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panaf08Dicembre 2012

 

84° capitolo generale dei cappuccini

Un evento di fraternità

Primo impegno del capitolo è stato quello di rinnovare il governo centrale della fraternità. ma il compito maggiore è stato senz’altro quello di predisporre la rielaborazione delle costituzioni. fra mauro jöhri confermato per il nuovo sessennio nell’ufficio di ministro generale.

Presentando la figura di san lorenzo da brindisi, benedetto xvi ha affermato: «anche i fedeli più semplici, non dotati di grande cultura, furono beneficati dalla parola convincente di lorenzo, che si rivolgeva alla gente umile per richiamare tutti alla coerenza della propria vita con la fede professata. questo è stato il grande merito dei cappuccini […] che, nei secoli xvi e xvii, contribuirono al rinnovamento della vita cristiana, penetrando nella società con la loro testimonianza di vita e il loro insegnamento» (23 marzo 2011). incoraggiati a procedere su questa scia nella nuova evangelizzazione, i frati minori cappuccini hanno celebrato a roma dal 20 agosto al 23 settembre 2012 il loro 84° capitolo generale.
all’inizio del 2012 l’ordine dei cappuccini comprendeva 10.364 frati, dei quali 8.851 con voti perpetui, con una flessione di 429 unità rispetto ai dati del capitolo generale del 2006. l’ordine è presente in 106 nazioni, attraverso 124 circoscrizioni, cioè 81 province, 26 viceprovince, 17 custodie, 31 delegazioni o luoghi di presenza.
tale articolazione si è riflessa nella composizione del capitolo generale, costituito da 169 membri tra ministri provinciali e delegati. la complessa macchina organizzativa era integrata da 51 officiali e 10 aiutanti. i lavori sono stati resi accessibili attraverso un apposito sito internet (www.capitulum2012.info) tuttora aperto, ricco di testi, notizie, immagini fotografiche e video postati anche su un canale you tube (ofmcaptv). tanto ricco già per l’incontro di tanti frati da tutto il mondo, il capitolo è stato reso ancora più significativo dai pellegrinaggi ad assisi, leonessa e s.g. rotondo, e dai concerti di andrea bocelli e del vocalia consort choir. in apertura dell’assemblea è stata altresì inaugurata la rinnovata chiesa del collegio internazionale, col presbiterio allestito da padre marko rupnik. il 5 settembre 2012 i capitolari si sono recati in visita da benedetto xvi, il quale li ha ricevuti nell’aula paolo vi.

fratelli chiamati al servizio di animazione
primo impegno del capitolo è stato quello di rinnovare il governo centrale della fraternità. con ampio consenso è stato confermato per il nuovo sessennio nell’ufficio di ministro generale fra mauro jöhri, della provincia svizzera. gli sono stati posti accanto come consiglieri i fratelli štefan kožuh, sloveno, vicario generale; mark schenk, statunitense; pio murat, francese; sergio dal moro, brasiliano; cesar acuin, filippino; raffaele della torre, italiano; michael fernandes, indiano; hugo mejía morales, peruviano; jean-bertin nadonye, congolese. di questi, uno solo era presente nel consiglio precedente, e dunque il gruppo di animazione è stato rinnovato per otto decimi.

la rielaborazione delle costituzioni
il capitolo del 2006 aveva dato al governo centrale il mandato di impostare una disciplina della solidarietà del personale tra le circoscrizioni, nonché di approfondire la fisionomia fraterna (cioè né laicale né clericale) dell’ordine, e ancora di completare la ricezione dei consigli plenari vi (1998) e vii (2004) rispettivamente sulla povertà in fraternità e su minorità e itineranza. ma il compito maggiore era senz’altro quello di predisporre la rielaborazione delle costituzioni.
in verità l’ordine già si era dato le costituzioni postconciliari nel 1968, e nel 1982 le aveva ulteriormente perfezionate. tuttavia il capitolo generale del 2000 aveva deliberato di procedere alla separazione delle norme fondative, mantenute nelle costituzioni e soggette all’approvazione della santa sede, dalle norme disciplinari, destinate a confluire in un codice complementare per la cui modifica è sufficiente l’intervento dello stesso capitolo generale. tale operazione formale è parsa però anche un’opportunità per arricchire le norme costituzionali con l’apporto dei consigli plenari citati nel paragrafo precedente, nonché con i riferimenti al magistero recente sulla vita religiosa e quindi essenzialmente all’esortazione postsinodale vita consecrata di giovanni paolo ii. è cominciato dunque un imponente lavoro preparatorio, condotto da una commissione presieduta dal precedente vicario generale fra felice cangelosi, e confluito in un instrumentum laboris articolato in tre corposi volumi.
nell’arco di tre settimane, con un ritmo d’attività impegnatissimo, tra sessioni di gruppi e sessioni assembleari, il capitolo ha prodotto l’atteso risultato di un testo costituzionale che rispetta il più possibile quello precedente, vi inserisce i richiesti aggiornamenti, e ne separa in un codice a parte le “ordinazioni”. si tratta di 189 numeri, distribuiti in 12 capitoli sullo schema della regola di san francesco. attende ancora di essere limato da una commissione redazionale e da una commissione giuridica, nonché soprattutto di essere approvato dalla santa sede, ma nel frattempo ne è comunque disponibile il testo stampato in una edizione pro manuscripto.
sebbene, dunque, una lettura approfondita sia attualmente non possibile, si possono tuttavia notare alcune note dominanti. la più cospicua è di certo il conferimento sistematico di un profondo fondamento trinitario a ognuno dei capitoli che regolano la vita cappuccina nelle sue colonne portanti.
dal punto di vista strutturale, da un lato è notevole la semplificazione operata attraverso la riduzione delle circoscrizioni a due soli tipi, la provincia e la custodia, con l’eliminazione perciò della viceprovincia; dall’altro colpisce la spinta verso la pratica sistematica della collaborazione tra le circoscrizioni, sia a motivo della necessità di mettere in comune le forze sia perché la collaborazione è un’ottima espressione di fraternità e minorità.
quanto all’apostolato, un rinnovato vigore è stato impresso al rapporto con la parola di dio e al suo servizio, mediante la predicazione e la pratica con la gente della lectio divina.

frontiere del futuro impegno
un ordine ricco di storia e presente ovunque come quello dei cappuccini non potrà non armonizzare l’orizzonte globale con l’articolazione locale della propria presenza. nondimeno, la nostra una e pluriforme fraternità è attesa dal confronto con alcune sfide future, quale che sia il luogo in cui è mandata. perciò, al termine della sua relazione, il ministro generale ha indicato le priorità del futuro.
nell’avvicendamento tra generazioni è strategico salvaguardare la trasmissione integrale del carisma. ciò che in italia può venire in automatico da una comprensione popolare dell’identità cappuccina che si mescola con la stessa identità italiana, può dover essere meglio chiarito in altri luoghi dove l’ordine è presente da pochi decenni o anni e dove la fisionomia del frate tende a confondersi con quella, sbiadita, di un “prete con il saio”. però anche dove l’ordine vanta una presenza secolare, può essere necessaria l’emancipazione da una mentalità secolarizzata e il recupero deciso del primato della vita di fede e della consacrazione.
salva la necessità di coniugare l’unità con la pluriformità, occorre anche promuovere il confronto tra le varie sensibilità e culture presenti nell’ordine su ciò che è centrale, non negoziabile, caratterizzante ed esige perciò di ricevere convergenza e condivisione da tutti i frati di qualunque territorio e tempo storico.
in molti luoghi, l’ordine, eccessivamente clericalizzato, è impegnato principalmente nell’apostolato parrocchiale. la diversificazione dell’impegno apostolico, a cominciare dal ritorno nelle “periferie”, favorirebbe il recupero della vita fraterna in comune e l’esercizio del ministero e del lavoro come espressione della consacrazione religiosa.
ancora, è necessario ritornare all’ascolto della gente, con i suoi problemi, e delle culture, con i cambiamenti che segnano tutti i continenti, emancipandosi da una mentalità autoreferenziale e recuperando la disposizione ad essere “i frati del popolo”.
infine il ministro generale per tutto l’ordine e per ogni cappuccino ha auspicato il desiderio dello spirito del signore, secondo l’esortazione di san francesco: “avere lo spirito del signore e le sue opere, pregare sempre con cuore puro e aver umiltà, pazienza nelle persecuzioni e nelle infermità, e amare quelli che ci perseguitano e ci riprendono” (regola bollata, x). appunto sostenuti dallo spirito i cappuccini proseguono la testimonianza e il servizio che dal 1528 nella chiesa offrono al mondo.

(fra francesco neri, su testimoni 19 del 2012)