legame con l’Eucaristia. Se un giorno lo incontrassi, spero di ricordarmi di ringraziarlo sia per questa, sia per l’altra testimonianza.

Don Alessandro Marinoni, nativo di San Vittore Olona, destinato a Fagnano Olona e Sulbiate Olona.
Tre giorni prima di quella serata al Kolbe ho partecipato, accodandomi ai giovani della parrocchia della Beata Vergine del Buon Consiglio a Milano, alla Serata Vocazionale presso la sede di Venegono Inferiore del nostro Seminario. Mentre stavo andando verso l’uscita, ho notato che, vicino a una bacheca, c’era una copia in piccolo del tableau di quell’anno. Ho chiesto a un seminarista di passaggio se potevo prenderla e lui me l’ha concesso. Già che c’ero, gli ho chiesto nome, cognome e anno di studi: Alessandro, all’epoca, era in IV Teologia. Salutandolo, gli ho raccomandato d’impegnarsi a comparire, due anni dopo, sul poster della sua classe, cosa che poi è avvenuta.
Nelle mie ultime scappate in Seminario l’ho incrociato spesso e, all’istituzione dei Lettori, ho ricevuto la Comunione da lui (ma è più importante Chi si va a ricevere!). In nessuno di quei momenti, però, gli ho rivolto la parola, certa che non si sarebbe ricordato di quel fugace scambio di battute. In fondo, è più importante che io mi ricordi di lui, no?
Non so molto di lui, ma ho apprezzato moltissimo i suoi contributi per il mensile del Seminario, La Fiaccola, che nel numero di maggio ha riportato un intervento di sua madre Luigia (riproposto qui).
Ieri, proprio quando non ci speravo più, alcune suore che conosco, che usano ritagliare dal poster i volti dei candidati al sacerdozio per far pregare per loro, mi hanno detto che l’avevano fatto anche per quelli di quest’anno. Ebbene, colui che la Provvidenza mi ha destinato in adozione spirituale, pur senza trascurare i suoi compagni, è proprio don Alessandro.

Don Luca Ferrarese, nativo di Busto Arsizio e destinato a Milano.
Anche in questo caso, c’entra il Gruppo Shekinah: due anni fa, infatti, abbiamo tenuto un concerto nella sua parrocchia d’origine, San Luigi e Beata Giuliana. Nel corso del buffet organizzato per rifocillare me e compagni coristi, ho conversato brevemente con lui.
A Pentecoste dello scorso anno, invitata alla celebrazione delle promesse solenni di alcune giovani nella Comunità delle Sorelle del Signore a Saronno, l’ho rivisto perché c’era una sua comparrocchiana tra le neo-consacrate, ma non mi ricordavo affatto di lui. Che pessima figura!

Quelli incrociati a Lourdes
Partecipando al pellegrinaggio diocesano a Lourdes, che precedeva di pochi giorni l’Ordinazione diaconale, ho visto alcuni dei seminaristi di V Teologia. Sapendo che erano lì per servir Messa, non li ho importunati, anche se mi sarebbe piaciuto domandare loro che ruolo avesse la Madonna nella loro vita, considerata anche l’imminenza degli Ordini sacri. Sono stati intervistati, invece, per il nostro magazine d’informazione religiosa, La Chiesa nella città. Agevoliamo il filmato, grazie.


Il loro Vangelo
 
Sono sempre curiosa di scoprire quale sia il motto dei preti novelli. Immagino che ci vogliano ore e ore di discussione, prima di scegliere una frase, biblica, patristica o tratta dal magistero dei Papi, che sintetizzi le aspirazioni di un’intera classe.
Per i novellini del 2013 la scelta è caduta sul versetto 23 del Salmo 22: “Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli”. Come spiega su La Fiaccola di maggio don Andrea Tosca (è nativo del Decanato dove sono andata ad abitare; forse lo incontrerò) da parte dei suoi compagni, si tratta di essere anzitutto annunciatori del fatto che dobbiamo chiamare Dio col nome di Padre e che dobbiamo  fare della fede in Lui la ragione della nostra vita.
Per loro significa, anzitutto, entrare in ascolto del mondo contemporaneo, osservando con attenzione tutte le sue espressioni. In tal senso è rientrata la decisione di contattare, mediante uno dei collaboratori al Nuovo Evangeliario Ambrosiano, gli artisti che vi hanno lavorato per corredarlo di immagini e colori. La scelta è caduta su Mimmo Paladino che, in un bozzetto ad acquerello di una delle opere lì contenute, rappresenta una folla di sagome sulle quali si stagliano quelle degli Apostoli e, distinta cromaticamente ma non figurativamente, quella di Gesù.
Per i Preti 2013, come ha scritto un altro di loro, don Daniele Franzetti, questo è un punto di partenza e di arrivo insieme. Personalmente, meditando proprio sull’acquerello di Paladino, auguro loro di non dimenticarsi di essere presenza di Gesù nel mondo di oggi e di comportarsi di conseguenza. Solo così il loro annuncio del nome di Dio Padre potrà dare un buon frutto.

P. S. Se cercate spartito e MP3 dell’inno “Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli”, musicato da monsignor Giuseppe Liberto, li trovate sul sito del coro “Laudar Cantando” di Parabiago, da dove viene don Mattia Colombo. Potete scaricare lo spartito e l’audio per le varie sezioni da questo link. Se invece siete in cerca delle preghiere dei fedeli per la settimana precedente l’ordinazione, contattate il Segretariato per il Seminario (segretariato chiocciola seminario.milano.it).

(http://testimoni-ando.blogspot.it)
Postato da: Emilia Flocchini