STORIE DI VITA - Mondo Voc febbraio 2011 Torna al sommario
ALESSANDRA AMOROSO
La favola di una ex commessa
di Vito Magno
Ha 24 anni, è diploma di ragioniera e quando canta arriva al cuore. Dei giovani usciti dai talent show è quella che gode del maggiore successo. Alessandra Amoroso, la cantante salentina il cui nuovo disco, “Il mondo in un secondo”, è subito volato ai primi posti della classifica delle vendite, ha conquistato in meno di due anni un esercito di fan, grazie alle sue qualità canore, al dono della simpatia, e anche alla fede professata pubblicamente. Prima di diventare famosa lavorava come commessa in un negozio di abbigliamento di Lecce.
“Il mondo in un secondo” è la parabola del tuo repentino successo. Non soffri di vertigini?
No, perché rimango sempre con i piedi per terra, anche se è cambiato tutto nella mia vita dal 25 marzo 2009, il giorno in cui ho vinto la finale di “Amici”.
Che cosa è cambiato?
Per esempio le amicizie, che pur restando le stesse non posso coltivarle con la quotidianità di una volta. È cambiato il lavoro: prima facevo la commessa, adesso la cantante, che è ben altra cosa! E poi la mia terra, il Salento. Sono cresciuta giocando nell’orto di mia nonna a Otranto. Quando passi l’infanzia nella tua terra non la dimentichi più.
Hai mai pensato di staccarti dal mondo in cui ora ti trovi?
Sì! Sì perché, anche se sto vivendo un momento magico e non mi posso lamentare, fare la cantante richiede tanto sacrificio, tante rinunce. Il cambiamento poi è stato talmente veloce che ancora non me ne rendo conto. Il semplice fatto di abitare lontano da casa costituisce una grandissima rinuncia. Anche la tranquillità si è rarefatta. Quando facevo la commessa la domenica me ne andavo al mare. Ora anche se ci vado con le amiche, è difficile fare un discorso senza essere interrotta da qualcuno che chiede una foto, un autografo.
Per restare a galla occorre essere virtuosi!
Proprio così. Occorre passione, amore, e molto altro.
Quali valori ritieni irrinunciabili?
La famiglia, l’amicizia, la terra natia, e poi l’amore verso un uomo.
E la fede?
Viene prima di tutto. Da ragazza facevo la chierichetta e cantavo nel coro della parrocchia. Ho molta fede: i miei portafortuna sono una medaglia della Madonna e una di sant’Antonio che mi sono state regalate da mia nonna. Ogni notte, prima di andare a dormire, fin da quando avevo sei anni, prego, faccio l’esame di coscienza e ringrazio Dio per quello che mi accade. Più di così non saprei che fare!
È vero che volevi farti suora?
Sì, è vero anche questo.
Saresti diventata una “Sister Act”!
Era il mio modello, mi immaginavo come lei che aveva la passione per il canto.
Perché poi hai desistito?
Perché è avvenuta dentro di me una cosa strana. Sono approdata a questa nuova strada come se qualcuno mi ci avesse portata per fare qualcosa di grande!
Quali canzoni del nuovo album ti rappresentano maggiormente?
Quelle in inglese. Lì si svela il lato del mio carattere estroverso, solare.
Il tuo carattere piace, non meno della voce ai tuoi numerosi fan. Pensi di avere una qualche responsabilità nei loro confronti?
Sento di dover dare loro ogni giorno qualcosa, di doverli stupire e ringraziare ogni momento.
Che consiglio daresti a chi volesse diventare cantante?
Di mettercela tutta, di non abbattersi alla prima porta sbattuta in faccia, di contare sul sostegno della famiglia, di andare comunque avanti, di crederci sempre, perché la musica è passione, è amore. Prima o poi il sole splende per tutti. Credere, infine, che “la fortuna aiuta gli audaci”.
“Per sognare un cielo azzurro oltre l’orizzonte”, dice la strofa di una tua canzone! Cosa c’è ora all’orizzonte di Alessandra Amoroso?
Sposarmi, avere una famiglia. Penso di avere gli stessi sogni delle ragazze che hanno desiderio di realizzarsi pienamente.
E se il successo ti dovesse abbandonare?
Ritorno a casa, alla vita di prima, senza rimpianti! Sono e continuo ad essere la commessa di Lecce che ha iniziato con il karaoke e che, se dovesse finire tutto, tornerebbe a fare il karaoke.
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