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giovani_e_lavoro_copIl numero di GIUGNO - LUGLIO 2012
affronta il tema


I giovani e il lavoro:

FUTURO FRAGILE

 

Quello del lavoro è un tema su cui si è indagato già altre volte, ma lo scenario è in continuo e repentino cambiamento. Purtroppo peggiorativo. Il momento storico pone all’attenzione quella che ormai è diventata, senza alcun dubbio, una grande emergenza sociale. Le cronache raccontano ogni giorno dei suicidi derivanti dalla perdita di lavoro; i dati restituiscono una fotografia preoccupante del mercato del lavoro e della disoccupazione; le istituzioni intervengono con moniti, auspici e tentativi di riforme che, forse per l’urgenza, non sembrano dare risposte soddisfacenti al problema.


Anche per la Chiesa quella del lavoro è una priorità assoluta. Per questo non si stanca di fare appello alla politica perché, soprattutto nel difficile momento di crisi che il Paese sta attraversando, si acceleri una ripresa reale. “C'è bisogno di lavoro, lavoro, lavoro. Non smetteremo di chiederlo, tanto il lavoro è connesso con la dignità delle persone e la serenità delle famiglie”, ha ribadito il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, nella prolusione all'Assemblea Cei che si è svolta dal 21 al 25 maggio scorsi.


In questo scenario a pagare il prezzo più alto sono soprattutto i giovani con un tasso di disoccupazione che ha raggiunto, quest’anno, una percentuale del 35,9%. In pratica nel nostro Paese un giovane su tre è disoccupato. Come vivono tutto ciò i giovani? Quali preoccupazioni hanno rispetto al loro futuro? Come reagiscono ai problemi del lavoro che colpiscono le famiglie di appartenenza? Credono ancora nel Paese e nella sua capacità di reagire e offrire loro un futuro, una speranza, il diritto al lavoro?


Il grande pensatore François-Marie Arouet Voltaire diceva: “Il lavoro ci salvaguarda da tre grandi mali: la noia, il vizio, la povertà”. Senza il lavoro l’unica prospettiva per i nostri giovani è solo un futuro fragile.


Gianni Epifani



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