I. SITUAZIONE ATTUALE DELLE VOCAZIONI ADULTE E DEI SEMINARI E PRASSI DELLA S. CONGREGAZIONE
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1. Le vocazioni di adulti (qui prese nel senso più ampio cioè tutte quelle vocazioni che non entrano nella nozione della cosiddetta vocazione o via educativa "normale") in questi ultimi anni sono state molto numerose in tutta la chiesa. Sono da considerarsi veramente in modo positivo come segno di un consolante rinnovamento spirituale nelle assemblee di uomini maturi e rimedio per attenuare almeno in parte l'odierna penuria di vocazioni sacerdotali.
2. Le esperienze avute nei seminari con vocazioni adulte sono generalmente buone. Si avverte tuttavia la necessità di una maggiore prudenza e circospezione nella selezione di tali vocazioni, come pure di una certa pedagogia adattata alle esigenze dell'età o della condizione socio-culturale dei singoli candidati.
3. Il giudizio circa l'importanza delle vocazioni adulte e le idee circa la loro formazione differiscono notevolmente da nazione a nazione, talora anche nell'ambito della stessa nazione. In alcune regioni si stanno tentando varie formule nuove, che danno spazio in varia misura al pluralismo pedagogico e sacerdotale.
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4. Si costata anche la diversità di atteggiamento pratico che viene assunto nei riguardi del seminario per vocazioni di adulti. Infatti vi sono alcune regioni in cui esso è ritenuto superato (Francia, Olanda, Belgio francofono), e regioni in cui esso è incoraggiato assieme ad altre formule pedagogiche più avanzate (Columbia, Germania, Austria). Per quanto concerne quest'ultima situazione, in vari casi si teme che tali nuove vie mettano in pericolo la sorte dei seminari per adulti.
5. In alcune nazioni per vari motivi si è orientati a risolvere i problemi pedagogici delle vocazioni di adulti nell'ambito del seminario normale. La qual cosa non di rado sembra offrire vari vantaggi ai seminari stessi, sia per l'aumento degli alunni sia per le nuove esperienze spirituali e apostoliche con le quali gli adulti possono giovare gli altri loro compagni di corso. Tuttavia in casi di tal genere di solito si deve insistere sull'osservanza delle norme canoniche quanto alla durata del corso di studi, evitando le riduzioni arbitrarie del corso filosofico e teologico senza la dovuta dispensa.
6. Alcune (poche) nazioni dimostrano scarsa attenzione verso le vocazioni di adulti a motivo della sufficienza di vocazioni "normali" o "classiche", che sembrano doversi preferire. Questo tuttavia nelle attuali circostanze si deve ritenere meno giusto, dal momento che le vocazioni vanno promosse e suscitate non solo a vantaggio della singola diocesi o dei singoli popoli, ma per venire incontro alle necessità della chiesa universale. Qui appare chiaro il compito che spetta alla santa sede nel promuovere e coordinare tali iniziative.
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7. La tendenza a preferire ed esaltare le vocazioni di adulti in alcune regioni viene favorita in modo esagerato o con speciali programmi pastorali, o anche per mezzo di una costosa diffusione delle idee, con grave danno per le vocazioni di adolescenti e per i seminari minori, aggravando la loro difficile situazione. Perciٍ si fa impellente la necessità di impegnarsi per l'instaurazione di un giusto equilibrio, dal momento che l'odierna penuria di vocazioni non puٍ essere superata con le sole vocazioni di adulti. In ogni caso va riconosciuta la necessità di istituzioni e strutture adatte, che siano idonee a favorire in modo efficace qualsiasi genere di vocazioni sacerdotali. Infatti vi sono regioni nelle quali i seminari minori, rinnovati dal punto di vista pedagogico, offrono inestimabili vantaggi nella cura delle vocazioni, tanto che la chiesa non potrebbe far senza di essi.
8. Dobbiamo qui notare anche una nociva propensione che oggi si diffonde in alcune regioni tendente a scindere dalla "istituzione" la cura delle vocazioni e la formazione sacerdotale per trasferirle alla "base", alla quale vengono dati il diritto e la facoltà di formare i sacerdoti per le proprie esigenze particolari secondo criteri speciali propri. La qual cosa non è ammissibile. Infatti la formazione sacerdotale, e di conseguenza anche la figura del sacerdote, devono dipendere dalla volontà della legittima autorità ecclesiastica, alla quale soltanto compete il diritto di regolamentare la formazione, la vita e l'azione del sacerdote con opportune leggi e norme.
9. Il criterio secondo cui in certe regioni si concepisce e si attua la formazione "degli adulti" genera alcuni gravi problemi, che sono già stati trattati nel sinodo dei vescovi del 1971. Riguardano: il lavoro manuale o professionale rimunerato ("professionalizzazione" dei sacerdoti), il ministero a tempo pieno e a tempo limitato, la lotta di classe, l'attività politica, il celibato. Questi fatti - riguardanti per es. "le piccole comunità" in certe regioni del Brasile, taluni generi di "gruppi di formazione" in Francia, Canada e Belgio - benché appaiano piuttosto limitati come numero, contribuiscono tuttavia non poco ad aggravare le odierne difficoltà dei seminari.
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10. Queste nuove formule pedagogiche generalmente insistono sulla necessità di riconoscere pieno valore formativo agli elementi insiti nella cultura popolare e alle concrete esperienze della vita; elementi che in talune circostanze vengono preferiti alla formazione intellettuale classica. Tuttavia, benché non si possa negare l'utilità di tali esperienze, è molto difficile accettarle in qualità di prima condizione, quasi generale ed esclusiva, per accedere al sacerdozio come qua e là si pretende. La sacra congregazione ritiene che si debbano sconsigliare i vari esperimenti di tal genere, soprattutto quando sono proposti in situazioni agitate e confuse e pretendono semplicemente di sostituirsi alla formula educativa classica.
11. Benché si debbano riconoscere ed apprezzare molto le particolari esigenze di adattamenti pedagogici alle diverse culture e gruppi sociali, tuttavia è necessario vagliarle e tradurle in pratica nel pieno rispetto delle leggi ecclesiastiche vigenti. In ogni caso si richiama l'urgente necessità di opporsi alla tendenza oggi abbastanza diffusa ad eliminare la differenza tra ciٍ che va ritenuto "norma" e ciٍ che è semplicemente "eccezione". La cura e la formazione delle vocazioni di adulti, adottando uno speciale regime di vita e di studio, deve apportare alla vigente disciplina canonica un conveniente completamento, senza vanificarla e senza sovvertirla. Perciٍ essa deve attuarsi, se è possibile, nell'ambito di uno speciale seminario riservato a tali vocazioni, o in seminari normali, seguendo speciali programmi adattati ai singoli casi.
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12. Nella formazione delle vocazioni adulte di qualunque genere e di qualunque grado culturale si deve dare importanza fondamentale ad una solida formazione spirituale e teologica. Infatti questa deve essere integra nella sostanza e certa e sana nella dottrina; non va confusa con la formazione diaconale o con la preparazione dottrinale dei laici all'apostolato. La formazione teologica che prende le mosse dalla condizione sociale e dall'esperienza della vita e tende soltanto a trasformare la società, come oggi avviene in vari casi, nella sua concezione e struttura fondamentale non risponde nè alle esigenze di integrità nè ai postulati di un sano equilibrio. Nelle attuali circostanze non si insisterà mai abbastanza sulla necessità di un equo e giusto modo nella formazione sacerdotale e di conseguenza anche su quella semplificata per le vocazioni adulte.
13. Nel formare le vocazioni adulte si deve usare la massima attenzione per custodire l'unità del sacerdozio cattolico. Perciٍ nell'attuare i vari adattamenti necessari non si devono accentuare le differenze che separino gli "adulti" dalla via normale; al contrario si deve fare in modo che questa distanza in qualche modo venga ridotta o con opportuni mezzi compensata.
II. INDICAZIONI EMERSE DALLE DELIBERAZIONI DELLA ASSEMBLEA PLENARIA
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I padri hanno dedicato la massima attenzione al tema delle vocazioni di adulti. Tale attenzione si è manifestata chiaramente non solo nell'accurata analisi delle questioni loro proposte, ma anche nel sincero sforzo di tutti per offrire ad esse indicazioni, fondate su esperienze, che apparivano necessarie o utili per stimolare e orientare i futuri lavori dell'ufficio per i seminari. I loro principali suggerimenti e orientamenti si possono raccogliere sia in base alla concordanza di idee su alcuni punti di maggiore importanza, sia in base ad alcune iniziative concrete, che hanno ritenuto di doversi prefiggere alla nostra attività in futuro.
a) Concordanza di opinioni su alcuni punti
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1. I padri hanno accettato e approvato all'unanimità l'esposizione della situazione (cf. sopra, nn. 1-13) e dell'orientamento pratico della sacra congregazione, pure tracciato ivi, intorno alle principali questioni riguardanti le vocazioni, il sacerdozio e le istituzioni educative.
2. Tutti i padri considerano il seminario maggiore, riformato secondo il decreto "Optatam totius" e il "Regolamento fondamentale", come necessario fondamento e centro di orientamento, al quale deve far riferimento qualsiasi autentica formazione sacerdotale, anche quella che viene data alle vocazioni adulte.
3. Parimenti dai membri della assemblea plenaria è stata confermata quanto alla sostanza la validità del seminario minore; in ogni caso l'aumento di vocazioni adulte conseguito in questi ultimi anni, non rende superflui o inutili gli istituti e i mezzi adottati dalla chiesa in passato per incoraggiare e formare le vocazioni sacerdotali.
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4. A detta dei padri in questi ultimi anni incominciano a diventare frequenti le vocazioni adulte, che manifestano il desiderio di una vita impegnata e austera nell'ambito di un seminario bene strutturato quanto a disciplina, studi e direzione spirituale.
5. Fra i padri è prevalso il parere della necessità di curare la formazione filosofica e teologica delle vocazioni adulte in un seminario maggiore normale, considerando sempre tuttavia l'opportunità di speciali adattamenti per i singoli casi. Ne consegue la necessità o l'opportunità di seminari per vocazioni adulte nel grado di studi medi( ginnasio e liceo) più che di studi filosofico-teologici.
6. Soltanto pochi padri sembravano espressamente favorevoli alla formula di un seminario maggiore per vocazioni adulte. Da ciٍ si puٍ dedurre che la creazione di tali seminari non si puٍ raccomandare indiscriminatamente, ma va piuttosto saggiamente esaminata e vagliata nei singoli casi secondo le particolari circostanze del luogo.
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7. Da parte di tutti è stata osservata la carente situazione della formazione umanistica e filosofica e non solo nelle vocazioni adulte, ma anche in quelle normali. Perciٍ la differenza che c'era un tempo tra queste due categorie, in molti casi ora è diminuita. Di conseguenza anche per questo motivo oggi si avverte la necessità di un più intenso lavoro pedagogico nell'ambito del seminario maggiore più che in un seminario speciale per vocazioni adulte.
8. A giudizio della maggior parte dei padri le difficoltà nello studio del latino costituiscono un problema comune e perenne delle vocazioni adulte; tuttavia, secondo l'opinione di quasi tutti, si deve richiedere da tutti i candidati almeno una conoscenza minima di questa lingua.
9. Non sono mancati i padri che hanno riconosciuto la necessità di istituire particolari sperimentazioni pedagogiche con le vocazioni adulte in determinate situazioni e circostanze (per es. in taluni gruppi sociali, o regioni del cosiddetto "Terzo Mondo", ecc.). Tali sperimentazioni tuttavia si dovranno condurre sotto la responsabilità delle conferenze episcopali e con l'approvazione della congregazione per l'educazione cattolica.
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10. Quasi tutti i padri hanno espresso un giudizio positivo circa la qualità spirituale e l'idoneità pastorale "degli adulti".
11. Moltissimi padri hanno manifestato viva sollecitudine e preoccupazione per l'unità del clero e per la sua coesione interna nella diocesi; a tale riguardo sono state espresse non poche perplessità e opposizioni in riferimento ai tentativi di creare due (o più) classi di sacerdoti, distinti dal punto di vista della cultura e della legge del celibato. In questo modo sono state chiaramente deplorate talune formule educative limitate esclusivamente ad una sola classe sociale.
b) Alcune proposte d'azione positive e concrete
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1. All'ufficio per i seminari è stata affidata l'opportunità di uno studio più approfondito dei problemi riguardanti l'adattamento pedagogico e culturale, che oggi pare doversi richiedere in talune situazioni particolari. A tale scopo è stato deciso che presso la congregazione per l'educazione cattolica si costituisca una speciale commissione composta da rappresentanti della medesima s. congregazione e delle congregazioni per l'evangelizzazione dei popoli, per i religiosi e gli istituti scolari.
2. Inoltre, all'ufficio per i seminari è stato affidato l'incarico di continuare a raccogliere elementi più abbondanti non solo circa l'esistenza e il numero delle vocazioni adulte, ma anche circa le loro qualità e attitudini pastorali, quali si manifestano nel ministero pastorale dopo l'ordinazione sacerdotale.
3. I padri hanno ripetutamente esortato la sacra congregazione a dedicare particolare attenzione alla formazione spirituale delle vocazioni adulte, soprattutto di quelle che seguono speciali vie di preparazione. La medesima sollecitudine è stata manifestata anche per una loro solida formazione teologica.
4. Parimenti è stato raccomandato alla sacra congregazione di vigilare affinché le assidue cure delle vocazioni adulte non avvengano a danno del seminario maggiore, diminuendone in pratica l'importanza e la stima e insinuando nell'animo un'eccessiva esaltazione della comunità di origine o di adesione a danno della comunità presbiterale, alla quale il sacerdote appartiene in forza del sacramento.
5. Le particolari condizioni culturali delle vocazioni adulte mettono più chiaramente in luce l'urgente necessità della formazione permanente del clero. Tuttavia affinché essa possa ottenere la dovuta attenzione e conseguire frutti positivi, bisogna darsi da fare perché i sacerdoti imparino a dedicarsi con amore e perseveranza agli studi teologici fin dagli anni del seminario.
Abbiamo ritenuto di dover dire tutto questo a vostra eminenza (eccellenza) per una opportuna informazione, e, come speriamo, anche per una certa utilità pratica. Infatti non dubitiamo che una conoscenza più accentuata dei problemi principali e delle nostre preoccupazioni possa offrire a voi e ai vostri confratelli nell'episcopato utili elementi di meditazione nell'assolvere i gravi compiti pastorali che premono nel campo dei seminari e delle vocazioni anche in questa diletta nazione. E d'altro lato sia certo che questa sacra congregazione gradirà di buon animo le notizie, le esperienze e tutte le osservazioni che ci segnalerà amichevolmente circa i temi sopra trattati. Tale mutua comunione nelle preoccupazioni e la fraterna collaborazione per conseguire le superiori finalità nella formazione sacerdotale ci sembra la condizione prima e necessaria per raccogliere a suo tempo i sospirati frutti.
Colgo volentieri questa occasione per salutarla con il massimo rispetto e mi professo suo aff.mo in Cristo Gesù.
Antonio Javierre , segretario.
F. Marchisano , sottosegretario.
Roma, 14 luglio 1976