MEDIAEDUCATION - Mondo Voc agosto-settembre 2014                    Torna al sommario

 

 

LE NUOVE FRONTIERE DELL’INSEGNAMENTO

L’ora di religione del futuro 

Gesù e la samaritana tra QRCode e realtà aumentate


LIM, augmented reality, QRCode sembrano parole strane e invece sono solo strumenti per fare esperienze ed apprendere… nuovi, utili e divertimenti.

 

di Stella F

 

religione_dueChi ha 5 minuti ed un po’ di curiosità, può decidere di fare un investimento (di tempo) e guardare il video che segue...

https://www.youtube.com/watch?v=M1a6YT42q4Q&feature=player_detailpage
Chi non ha tempo né voglia, può sempre optare per la lettura di questo articolo. Bastano due minuti per farsi un’idea di come la didattica nelle scuole stia evolvendo o possa evolvere; anche quella dell’ora di religione.

 


Il tablet sta al libro come il calamaio alla penna
Il libro cartaceo sembra non interessare più i ragazzi che forse delle pagine, in vita loro, non le hanno mai sfogliate. Tanto più che se il testo in questione è un libro scolastico: il suo appeal è infatti anche minore. Niente di cui stupirsi! È normale che un nativo digitale sia a disagio nel maneggiare quello strano oggetto giurassico,  non cliccabile, che non emette suoni e le cui pagine non si possono ingrandire con le dita. È un po’ come se ad un odierno quarantenne si chiedesse di scrivere intingendo il pennino nel calamaio. Poco pratico, no?! Le sbavature, le macchie d’inchiostro sulle mani e sulla carta, l’ingombro … Decisamente meglio una biro, concluderebbe il quarantenne.


Allo stesso modo il quindicenne trova più comodo, oltre che naturale, usare un e-reader per leggere invece del libro. Se poi si considera che la vita fuori dall’aula scolastica la vive usando lo smartphone, il computer, il tablet, risulta ancora più comprensibile la personale insofferenza verso un oggetto che non ha punti di contatto con la sua realtà e il suo futuro, anche lavorativo.

 


Le nuove parole dell’apprendimento
Il passaggio dalla carta al digitale, anche a scuola, permette di svecchiare la metodologia didattica ed offrire maggiori opportunità di apprendimento.
Interazioni, realtà aumentate, QRCode, LIM, smartphone, computer sono le nuove parole dell’apprendimento.


Ma cosa significa fare didattica in questo modo. Cosa sono esattamente questi linguaggi e questi strumenti? Per capirlo proviamo ad immaginare una lezione in un classe tecnologica.

 


qr-codeQRCode
Sui banchi non ci sono i quaderni e le penne ma i pc, collegati ciascuno ad uno smartphone, o i tablet. Oggi si studia il messaggio evangelico di Gesù, attraverso l’analisi delle parabole sulla sua vita. Sulla LIM (la lavagna interattiva multimediale) l’insegnate fa comparire un disegno come quello qui accanto. È un QRCode, un codice a barre 2D, che contiene informazioni che si possono leggere con uno smartphone o con un tablet.


I ragazzi puntano i loro telefoni sull’immagine e, attraverso un apposito scanner ivi scaricato, lo decodificano. Dopo averlo in pratica fotografato, sui loro pc (cui lo smartphone è collegato, ma sarebbe uguale se avessero usato un tablet) si apre una pagina web contenente la storia della samaritana al pozzo.

 


Realtà aumentata 

realt_aumentataA questo punto un link permette loro di collegarsi ad un sito che mostra il dipinto di Annibale Carracci sul tema. Usando ancora una volta lo smartphone (o il tablet) possono esplorare alcuni dettagli dell’opera ed analizzarli non solo con la vista, ma usando anche altri sensi. I ragazzi stanno in pratica facendo l’esperienza della “realtà aumentata” . Scoprono così che la presenza dell’anfora tra la samaritana e Gesù allude alla sete spirituale della donna e apprendono che quello al centro della scena è il pozzo detto di Giacobbe, ubicato sul podere da questi donato al figlio Giuseppe e causa, per via delle spartizione territoriali tra gli altri eredi, di aspre discordie tra giudei e samaritani.

 


Un contributo video
Un tocco di indice sulla pagina e parte un video in cui un sacerdote spiega il significato della Misericordia divina e commenta i versetti del Vangelo di Giovanni: “[…] chi berrà dell’acqua che io gli darò  non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna non avrà più sete e questa diventerà sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna” (Gv 4, 14 – 15).

 


La verifica con la LIM
LIMBene, è arrivato così il momento della verifica dell’apprendimento. Per prima cosa ciascun alunno deve scrivere sul proprio computer una personale esperienza di perdono. Le frasi vengono visualizzate sulla LIM, cui i pc sono collegati. Un programma permette di farne un piccolo manuale, che i ragazzi – attraverso un’App – possono salvare sui propri telefoni. Adesso l’insegnante si collega alla propria cartella virtuale e da questa estrae un questionario, contenente con alcune domande. I ragazzi, dopo averle lette, devono rispondere trascinando con le dita, sul proprio tablet, le icone che contengono le risposte nel posto giusto.


La prima domanda riguarda la città da cui proviene la samaritana. Giulia è la più veloce. Con l’indice tocca il rettangolo in cui è scritto Sicar e lo trascina sulla cartina geografica, in corrispondenza della terra Santa. Sulla LIM il suo nome si accende per primo. Seguono via via i nomi degli altri studenti che hanno risposto. In verde quelli che lo hanno fatto correttamente. In rosso quelli che hanno sbagliato. Marco, che è tra questi, teme il commento dell’insegnante. Ma, per fortuna, la campanella suona. E anche per oggi l’ha scampata!

 

 

 


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