Luglio 2012
Missionarie_assembleari_con_Giovanna_Venturi
VIII Assemblea delle Missionarie dell’Immacolata - Padre Kolbe

Quando il fuoco dell'amore si accende

I due simboli del logo, cuore e mondo, hanno fatto da contesto e da guida ai lavori,sapendo che più l’amore di Dio cresce dentro di noi, più cresce l’amore, la passione per il mondo.La sintesi è nel cuore, che amando Dio apprende ad amare il mondo.

In un mondo che cambia molto velocemente, è non solo necessario, ma anche urgente, oggi trovare nuove risposte alle sfide che continuamente si presentano, mettendosi in ascolto dello Spirito che parla attraverso i “segni dei tempi”. È alla luce di questo presupposto che le Missionarie dell’Immacolata– Padre Kolbe, dal 13 al 27 maggio scorso, hanno celebrato e vissuto come momento di grazia, di gioia e di discernimento la loro VIII Assemblea generale ordinaria, nella sede centrale dell’Istituto a Borgonuovo (BO). Vi hanno preso parte 36 Missionarie provenienti dalle diverse comunità presenti in Italia, in Argentina, negli Stati Uniti, in Bolivia, in Brasile, in Lussemburgo e in Polonia. Divisa in due fasi, nella seconda, dedicata soprattutto alla programmazione futura, alle Missionarie si sono uniti anche i Volontari dell’Immacolata– Padre Kolbe, laici aggregati, anch’essi rappresentativi delle varie nazioni in cui l’istituto è presente, e due Missionari dell’Immacolata – Padre Kolbe provenienti dal Brasile.

Tema e filo conduttore
Il tema che ha aperto e guidato l’Assemblea generale Con il mondo nel cuore, con il cuore nel mondo, ha abbracciato in forma trasversale tutti i momenti (celebrazioni, verifiche, incontri assembleari o in gruppo) in quanto particolarmente significativo per l’Istituto in questa fase della sua storia. Esso scaturisce dal cammino fatto in questi anni a partire dalla riflessione sulla nostra natura, identità secolare e quindi dall’urgenza di vivere come consacrate secolari una spiritualità di sintesi tra l’amore di Dio e l’amore del mondo.
In apertura dei lavori, la direttrice generale uscente, Marina Melis, ha spiegato il tema e i suoi due simboli, cuore e mondo, come realtà poste in comunicazione tra loro, l’uno nell’altro, come appare dal logo stesso dell’Assemblea.
Il cuore. «Dall’Incarnazione del Figlio di Dio cogliamo un tratto che ci appartiene e ci interpella: Dio ama il mondo. Lo ama con passione, cioè “patendo” per il mondo. Egli non è venuto a giudicare il mondo. È quella che possiamo definire l’attitudine positiva verso il mondo, la simpatia per tutto ciò che l’uomo vive, non negando le contraddizioni a cui è soggetto, non tirandosi fuori, ma fermentandolo di Vangelo. Più l’amore di Dio cresce dentro di noi, in una relazione intima, profonda, appassionata, più cresce l’amore, la passione per il mondo, perché il nostro cuore comincia ad assomigliare al cuore di Dio, al cuore di Cristo che ha dato la vita per la vita del mondo. Sì, la sintesi è nel cuore, che amando Dio apprende ad amare il mondo».

Il mondo. «Noi tutte dovremmo essere “specializzate” in questa attitudine positiva verso il mondo, con la stessa passione di Dio e come ala avanzata di una Chiesa chiamata a camminare nel mondo e con gli uomini del nostro tempo, guardandoli con simpatia e speranza. Il mondo è in mani sicure: “Il principe di questo mondo è stato gettato fuori” (Gv 12,31). Questo non significa assenza di discernimento o atteggiamento acritico, ma fiducia, attitudine a cogliere il passaggio di Dio nella storia, a coglierlo in ogni anelito di libertà e in ogni desiderio di bellezza che abita gli uomini del nostro tempo. Significa anche capacità di cogliere i segni del Regno che, come dice Gesù, è nascosto e può trovarsi là dove non ti aspetteresti. In questo senso noi siamo chiamate, attraverso la nostra vita, la nostra testimonianza e missione, a santificare le realtà terrene, a riconsacrare a Dio nel nostro cuore quel mondo che, uscito buono e bello dalle sue mani, attende pur sempre di riacquistare il suo primitivo splendore».

Quattro sessioni di lavoro
L’Assemblea è stata caratterizzata da quattro sessioni di lavoro con altrettanti temi, priorità, progetti, fedeli a quanto suggerito dal nostro Fondatore, padre Luigi Faccenda, in una lettera del 1976: «Siete alla vigilia dell’Assemblea Generale: un momento particolare nella vita dell’Istituto, che non si esaurisce con l’elezione del nuovo Governo ma che ha la sua influenza nel futuro, se ci si confronta alla luce delle Costituzioni, degli insegnamenti della Chiesa, delle grazie e degli aiuti ricevuti, e se si sta in ascolto delle esperienze di tutti e di ciascuno. Occorre saper vivere l’istante, per vivere il futuro che ci attende, rispondendo ai disegni che Dio ha su di voi, e che sono conseguenza della vostra stessa vocazione mariana- missionaria». In obbedienza a questo spirito, nella I sessione informativa abbiamo riletto il cammino percorso negli ultimi sei anni attraverso l’ascolto delle varie relazioni nazionali e generale. Uno sguardo ampio e universale sulle diverse realtà in cui viviamo e operiamo: Italia, Bolivia, Polonia, Lussemburgo, Brasile, Argentina, Stati Uniti. Paesi molto diversi tra loro per cultura, tradizione, situazione politica, economica e sociale, ma nei quali la nostra missione rimane quella di essere segno dell’amore, della misericordia e della tenerezza di Dio per ogni uomo attraverso l’opera di evangelizzazione e di promozione umana, che si realizza secondo forme e mezzi diversi che le esigenze dei luoghi e delle varie culture ci suggeriscono. La nuova evangelizzazione, le sfide della secolarizzazione, l’intercultura, il progressivo allontanamento delle nuove generazioni dalla fede: tanti i temi affrontati e messi a fuoco per cercare insieme una risposta, nuove modalità di annuncio e di azione missionaria.

Nella II e III sessione elettiva siamo state chiamate a scegliere ed eleggere la direttrice generale, guida e segno di unità nella nostra Famiglia consacrata. Sabato 19 maggio, alla presenza di padre Attilio Carpin, vicario episcopale della vita consacrata, – in rappresentanza del cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna – è stata eletta Giovanna Venturi; con lei un nuovo Consiglio generale costituito dalle missionarie: Raffaella Aguzzoni, Elisabetta Corradini, Anna Brizzi e Anna Matera, e l’amministratrice generale Anna Marzano.

La IV sessione, con lo studio degli argomenti e delle proposte varie, ci ha viste impegnate soprattutto nel discernimento del cammino futuro: nuovi progetti, presenze, speranze. In particolare è stato oggetto di studio e approfondimento la realizzazione del progetto per la formazione permanente e quello apostolico che tracciano le linee per il prossimo sessennio. Ci siamo chieste come rispondere alla nostra specifica chiamata nella Chiesa e nel mondo alla luce del carisma mariano-missionario ricevuto in dono, in una fedeltà creativa e dinamica che non teme di sognare nuovi orizzonti e di incamminarsi verso di essi.
«La felicità di tutta l’umanità in Dio attraverso l’Immacolata: ecco il nostro sogno»: questo sogno di san Massimiliano Kolbe continua ad essere anche il nostro e a spingerci incontro ai fratelli che sono alla ricerca di senso, di vita, di felicità, ma soprattutto dell’Amore vero per offrire occasioni di dialogo, di incontro, di formazione, di riscoperta della fede; per dire loro con tutti i mezzi a nostra disposizione – la parola scritta, affidata al web o alle onde della radio – l’unica, vera Parola.
La presenza dei Volontari dell’Immacolata– Padre Kolbe ci ha permesso di vivere uno spirito di condivisione e di ricerca molto bello e costruttivo, nel desiderio di testimoniare in modo sempre più autentico, ciascuno secondo la vocazione ricevuta, il nostro essere nel mondo luce, sale, lievito di vita nuova.

Ripartenza con un cuore nuovo
Domenica 27 maggio, solennità della Pentecoste, nella santa Messa conclusiva la neo-direttrice  generale ha consegnato un messaggio che ha tutto il sapore della novità che nasce dallo Spirito e conduce lontano, una sorta di invio e di ripresa del cammino, alla luce delle parole dell’Apocalisse: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose”.

«Ripartiamo con un cuore nuovo: l’amore di Cristo ci spinge verso il mondo!
Cuore e mondo sono i simboli che ci hanno accompagnato durante questa VIII Assemblea generale ordinaria e che oggi segnano l’inizio di un nuovo cammino.
Siamo nel clima pieno della Pentecoste, evento di fuoco che riscalda, illumina e brucia. Gli apostoli un giorno uscirono da questa esperienza trasformati: semplici pescatori diventano coraggiosi apostoli, vite ordinarie parlano di un Amore più grande. È il fuoco dell’Amore!
Ancora una volta mi affascina san Massimiliano Kolbe, mentre lo sento ripetere: “Quando il fuoco dell’amore si accende non può restare chiuso nei limiti del cuore, ma incendia, divora, assorbe altri cuori!”. Questo ho chiesto a Dio nei giorni dei nostri lavori per me e per voi e questo mi auguro che possiamo vivere tutti perché insieme possiamo ripartire con la certezza di essere stati toccati dalla grazia e inviati ad esserne testimoni.
Ecco, io faccio nuove tutte le cose… Mi ritornano alla mente le parole di un canto brasiliano: è vita che nasce dalla vita, è frutto che nasce dall’amore, è vita che vince la morte, è vita che viene dal Signore.

È in questa novità che vogliamo lasciare l’aula assembleare per ritornare nei luoghi della nostra missione, continuando a sognare insieme. E allora sì… potremo volare, fondati nella nostra vocazione, radicati nel carisma che ci accomuna: solide radici che ci danno il coraggio di vivere e di osare nel dono di noi stessi. Dio ama il mondo attraverso di noi. Siamo noi, oggi, quell’amore e quella compassione che abbraccia “l’uomo questo consacrato”.
Una missione appassionante che ci viene riconsegnata dalle mani di Maria: con Lei, donna della tenerezza, vogliamo rinnovare il nostro impegno ad essere sorelle e fratelli universali che nell’amore vincono la paura, nella fraternità l’isolamento, nella ricerca la mediocrità.
Solo così potrà realizzarsi il sogno del nostro Fondatore che vedeva “di fronte ad un mondo senza Dio, l’Istituto ergersi a braccia aperte in un abbraccio universale”.
Solo così realizzeremo la nostra vocazione e missione! A tutti e a tutte buon cammino!».
Un cammino che reca con sé i segni della fraternità, della comunione, della gioia vissuta e condivisa, della speranza che… un altro mondo è possibile, nella misura in cui ognuno di noi è disposto a fare la sua parte!

(Angela Savastano, su Testimoni 12 del 2012)